Età della pietra: differenze tra le versioni
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* tombe [[megalito|megalitiche]] suddivise in stanze e [[dolmen]] erano realizzate sovrapponendo grandi massi; costruzioni di questo tipo sono diffusi in tutta Europa. In alcune di queste tombe sono stati trovati strumenti di [[rame]] e [[bronzo]] (a dimostrazione dell'impossibilità di suddividere in modo netto le "tre Età")
=== Arte ===
==== Incisioni rupestri ====
{{Vedi anche|Incisioni rupestri}}
Le incisioni rupestri o graffiti, apparse nel neolitico, sono immagini incise sulla pietra con rudimentali [[scalpello|scalpelli]] o altri utensili del genere. Molti esempi di graffiti sono disegni astratti o simbolici, che svolgevano forse un ruolo di comunicazione concettuale prima dell'avvento della scrittura. Ne sono stati trovati esempi in Asia (per esempio a [[Bhimbetka]] in [[India]]), Nordamerica (nella [[Valle della Morte]]), Sudamerica ([[Cumbe Mayo]], [[Perù]]) ed Europa (per esempio le incisioni rupestri di [[Alta (Norvegia)|Alta]] in [[Norvegia]] e [[Svezia]]) sebbene il più vasto sito continentale di [[incisioni rupestri della Valcamonica|incisioni rupestri]] si trovi anche in [[Italia]], in [[Valcamonica]], opera del popolo dei [[Antichi Camuni|Camuni]].
==== Pittura rupestre ====
{{vedi anche|Pittura rupestre}}
[[File:Bhimbetka rock paintng1.jpg|thumb|left|250px|Pitture rupestri a Bhimbetka in India]]
Le pitture rupestri, in genere eseguite sulle pareti delle caverne, erano tipicamente immagini più naturalistiche rispetto ai graffiti. Nel Paleolitico non erano rappresentati gli animali di cui gli esseri umani si cibavano (per esempio nella [[grotta di Lascaux]] frequentata da cacciatori di renne, non ci sono rappresentazioni di questi animali), ma quelli che potevano rappresentare ideali di forza (per esempio [[rinoceronte|rinoceronti]] e [[grandi felini]], come nella [[grotta di Chauvet]], ma soprattutto animali suggeriti dalla conformazione delle rocce nelle caverne. Gli animali non venivano rappresentati nel paesaggio in cui vivevano, mancano infatti gli alberi, le tane, ma la natura veniva immaginata e suggerita proprio dalla conformazione delle rocce, con cui gli artisti paleolitici hanno giocato per dare rilievo e profondità alle loro opere<ref>Lorblanchet, M., 1995, Les grottes ornees de la prehistoire. Noveaux regards, Paris Errance</ref>. Per lo studioso Denis Vialou questa separazione degli animali dai loro territori indica un'astrazione figurativa dell'arte del Quaternario ''dove la natura è sottintesa come orizzonte immaginario.''<ref>Vialou, D.,1992, La Preistoria, Milano Rizzoli</ref> Inoltre l'adattare le figurazioni alla forma delle sale e delle gallerie delle grotte, ai loro volumi rocciosi, alle fessure della roccia, risponde al desiderio di animare le grotte. Le grotte profonde erano illuminate con lucerne in pietra (ne sono state ritrovate 34 a Lescaux con residui di combustione di ginepro e resine fossili), con torce e venivano accesi fuochi. Secondo Lorblanchet quello che prendeva vita era il tempo psichico e culturale dei gruppi che le frequentavano: le immagini evocate dalle raffigurazioni forse esprimevano le visioni cosmologiche dei loro creatori, probabilmente la memoria culturale delle genti che per lunghissimi tempi le hanno frequentate.<br />Talvolta venivano anche tracciati semplici segni e singoli punti. I soggetti umani sono più rari, ad eccezione delle rappresentazioni delle vulve femminili; in alcuni siti, soprattutto [[Magdaleniani]], intorno al 18.000 a.C., sono state trovate rappresentazioni di figure metà uomo e metà animale, che sono state interpretate come stregoni. Una rappresentazione umana stilizzata diffusa in diverse regioni del mondo è anche l'impronta della mano (intinta nella pittura e poi appoggiata alla parete rocciosa). Le più importanti pitture rupestri ritrovate sono probabilmente quelle della grotta di [[Chauvet]], nel dipartimento francese di [[Ardèche]]; sono datate intorno al [[XXXI millennio a.C.]] Celebri sono anche le pitture rupestri delle [[Grotte di Altamira]], in [[Spagna]] (fra 14.000 e 12.000 anni a.C.), in cui appaiono, tra l'altro, i [[bisonte|bisonti]], e le [[Grotte di Lascaux]], in [[Dordogna]], dette la "[[Cappella Sistina]] della preistoria" per la ricchezza delle pitture (15000-10000 a.C.). Al periodo Neolitico [tra i 6.000 e i 5.000 addietro] appartiene il grande complesso di pitture parietali della ''Grotta'' ''dei Cervi'' di Porto Badisco [Italia], scoperta nel 1970,comprendente un eccezionale repertorio iconografico in quanto nuove formule grafiche e nuovi modelli pittorici,estetici, concettuali, ne fanno la manifestazione pittorica parietale più importante di questo periodo in Europa. Espressione pittorica di civiltà agricolo-pastorali, nella Grotta sono presenti immagini figurative di scene di caccia al cervo, tendenti ad un accentuato schematismo, ed in prevalenza pittogrammi, in ocra rossa e guano nero subfossile di pipistrello,raffigurati in forme geometriche emblematico-astratte, a carattere simbolico, mitico-magico, sostanzialmente di difficile quanto impossibile decifrazione, anche se alcuni di essi ricorrono in tutto il mondo arcaico.
L'esempio più notevole di pitture rupestri del Mesolitico sono i "guerrieri in marcia" a [[Cingle de la Mola]], [[Castellón]] (Spagna) (7000-4000 a.C.), realizzati probabilmente sputando i pigmenti colorati sulla roccia.<ref>"[http://www.owlnet.rice.edu/~hart205/Lectures/lecture2.htm Paleolithic, Mesolithic and Neolithic Art]" (lecture 2, Rice University, Houston, Texas, 2 settembre 1998).</ref>
Nella maggior parte dei casi, le pitture non si trovano in aree abitate; il loro significato rimane ignoto, ma si è ipotizzato che fossero create durante rituali stagionali.<ref>M. Hoover, "[http://www.accd.edu/sac/vat/arthistory/arts1303/PALNEO.htm Art of the Paleolithic and Neolithic Eras]," da ''Art History Survey 1'', San Antonio College</ref>
=== Rituali e credenze religiose ===
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