Pisanello: differenze tra le versioni
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Pisanello era noto soprattutto per splendidi [[affresco|affreschi]] di grandi dimensioni, sospesi tra realismo e mondo fantastico, popolati da innumerevoli figure, con colori brillanti e tratti precisi; essi furono in larghissima parte distrutti, a causa di incidenti, dell'incuria o di distruzioni volontarie, per via del mutare del gusto, soprattutto nei secoli del Rinascimento e del Barocco<ref name="Z336">{{Cita|Zuffi|p. 336}}.</ref>. Nell'arco della sua carriera artistica si dedicò con successo anche all'attività di medaglista, raggiungendo vertici che, secondo alcuni<ref name="Zeri33">{{Cita|Zeri|p. 33}}.</ref>, sono in questo campo insuperati.
Venne acclamato da molti poeti, su tutti [[Guarino Veronese|Guarino da Verona]], e dai letterati e umanisti del tempo, come il [[Porcellio]]. Verso la metà del XV secolo la sua celebrità declinò però rapidamente, per via del diffondersi del linguaggio [[
Lavorò per il [[Doge (Venezia)|Doge di Venezia]], per il [[Papa]], per le corti di [[Verona]], [[Ferrara]], [[Mantova]], [[Milano]], [[Rimini]] e negli ultimi anni per il [[Regno di Napoli|Re di Napoli]].
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Fino a circa il [[1415]] Pisanello dovette rimanere a Verona. Dai documenti le condizioni della sua famiglia risultano sempre buone<ref name="C83"/>.
Molto poco si sa della sua formazione ed è ormai universalmente respinta la ricostruzione [[Vasari|vasariana]] di un apprendistato fiorentino nella bottega di [[Andrea del Castagno]]. In verità la mancanza di opere giovanili del Pisanello (attribuibili con certezza) rende impossibili raffronti con l'opera di possibili maestri al fine di scorgerne le influenze. L'unico dato plausibile è che questa formazione sia avvenuta proprio a [[Verona]], probabilmente sotto la guida di [[Stefano da Verona]], e a riprova di questa tesi è menzionata da taluni<ref>Coletti (1947 e 1953), Magagnato (1958) e Sindona (1961).</ref> come possibile lavoro giovanile la tavola di una ''Madonna in trono'', oggi presso il [[Museo
Comunque è indiscutibile che Pisanello assimilò a fondo la grande cultura tardogotica settentrionale, che raggiunse poi l'estremo culmine proprio con la sua opera<ref name="DVC12"/>. Inoltre la critica è abbastanza concorde nell'attribuire una certa influenza nel giovane artista della lezione per il gusto decorativo di [[Altichiero]] (a sua volta derivata da [[Giotto]]), legata soprattutto alle architetture di sfondo o al disegno attento degli animali, in particolare dei cavalli<ref name="Z336"/>.
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===L'incontro con Gentile a Venezia===
[[File:Pisanello 020.jpg|thumb|200px|''[[Madonna della Quaglia]]'' (1420 circa), [[Museo di Castelvecchio]], [[Verona]]]]
Si esce dal periodo buio della conoscenza dell'opera di Pisanello solo con l'instaurarsi del sodalizio con [[Gentile da Fabriano]]. I due artisti si conobbero probabilmente a [[Venezia]] tra il [[1415]] e il [[1422]] circa, quando Pisanello venne chiamato a continuare la decorazione ad affresco della [[sala del Maggior Consiglio]] in [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] iniziata da Gentile<ref name="C83"/>. Qui Pisanello dipinse l'episodio di ''Federico Barbarossa supplicato dal figlio Ottone'' nell'ambito delle storie della guerra tra il [[Federico
Della feconda collaborazione con Gentile da Fabriano oggi restano in larga parte solo tracce stilistiche e storico-documentarie. Al [[1420]] circa viene fatta risalire la ''[[Madonna della Quaglia]]'', prima opera pressoché certa di Pisanello pervenutaci, dove si nota un influsso di Gentile soprattutto nel confronto con alcune tavole di analogo tema dell'artista fabrianese, quali la ''[[Madonna in trono col Bambino e angeli musicanti]]'' ([[Perugia]], [[Galleria nazionale dell'Umbria]]) e la ''[[Madonna dell'Umiltà (Gentile da Fabriano Pisa)|Madonna dell'Umiltà]]'' ([[Pisa]], [[Museo nazionale di San Matteo]]). Vi si riscontrano però anche influenze di autori lombardo-veneti, quali [[Stefano da Verona|Stefano]] e [[Michelino da Besozzo]], in particolare riguardo a opere come la ''[[Madonna del Roseto (Michelino da Besozzo)|Madonna del Roseto]]'' ([[Verona]], [[Museo di Castelvecchio]]), variamente attribuita all'uno o all'altro<ref name="DVC12"/>.
