Lettera ai Colossesi: differenze tra le versioni
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La lettera è tradizionalmente attribuita a Paolo, ma dal [[XIX secolo]] il tema è oggetto di discussione e trova ancora oggi gli studiosi divisi. Brown, nel 1997, ha stimato che il 60% degli studiosi moderni ritiene la lettera [[pseudoepigrafia|pseudoepigrafa]], cioè composta da un autore diverso da Paolo,<ref name="furnishEhrman">V.P. Furnish, "Colossians, Epistle to the", in ''Anchor Bible Dictionary'', volume 1, pp. 1090-1096. Bart Ehrman, ''Sotto falso nome, verità e menzogna nella letteratura cristiana antica'', Carrocci editore, 2012, ISBN 978-88-430-6627-8.</ref> ma comunque molto antica, composta tra il [[50]] e l'[[80]].<ref name="REBrown" /><ref>Come è stato puntualizzato da diversi studiosi, considerare l'opera come deutero-paolina non significa considerarla un falso. Ad esempio, nell'antichità scrivere a nome di un filosofo che era stato proprio maestro poteva essere considerato un atto di rispetto. Nel caso di Paolo, va inoltre considerato che le sue lettere erano spesso realizzate con l'aiuto di segretari: la stessa "Colossesi", ad esempio, presenta esplicitamente Timoteo come co-autore (cfr. Margaret Y. MacDonald, ''Colossians and Ephesians'', 2008). </ref>. Studi più recenti rilevano comunque la mancanza di consenso tra gli studiosi, anche in ragione della rivalutazione del ruolo dei segretari e collaboratori di Paolo nella stesura dei suoi testi.<ref name="Muddiman">John Muddiman,John Barton, "The Pauline Epistles", "The Oxford Bible Commentary", 2010</ref> Altri studi recenti confermano, invece, l'esistenza di una maggioranza di studiosi che sostiene la pseudoepigrafia della lettera.<ref name="leppa">Outi Leppä, ''The Making of Colossians: A Study on the Formation and Purpose of a Deutero-Pauline Letter'', 2005, pp. 10-11.</ref>
Le argomentazioni contro l'attribuzione a Paolo della lettera riguardano il vocabolario e lo stile, l'assenza di concetti paolini e la presenza di idee non presenti in lettere precedenti, la teologia, la disputa con i falsi maestri e la situazione.<ref>Norman Perrin, ''The New Testament: An Introduction'', pp. 121-123; Raymond Brown, ''An Introduction'', pp. 610-615; Udo Schnelle, ''The History and Theology'', pp. 282-288.</ref>
Per spiegare le tematiche riconducibili a Paolo comunque presenti nella lettera si è anche ipotizzato che il testo originario fosse più breve e che sia stato successivamente ampliato da un collaboratore dell'apostolo, forse [[Onesimo]]<ref name="Bruce">Cfr. Frederick Fyvie Bruce, ''The Epistles to the Colossians, to Philemon, and to the Ephesians'', 1984.</ref>.
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