Arpi: differenze tra le versioni

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La Daunia è una regione che ha conservato strenuamente le tradizioni, denotando un presa di coscienza della propria superiorità rispetto ai moti dell’umanità che minacciavano di influenzarla. Dal punto di vista territoriale è la parte più settentrionale di quella che poi sarebbe diventata la Puglia, ne fanno parte il Tavoliere, il Gargano e il Subappennino Dauno.
Il Tavoliere è la parte centrale situata, immensa distesa pianeggiante tra paludi e acquitrini, con zone a bosco fitto (il Tavoliere nell'antichità remota era considerato anch'esso mare II millennio a.C.). La posizione geografica e le caratteristiche del luogo per giunta protetto dai rilievi montuosi L’hanno tenuta isolata dalle contaminazioni della cultura ellenica, dominante nel Mediterraneo. Dopo il VIII secolo a.C. con la fondazione di Taranto e delle successive colonie sulle coste ioniche, le popolazioni indigene cominciarono a cambiare i loro costumi. I Dauni invece rimasero arroccati nelle loro tradizioni. Le abitazioni, le ceramiche, i manufatti bronzei, come i riti del seppellimento, non subirono rilevanti modifiche. Molto è andato perso, per la razzia dei ritrovamenti fatta nei secoli scorsi. Fra tutti gli insediamenti spicca Arpi, la cui importanza nei secoli fu notevole, come dimostrano le grandi mura, lunghe 13 chilometri, risalenti al VI secolo a.C. I Dauni hanno modo di progredire economicamente a che grazie all’operosità del suo porto situato a Sipontum. (vedo cap. 9.02)
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9.02 LE DINAMICHE DEI POPOLI
Un insediamento abitato, nella sua fase di nascita ed evoluzione, risponde alle leggi della natura legati al luogo e alle necessità all’esistenza umana. I Contrasti che si frappongono al suo naturale sviluppo possono essere di due tipi: naturali o causati dall’uomo. Le cause naturali sono eventi ingovernabili. Un evento naturale, come un’inondazione, un terremoto o l’innalzamento delle acque, i fenomeni di subsidenza, o eustatismo, possono causare persino l’abbandono del luogo, costringendo la popolazione a spostarsi nelle vicinanze più sicure, potrebbe essere questa la causa dell’abbandono di Arpi. I fenomeni causati dall’uomo sono di diversa natura, sono legati alle dinamiche dei popoli che sono portati a spostarsi, e decidere di insediarsi in nuove terre, obbedendo ad una legge esistenziale. Nell’antichità lo spostamento di interi gruppi etnici composti da uomini donne e bambini ha comportato l’incontro con altri popoli stanziali, sfociando spesso in un conflitto più o meno forte. Le popolazioni Italiche erano stabilmente insediate lungo l’Adriatico, da tempo immemore. Quindicimila anni fa, al tempo della pietra antica, la presenza dell’uomo era evidente lungo le falde rocciose del Gargano e nelle pianure del Tavoliere ricche di pascoli, di erbe, di cervi e di cavalli. Vi sono le tracce dei Dauni che hanno civilizzato la penisola dal territorio che prende il loro nome fino a Venezia. Il territorio di origine si estendeva dal fiume Tiferno (l’odierno Biferno) all’Ofanto. Prima dei Dauni altri popoli nomandi sono scesi dall’Europa del centro, lungo la penisola Italiana, alla ricerca di terre adatte. Gli Etruschi è un altro popolo dell’antichità dislocato nel centro della penisola che ha mosso verso sud in Puglia, come dice Virgilio Enea eroe Troiano, proveniva da Tarquinia. Troia è città antichissima, la sua storia si perde nel IV millennio a.C., la sua posizione tra 8 corsi d’acqua, in una località invidiabile, naturalmente adatta alla difesa ha permesso prosperità per molti secoli. Gli storici attuali, hanno indagato in un contesto privo di testimonianze, in generale hanno attinto dai luoghi periferici della Daunia, per questo sopravvissuti alle distruzioni della regione. La parte centrale del Tavoliere delle Puglie invece ha subito distruzioni e morte, tragedie legate sia ad eventi naturali, quali terremoti e inondazioni, o eventi di distruzioni ad opera di popoli nemici.