La vita degli abitanti di Amalfi si svolgeva essenzilamente sul mare, data la sua particolare posizione geografica, tra la costa e i monti. Alle attività legate al commercio si interessavano tutti gli abitanti, non esclusa la [[nobiltà (araldica)|nobiltà]] che era tradizionalmente più legata alla proprietà fondiaria. Lo sviluppo dei commerci favorì logicamente l’espansione degli Amalfitani verso i territori del Mediterraneo centrale e orientale dove sorsero i primi stanziamenti di mercanti che divennero coloni. È del [[996]] la sicura conoscenza di una numerosa e forte colonia al [[Cairo]].
===Amalfi: la crisi===
Nella seconda metà del [[secolo XI]] il piccolo Ducato di Amalfi venne a trovarsi in seria difficoltà, all’interno di un contesto che vedeva alternarsi le lotte tra i capi normanni, gli imperatori d’Oriente e d’Occidente e la Chiesa di Roma, con continui rivolgimenti nei principati campani.
La comunità amalfitana decise di rinunciare alla propria indipendenza chiedendo la protezione [[Roberto il Guiscardo]].
Nell’ottobre del [[1126]], durante il governo di Gugliemo II d’Altavilla, i maggiorenti amalfitani, che godevano di larga autonomia amministrativa, conclusero un accordo riguardante i commerci con la [[Repubblica di Pisa]]. Questo trattato rispondeva ai rapporti amichevoli esistenti da diversi decenni tra le due città marinare per la complementarietà dei loro interessi di mercato.
Il pontefice [[Papa Innocenzo II| Innocenzo II ]] (anche se preoccupato per la crisi scismatica provocata dall’antipapa [[Antipapa Anacleto II|Anacleto II]]) e il nuovo imperatore [[Lotario II]], iniziarono una guerra contro [[Ruggero II di Sicilia]], nella quale intervennero diversi principati nonché le Repubbliche di Pisa e di Genova.
Quando la guerra si diffuse anche in Campania, i Pisani che con Napoli e con altre città della regione (tra cui la stessa Amalfi) avevano stretto rapporti di affari, raccolsero l’invito del pontefice per un diretto intervento. Il 4 agosto 1135 attaccarono la non più libera città di Amalfi, ritenendo che la convenzione del 1126 non fosse più valida per la soggezione ai rivali Normanni. Saccheggiate le navi alla fonda nel porto e quasi distrutto l’abitato, i Pisani furono attaccati dall’esercito di Ruggero II, proveniente da [[Aversa]] attraverso le montagne. Si verificarono diversi scontri nei quali, soprattutto lungo la costiera amalfitana, si impegnarono le milizie pisane, ma al guerra terminò favorevolmente per Ruggero II, il quale ottenne nel luglio del [[1139]] riconoscimento dalla Chiesa e dall’Impero della piena giurisdizione su tutta l’Italia meridionale e Amalfi era caduta per sempre sotto la sua dominazione.
La libertà di Amalfi non ritornò mai più. La decadenza politica di Amalfi non significò, però, la fine delle colonie d’oltremare e del commercio che rimase attivo anche nei secoli che seguirono.
== Venezia: la storia in breve ==
|