Scienze cognitive: differenze tra le versioni
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===Origini===
Qualcuno{{senza fonte}} vede le origini dell'indagine sul funzionamento della mente nella logica matematica, col suo intento di universalizzazione e schematizzazione del ragionamento; sono coloro che fanno risalire a [[David Hilbert]] e al suo [[Entscheidungsproblem]] il primo nucleo cognitivista. La necessità di dimostrare la coerenza della matematica al suo interno richiedeva un'universalità e un'analiticità del ragionamento che è stata vista come il movente principale dei successivi sviluppi. In realtà le scienze cognitive nascono come multidisciplinari verso l'inizio degli anni '80 negli USA e si muovono prevalentemente in molte altre direzioni, neurofisiologiche, psicologiche, filosofiche, ecc.
Sotto il punto di vista logico-matematico oltre a [[Kurt Gödel]], anche [[Alan Mathison Turing]] ha dato una sua dimostrazione dell'indecidibilità della matematica, ma egli emerge soprattutto per la sua "macchina pensante". Essa è una [[macchina di Turing|macchina ideale]] che sarebbe in grado di eseguire qualunque [[algoritmo]] (in questa fase non ci si preoccupa del tempo necessario a farlo). Essa, nella sua variante più complessa (la [[macchina di Turing universale]]), riunisce più [[macchina di Turing|macchine di Turing]], somigliando così parecchio all'attuale [[computer]], che calcola appunto diversi algoritmi (si potrebbe associare ogni macchina di Turing ad un programma gestito da un odierno calcolatore). Turing dimostrò che '''non è possibile per una siffatta macchina calcolare la veridicità di ogni proposizione matematica'''. La macchina creata per questa dimostrazione ebbe però molti più utilizzi: oltre al contributo dato all'informatica, anche gli psicologi ed i filosofi iniziarono ad interessarsene, convinti che '''anche la mente potesse operare per algoritmi'''.
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