Palazzo Bardi Guicciardini: differenze tra le versioni

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==Storia e descrizione==
In origine alcune case in questo sito appartenevano alla famiglia [[Capponi]], che furono confiscate dai [[Medici]] dopo la [[congiura dei Pucci]] che vedeva tra i responsabili Roberto Capponi. La proprietà quindi data a un fedele della causa medicea, Pandolfo Bardi dei [[Bardi di Vernio]], che con l'occasione trasformò il complesso in un grande palazzo, rivolto verso [[via Santo Spirito]]. A quei lavori dovettero risalire una serie di stanze affrescate al piano terra, tra cui una con soffitto con grottesche, una ''Personificazione della famiglia Bardi'' e una serie di lunette con la storia familiare attraverso i suoi rappresentanti più significativi, opera della scuola di [[Bernardino Poccetti]], con ampio contributo del pittore Cinganelli. La famiglia Bardi tenne il palazzo fino all'estinzione nel [[1810]], quando morì l'ultimo conte Pier Maria ed i beni passarono in via ereditaria alla famiglia [[Guicciardini]].
 
In quel periodo Ferdinando Guicciardini fece ampliare la facciata sul lungarno raddoppiandone la lunghezza, da tre a sei finestre per piano. Pochi decenni dopo suo figlio Carlo incaricò [[Giuseppe Poggi]] di ristrutturare completamente il palazzo a partire dal [[1840]]. L'ingresso principale venne così spostato sul Lungarno e la facciata ingrandita ulteriormente, con l'aggiunta di un secondo portone simmetrico a quello originario; il palcone già esistente venne allungato e fu creato un androne ampio abbastanza per il transito delle carrozze.
 
Anche gli ambienti interni vennero completamente ridisegnati, privilegiando il lato lungo il fiume, fino ad allora trascurato: scuderie, rimesse, cucine e scrittoio vennero spostate verso via Santo Spirito, mentre il nuovo scalone portavafu creato per portare al primo piano panoramico dove venne realizzato un appartamento da rappresentanza, con saloni e salotti. Lo loggia nel giardino risale a questo periodo e fu necessaria per ampliare la superficie edificabile senza sacrificare lo spazio verde al pian terreno.
 
===Il giardino===
Il piccolo ma interessante giardino, già esistente all'epoca dei Capponi e abbellito dai Bardi di Vernio, si presenta ancora oggi secondo il disegno voluto dal Poggi, con una montagnola di sapore romantico che si innalza fino al primo piano e copre una grotticina artificiale. Un piccolo sentiero si snoda su questo dislivello, affiancato da aiuole cinte da basse siepi geometriche, fino alla terrazza sull'[[Arno]], che offre una notevole vista sui [[lungarni]], sul [[Ponte alla Carraia]] e il [[Ponte Santa Trinita]]. Nel punto più alto si trova un piccolo ninfeo a ridosso della parete, con pietre spugnose e conchiglie incrostate in stile settecentesco.