===Primo soggiorno a Mantova===
Nel [[1422]] Pisanello si trasferì a [[Mantova]] al servizio del giovane [[Ludovico III Gonzaga]], cominciando ad acquisire grande fama all'interno delle varie corti lombarde, che iniziarono a contendersi i suoi servigi. La sua presenza in città è documentata il [[4 luglio]] ed il [[12 agosto]] di quell'anno ed ancora il [[10 agosto]] [[1423]], su documenti relativi all'acquisto di un appezzamento di terreno nella contrada di San Paolo<ref name="C83"/>. Alla corte di Mantova Pisanello venne in contatto con i primi fermenti umanistici, che venivano allora usati soprattutto in chiave di celebrazione dinastica<ref name="C83"/>.
Nel [[1423]] Gentile da Fabriano si trovava a [[Firenze]] lavorando alla ''[[Adorazione dei Magi (Gentile da Fabriano)|Pala Strozzi]]''. Valutando somiglianze tra brani dell'opera di Gentile e alcuni disegni del [[Codice Vallardi]] alcuni storici hanno ipotizzato in questo periodo un soggiorno di Pisanello a Firenze, proposta in genere scartata o messa in dubbio dalla maggior parte degli studiosi, con qualche eccezione (Coletti, Chiarelli), che accoglie anche la menzione vasariana dell'artista "giovinetto" al lavoro nella [[Chiesa di Santa Maria della Croce al Tempio|prima chiesa del Tempio]] a Firenze<ref name="C83"/>.
===Pavia===
[[File:CdM, pisanello, medaglia di giovanni VIII paleologo r.JPG|thumb|200px|[[Medaglia di Giovanni VIII Paleologo]] (1438)]]
Mentre a Verona il terzo marito di Isabetta dettava testamento passando probabilmente di lì a poco a miglior vita ([[22 settembre]] [[1424]]), a [[Pavia]] [[Filippo Maria Visconti]] faceva sistemare e abbellire il [[castello
Dell'opera resta solo una descrizione del Breventano (1570)<ref>{{Cita web|titolo=Stefano Breventano, Istoria della antichità nobiltà, et delle cose notabili della città di Pavia, Pavia, 1570|url=http://books.google.it/books?id=_CQ8AAAAcAAJ&pg=PA4-IA1&lpg=PA4-IA1&dq=Breventano,+Istorie+delle+antichità+di+Pavia&source=bl&ots=DWEDlk7rvH&sig=5sXIlsF-T3Ag3srUyK_vwsUzWGI&hl=it&ei=egtYTPoFhvyxBpba_LwK&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CCAQ6AEwBA#v=onepage&q&f=false|accesso=3-8-2010}}</ref>:
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Nel periodo del [[1424]]-[[1426]] Pisanello stette alla corte dei [[Gonzaga]], come testimoniano vari pagamenti nei registri amministrativi<ref name="C83"/>. A questo periodo risalgono forse gli affreschi nel [[Castello di San Giorgio (Mantova)|Castello di San Giorgio]] con il frenetico ''[[Torneo-battaglia di Louvezerp]]'', ispirato al mondo letterario cortese. Nell'opera compare infatti l'impresa araldica di [[Gianfrancesco Gonzaga]], un pellicano, che si vede in un voluminoso cappello di un nano a cavallo; sotto di esso si trova il cavaliere dall'impresa del [[Graal Bohort]], ipotetico antenato di casa [[Gonzaga]]. L'attribuzione all'epoca di [[Ludovico II Gonzaga]] fu sostenuta per prima da Johanna Woods-Marsden nel 1988, e in seguito è stata abbandonata.
