Alois Pompanin: differenze tra le versioni
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===Carriera eclesistica===
Dopo aver completato il liceo Vinzentinum di [[Bressanone]] e gli
Nel 1915 viene ordinato [[sacerdote cattolico|sacerdote]] e presiede la sua prima [[Santa Messa]] in [[Valle Aurina]]. Diviene [[cappellano]] a [[Terento]], a [[Cortina d'Ampezzo]] e a [[Bressanone]] lavorando nello stesso tempo al [[seminario]] di Bressanone.
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Alois è stato nominato da [[papa]] [[Prelato d'onore di Sua Santità]]
===Politica antifascista e filonazista===
Pompanin fu tra i più convinti sostenitori dell'anessione dell'[[Alto Adige]] all'[[Austria]], coltivando un'avversione per ciò che riguardava l'[[Italia]]. Fatto di rilievo fu il suo rifiuto di benedire la guerra coloniane in [[Etiopia]] come richiesto a tutte le diocesi da [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Quando venne imposto dal regime fascista di sostituire le fedi d'oro con gli anelli fascisti Pompanin convinse il vescovo a vietare quella "pagliacciata fascista" in tutte le chiese della diocesi.<ref>dal sito [http://www.flickr.com/photos/schuetzenbund/sets/72157607476371757/ flirckr.com]</ref>
Il suo antifascismo era alimentato da una granitica ideologia pangermanica, che lo portò a fiancheggiare il nazismo. Nel giugno 1940, in veste di vicario generale della Diocesi di Bressanone, di fronte alla prospettiva offerta ai sudtirolesi di optare per la cittadinanza tedesche, scelse di firmare per diventare suddito di Berlino, come fece (forse con meno entusiasmo) il principe vescovo [Johannes Baptist Geisler], mentre la maggioranza del clero in regione aveva scelto di conservare lo status italiano <ref>Scarano, Federico ''Tra Mussolini e Hitler. Le opzioni dei sudtirolesi nella politica estera fascista'', Franco Angeli Editore, 2012, pag. 215</ref>
Per il suo sostegno all'identità tirolese il 22 febbraio 1958 fu decorato dal governo tirolese austriaco con l'[[Ehrenzeichen des Landes Tirol]].<ref>dal sito [http://www.etika.com/deutsch5/5st5oa2.htm etika.com]</ref>
===[[Ratline]]===
Fu tra i principali esponenti del fenomeno ribattezato [[ratline]], cioè la via di fuga verso il [[sudamerica]] e altre destinazioni come la [Spagna] di alcuni nazisti <ref>Steinacher, Gerald ''La via segreta dei nazisti. Come l'Italia e il Vaticano salvarono i criminali di guerra'', Rizzoli, 2010</ref>. In
Alois essenzialmete si faceva rilasciare documenti di identità falsi dal comune di [[Termeno]] e passaporti falsi dalla [[Croce Rossa Internazionale]], così Eichmann divenne nel giugno 1948 Riccardo Klement, nato a Bolzano, [[Opzioni in Alto Adige|optante]] e dunque [[apolide]]. Così poté andare a [[Genova]] e imbarcarsi per l'[[Argentina]]. Stessa storia per Priebke, che divenne sempre nel 1948 Otto Pape, anche lui altoatesino e [[Opzioni in Alto Adige|optante]] ed anche lui arrivato in [[Argentina]].<ref>dal sito [http://www.kolot.it/2008/11/12/ma-la-chiesa-ha-aiutato-anche-i-nazisti-a-mettersi-in-salvo/ kolot.it]</ref>
Viste le similitudini della fuga non si esclude che abbia anche aiutato [[Josef Mengele]], il dottor morte del [[campo di concentramento di Auschwitz]] fuggito proprio con i documenti falsi del comune altoatesino di [[Termeno]] e della [[Croce
==Onoreficenze==
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[[de:alois Pompanin]]
{{cita libro | Gerald | Steinacher | [[La via segreta dei nazisti. Come l'Italia e il Vaticano salvarono i criminali di guerra]] | 2010 | Rizzoli | id = ISBN 978-88-17-03998-7 |}}
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