Prima guerra mondiale: differenze tra le versioni
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Circa 200.000 tedeschi che vivevano in [[Volinia]] e circa 600.000 ebrei furono deportati dalle autorità russe<ref>{{cita web|url=http://lib.ndsu.nodak.edu/grhc/history_culture/history/people.html|titolo=A People on the Move: Germans in Russia and in the Former Soviet Union: 1763–1997|editore=North Dakota State University Libraries|accesso=12 novembre 2012}}</ref>. Nel 1916, fu inoltre emesso un ordine di espulsione per circa 650.000 [[tedeschi del Volga]] a est, ma la rivoluzione russa ne impedì l'attuazione<ref>{{cita web|url=http://archive.prairiepublic.org/features/GFR/timeline.htm|titolo=The Germans from Russia: Children of the Steppe/Children of the Prairie|editore=Prairie Public Broadcasting|accesso=12 novembre 2012}}</ref>. Molti [[pogrom]] accompagnarono la [[rivoluzione russa|rivoluzione del 1917]] e la conseguente [[guerra civile russa]]: tra i 60.000 e i 200.000 civili ebrei vennero uccisi atrocemente in tutto l'Impero russo<ref>{{cita web|url=http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/judaica/ejud_0002_0016_0_15895.html|titolo=Pogroms|editore=Jewish Virtual Library|accesso=12 novembre 2012}}</ref>.
== L'esperienza dei soldati ==
== L'esperienza dei soldati == === Guerra e ammutinamento === Nel 1917, dopo quasi tre anni di scontri sanguinosi con risultati modesti, iniziò a serpeggiare nelle file di molti eserciti un deciso malcontento, esploso tra gli uomini dell'esercito francese il 27 maggio 1917, quando 30 000 soldati francesi ammutinarono, lasciando la prima linea lungo lo [[Chemin des Dames]] e portandosi nelle retrovie, rifiutandosi di obbedire agli ordini. Questo ammutinamento non fu un evento raro: il fenomeno si estese a circa metà dell'esercito francese, circa 50 divisioni{{cita|Gilbert|pp. 406, 407}}.▼
=== Guerra e ammutinamento ===
Il 1º giugno a [[Missy-aux-Bois]] un reggimento di fanteria francese si impadronì della città e nominò un "governo pacifista"; per una settimana regnò il caos in tutto il settore francese del fronte mentre gli ammutinati si rifiutavano di tornare a combattere. Le autorità militari agirono tempestivamente, e sotto il pugno di ferro di Pétain cominciarono gli arresti di massa e si insediarono le [[Corte marziale|corti marziali]]. I tribunali francesi giudicarono colpevoli di ammutinamento 23.395 soldati, di questi, più di 400 furono condannati a morte, 50 fucilati e gli altri inviati ai lavori forzati nelle colonie penali. Contemporaneamente Pétain introdusse miglioramenti, concedendo alle truppe periodi di riposo più lunghi, congedi più frequenti e rancio migliore; dopo sei settimane gli ammutinamenti erano cessati{{cita|M. Gilbert|p. 406}}..▼
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▲Il 1º giugno a [[Missy-aux-Bois]] un reggimento di fanteria francese si impadronì della città e nominò un "governo pacifista"; per una settimana regnò il caos in tutto il settore francese del fronte mentre gli ammutinati si rifiutavano di tornare a combattere. Le autorità militari agirono tempestivamente, e sotto il pugno di ferro di Pétain cominciarono gli arresti di massa e si insediarono le [[Corte marziale|corti marziali]]. I tribunali francesi giudicarono colpevoli di ammutinamento 23.395 soldati, di questi, più di 400 furono condannati a morte, 50 fucilati e gli altri inviati ai lavori forzati nelle colonie penali. Contemporaneamente Pétain introdusse miglioramenti, concedendo alle truppe periodi di riposo più lunghi, congedi più frequenti e rancio migliore; dopo sei settimane gli ammutinamenti erano cessati<ref>{{cita|M. Gilbert|p. 406}}.</ref>.
