Inca Roca: differenze tra le versioni

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Come abbiamo visto, ''Mama Micay'' non era soltanto la consorte legittima del sovrano, ma ambiva ad esercitare un potere politico rilevante nella vita del Cuzco.
I cronisti spagnoli, sulla scorta delle notizie assunte dai loro imformatori indigeni, le attribuiscono la istituzione di quelle feste pubbliche che caratterizzeranno, in seguito, la vita dell'impero.
Si trattava di vere e proprie [[Orgia|orge]] comunipubbliche a cui partecipavano tutti i cittadini del Cuzco.
In occasioni di particolari ricorrenze venivano indette sontuose celebrazioni durante le quali la ''[[chicha]]'', illa liquorebevanda leggermente [[alcol]]ica a base di [[mais]] fermentato, veniva distribuitodistribuita con estrema liberalità e consumatoconsumata ballando danze rituali. L'effetto provocava gioiose ubriacature, ma anche un rilassamento dei costumi solitamente assai morigerati. Il sovrano partecipava direttamente a queste riunioni pubbliche che erano considerate una occasione di consolidamento del sentimento di fedeltà che animava i suoi sudditi.
 
Anche se l'invenzione di queste gioiose frenesie era dovuta a ''Mama Micay'', sembra che Inca Roca gradisse moltissimo queste manifestazioni di follia collettiva. Egli viene infatti ricordato come un personaggio amante di ogni attività allegra e spensierata. Si contornava di concubine, apprezzava la danza, in cui pare eccellesse e non disdegnava di bere quantità rilevanti di ''chicha''. La sua stessa apparenza denotava un carattere gioioso e sanguigno. Era di imponente statura, aveva una voce tonante e tutto il suo aspetto denotava una forza e un vigore fuori dal comune.
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Uno dei suoi principali meriti fu la creazione di speciali scuole in cui i giovani delle famiglie nobili dovevano imparare le conoscenze del loro tempo.
Vi si insegnava la storia degli Inca e la tecnica di conservazione dei fatti più importanti che, in assenza di scrittura, venivano registrate su tavole dipinte o sui ''[[quipu]]''.
 
Non erano trascurate le arti, quali la musica e la danza, ma, soprattutto, si dava la massima importanza alle scienze e alla matematica che, con le loro applicazioni pratiche, favorivano l'agricoltura, l'astronomia e l'architettura.