Florence Rena Sabin: differenze tra le versioni

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Subito dopo la laurea ottenne un internato presso il Johns Hopkins Hospital sotto la guida del professor [[William Osler]]. Durante il tirocinio le capacità di osservazione e la perseveranza della Sabin in laboratorio, catturarono l’attenzione di [[Franklin Paine Mall]], direttore del Dipartimento di Anatomia, che di lì in poi divenne il suo mentore e la incoraggiò ad intraprendere due progetti che avrebbero cambiato il futuro della sua ricerca. Il suo primo progetto era quello di produrre un modello tridimensionale del [[tronco encefalico]] di un neonato<ref>vedi nota 1</ref> che divenne il punto centrale attorno a cui ruota il libro da lei pubblicato nel [[1901]] ''An Atlas of the Medulla and Midbrain''. Il secondo progetto era volto a dimostrare che il sistema linfatico si formava da [[vasi sanguigni]] e non da altri tessuti.
Nello stesso anno, dopo aver terminato il suo internato, la Sabin continuò le sue ricerche anatomiche e istologiche con l’aiuto di una borsa di studio della "[[Women’s Found Commitee]]", un’associazione di [[Baltimora]] nata con il fine di promuovere l’istruzione delle donne. Nel [[1902]], Florence Rena Sabin fu la prima donna della facoltà di medicina del Johns Hopkins Hospital a divenire assistente del Dipartimento di Anatomia. Nel [[1917]], fu promossa a professore ordinario<ref>http://www.medicalarchives.jhmi.edu/papers/sabin.html</ref>.
La dott. Sabin passò 25 anni al Johns Hopkins Hospital e durante i suoi primi anni concentrò la sua ricerca principalmente sull’origine delle [[cellula|cellule]] del [[sangue]] e dei [[vasi sanguigni]], sull’istologia del cervello e sulla patologia e immunologia della [[tubercolosi]]<ref>http://www.nas.edu/history/members/sabin.html</ref>. Nel [[1924]] le sue ricerche sull’origine dei vasi sanguigni le valsero la qualifica di membro della "National Academy of Science".
La Sabin ebbe molti studenti che proseguirono la carriera scientifica e divennero delle personalità nel campo dell’[[anatomia]], dell’immunologia e dell’[[ematologia]]. I suoi studenti la descrivevano come una grande insegnante e le studentesse guardavano a lei come un punto di riferimento in quanto grande [[femminista]].