Sui campi di battaglia viveva uno stridente contrasto: sul fronte occidentale come su quello orientale, alla ferocia dei combattimenti si contrapponevano diserzioni di massa, ammutinamenti e fraternizzazione. A [[San Pietroburgo|Pietrogrado]] il governo provvisorio faceva da contrappeso alla volontà dei Soviet favorevoli all'immediata cessazione di ogni ostilità. Ai primi di aprile del 1917 truppe russe fraternizzarono con i tedeschi, ma un'unità di artiglieria fedele al governo sparò sui ribelli, il cui leader, il tenente Haust, arrestò due ufficiali che avevano dato l'ordine di aprire il fuoco. Il 24 aprile i marinai di [[Kronštadt]] si schierarono con i bolscevichi, proclamando che non avrebbero rispettato gli ordini del governo; a questo si associarono gli scioperi nell'industria che ridussero la produzione di carbone di un quarto rispetto al 1916<ref>{{cita|M. Gilbert|pp. 398, 399}}.</ref>.
Il comandante in capo russo [[Michail Vasil'evič Alekseev]] riferì al ministro della guerra che «l'esercito si sta sistematicamente sgretolando»; ai primi di maggio il numero dei disertori in seno all'esercito russo sfiorava i due milioni; nello stesso mese l'intera 120ª divisione russa si rifiutò di raggiungere le trincee, disertando in massa<ref>{{cita|M. Gilbert|p. 400}}.</ref>. Per tutta l'estate nelle file russe gli episodi di diserzione andavano aumentando, i primi di settembre ci furono anche degli scontri tra soldati britannici e la polizia militare del campo di [[Étaples]], dove i convalescenti soldati britannici era costretti a marce forzate e un duro riaddestramento alla guerra coi gas. Ciò causò malcontento, ma dopo alcuni scontri, il 12 settembre il breve ammutinamento britannico fu risolto. Pochi giorni dopo, a [[La Courtine]] - sud di Parigi - una brigata russa schierata ad occidente issò la bandiera bolscevica e si rifiutò di andare in trincea<ref>{{cita|M. Gilbert|pp. 436, 437}}.</ref>. Di lì a poco tempo, le sempre più numerose diserzioni tra le file russe riflettevano l'avanzata della rivoluzione; il 3 novembre le truppe russe del fronte baltico gettarono le armi e fraternizzarono col nemico tedesco, il 7 novembre 18 bolscevichi circondarono il [[palazzo d'Inverno]] e in poco tempo il governo provvisorio fu spazzato via a favore di un governo bolscevico che come primo atto avviò le trattative di pace con gli Imperi centrali<ref>{{cita|M. Gilbert|pp. 453, 454}}.</ref>. === Prigionia ===
I [[Prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]] vissero generalmente in condizioni pietose. Nell'agosto 1915 i comandi austro-ungarici vennero raggiunti da un ordine che li obbligava a trattare i prigionieri italiani, appartenenti ad una nazione traditrice, più duramente dei prigionieri russi o serbi, considerati avversari "leali". Dei 600.000 italiani finiti in mano austro-ungarica, ne morirono durante la prigionia almeno 120.000, di cui circa il 65% per [[tubercolosi]], [[cachessia]] o [[inedia]]. Sovente i prigionieri italiani vennero mandati al fronte a scavare trincee<ref>{{Cita|Silvestri 2002|pp. 418-419}}.</ref>.
L'Impero tedesco occupò i prigionieri "occidentali" nell'industria di guerra, elargendo piccole paghe e un trattamento discreto. Russi e rumeni continuarono invece a soffrire la fame nei campi di prigionia, e forse non più della metà di essi sopravvissero alla guerra<ref name=silvestri419>{{Cita|Silvestri 2002|p. 419}}.</ref>.
L'Impero tedesco occupò i prigionieri "occidentali" nell'industria di guerra, elargendo piccole paghe e un trattamento discreto. Russi e rumeni continuarono invece a soffrire la fame nei campi di prigionia, e forse non più della metà di essi sopravvissero alla guerra{{Cita|Silvestri 2002|p. 419}}.. All'inizio del 1916 la Russia aveva sotto controllo 100.000 prigionieri tedeschi e 900.000 austro-ungarici. Questi non furono sottoposti a particolari vessazioni, ma il freddo e privazioni varie ne avevano già uccisi, alla fine dell'anno, 70.000. === Corrispondenza dal fronte === Tra i documenti che ci sono giunti a ricordo della prima guerra mondiale, abbiamo una buona serie di missive che testimoniano la terribile situazione sofferta non solo dai militari, ma anche dai civili dell'epoca. I mittenti sono il più delle volte soldati semplici che tentano in ogni modo di tenersi in contatto con la famiglia. Quindi il momento della consegna della posta era sempre atteso con ansia e gioia ed era forse uno dei pochi pensieri che sollevava il morale dei soldati. La scrittura utilizzata è spesso di difficile comprensione, poiché in dialetto o di scrittura incerta (spesso dovuta alle condizioni improbe): gli errori di punteggiatura e ortografia erano inevitabili{{cita web|url=https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:ljBYmxWX2pgJ:www.liceomedi.com/public/doc/D175/prima_guerra_mondiale_-_terza_lezione.ppt+corrispondenza+dal+fronte+durante+la+prima+guerra+mondiale&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjw35rMMnZb-yxavk7toh_xnFQEn4WjN49MU-2lFnuateAndNyXA2LhWC0pSEBSChWW-3Kz3g_RgbSn81xSWn302miSgCGBhQbE7ifkjGgnMwGdhWuJNBJUtK5uD4xAnZnbNMHB&sig=AHIEtbQb6qwn2KTMFhR0wvYlEogXXr7oHg|titolo=Le testimonianze dei soldati|editore=|accesso 28 ottobre 2012}}.▼
All'inizio del 1916 la Russia aveva sotto controllo 100.000 prigionieri tedeschi e 900.000 austro-ungarici. Questi non furono sottoposti a particolari vessazioni, ma il freddo e privazioni varie ne avevano già uccisi, alla fine dell'anno, 70.000<ref name=silvestri419/>.
Inviare e ricevere lettere era sempre difficile per varie ragioni. Innanzitutto bisogna tenere da conto la difficoltà di procurarsi carta, penna, inchiostro e francobollo. A causa della scarsità di mezzi di cui disponevano, molti soldati non avevano la possibilità di dare notizie ai propri cari. Ma non era l'unico problema: l'ostacolo più grande era sicuramente rappresentato dalla [[censura]]. Spesso inconsapevolmente, i soldati erano a conoscenza d'informazioni che minacciavano la sicurezza nazionale, e la censura, per evitare la loro divulgazione, interveniva aprendo i documenti, controllando il contenuto e, se ritenuto innocuo, richiudendo le buste con le cosiddette "fascette di censura", che recavano la scritta "Verificato per censura". Spesso le lettere venivano fatte passare ma con delle modifiche, come cancellazioni con l'inchiostro di china. Vietato era inviare cartoline rappresentanti paesaggi (che potevano rivelare la propria posizione) o utilizzare sistemi criptati di comunicazione quali la [[stenografia]] o il [[codice Morse]]. Sottostava ad ancora più rigidi controlli la posta dei prigionieri di guerra, che veniva controllata più volte sia dalla censura nemica, che da quella del proprio stato{{cita web|url=http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_htm/censura.htm#wwprima|titolo=La censura postale|editore=postaesocieta.it|accesso=28 ottobre 2012}}.▼
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▲Inviare e ricevere lettere era sempre difficile per varie ragioni. Innanzitutto bisogna tenere da conto la difficoltà di procurarsi carta, penna, inchiostro e francobollo. A causa della scarsità di mezzi di cui disponevano, molti soldati non avevano la possibilità di dare notizie ai propri cari. Ma non era l'unico problema: l'ostacolo più grande era sicuramente rappresentato dalla [[censura]]. Spesso inconsapevolmente, i soldati erano a conoscenza d'informazioni che minacciavano la sicurezza nazionale, e la censura, per evitare la loro divulgazione, interveniva aprendo i documenti, controllando il contenuto e, se ritenuto innocuo, richiudendo le buste con le cosiddette "fascette di censura", che recavano la scritta "Verificato per censura". Spesso le lettere venivano fatte passare ma con delle modifiche, come cancellazioni con l'inchiostro di china. Vietato era inviare cartoline rappresentanti paesaggi (che potevano rivelare la propria posizione) o utilizzare sistemi criptati di comunicazione quali la [[stenografia]] o il [[codice Morse]]. Sottostava ad ancora più rigidi controlli la posta dei prigionieri di guerra, che veniva controllata più volte sia dalla censura nemica, che da quella del proprio stato<ref>{{cita web|url=http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_htm/censura.htm#wwprima|titolo=La censura postale|editore=postaesocieta.it|accesso=28 ottobre 2012}}</ref>.
=== Traumi di guerra ===
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== Supporto e opposizione alla guerra ==
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