Sempre nel [[1426]] dovette rientrare a Verona, stando alla data apposta sul ''[[Monumento
===A Roma===
[[File:Pisanello (attr.), ritratto di donna, affresco staccato, palazzo venezia, roma.jpg|thumb|200px|La [[testa di donna|testa di principessa]] attribuita al ciclo di [[San Giovanni in Laterano]] di Pisanello e Gentile, [[Museo
[[File:Pisanello (attr.), effige di carlo magno, museo di palazzo venezia.jpg|thumb|200px|''Carlo Magno'', [[Pinacoteca
Nel [[1427]] morì a Roma Gentile da Fabriano, mentre stava lavorando a un perduto ciclo di affreschi nella navata centrale di [[San Giovanni in Laterano]]. Nel testamento l'artista lasciò gli strumenti da lavoro a Pisanello, il quale non è chiaro se fosse già a Roma ad aiutare il collega<ref>{{Cita|Zeri|p. 35}}.</ref> o se vi si sarebbe recato in un secondo momento. In ogni caso nel [[1431]] il pittore risultava accreditato alla corte pontificia, con la registrazione di provvigioni a suo carico il [[18 aprile]] e il [[27 novembre]] di quell'anno e il [[28 febbraio]] [[1432]]<ref name="C83"/>. Di questo ciclo di affreschi con ''Storie di San Giovanni Battista'' e ''Storie di Cristo'', che decorava l'intera navata centrale, non vi è più traccia poiché venne distrutto durante il rifacimento della Basilica compiuto nel [[1650]] da [[Francesco Borromini|Borromini]]. Lo stesso Borromini disegnò una parziale riproduzione delle decorazioni quattrocentesche su un foglio che oggi si trova a [[Berlino]] presso la [[Kunstbibliothek]]. Alcuni studiosi<ref>Soprattutto Dagenhart (1945), seguito poi dal resto della critica.</ref> hanno inoltre individuato una serie di disegni nel corpus pisanelliano con soggetto pertinente, che potrebbero essere studi preparatori per questo lavoro o copie degli episodi di Gentile<ref>[[British Museum]] n. 1947-10-11-20, [[Städel]] di [[Francoforte]] n. 5431, [[Biblioteca Ambrosiana]] n. 25, [[Cabinet des Dessins]] del [[Louvre]] nn. 420, 421 e 2451, [[
Contagiato dall'interesse antiquario inaugurato da [[Francesco Petrarca]] nel secolo precedente, Pisanello e gli artisti della sua bottega eseguirono un cospicuo numero di disegni che copiavano figure dei sarcofagi romani e altre anticaglie, come ne restano per esempio alla [[Biblioteca Ambrosiana]]<ref>{{Cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 13}}.</ref>.
Da Roma Pisanello spedì una lettera al signore di [[Milano]] [[Filippo Maria Visconti]] ([[28 giugno]] [[1431]]), in cui lo pregava di attendere fino a ottobre per una certa opera che gli aveva promesso. Non si cita l'oggetto di tale promessa, forse un dipinto che poi non vide la luce o che è andato disperso, in ogni caso non la [[Medaglia di Filippo Maria Visconti|medaglia del duca di Milano]], eseguita verosimilmente nel [[1441]]<ref name="C83"/>.
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File:Pisanello, disegni, louvre 421r.jpg|''Circoncisione, Visitazione'' ([[Cabinet des Dessins]], [[Parigi]])
File:Pisanello - Codex Vallardi 2541 r.jpg|''Il Battista accoglie un pellegrino'' ([[Cabinet des Dessins]], [[Parigi]])
File:Pisanello, disegni, museo boymans van beuningen i.518.jpg|''Predica del Battista'' ([[Museo
File:Pisanello, disegni, albertina 17r.jpg|''Imprigionamento di un santo'' ([[Albertina (museo)|Albertina]], [[Vienna]])
</gallery>
===Gli affreschi di Sant'Anastasia a Verona===
[[File:Pisanello 011.jpg|thumb|200px|''[[San Giorgio e la principessa (Pisanello)|San Giorgio e la principessa]]'', dettaglio con la testa della principessa (1436-1438 circa), [[Chiesa di Sant'Anastasia (Verona)|chiesa di Sant'Anastasia]], [[Verona]]]]
[[Immagine:Pisanello 018.jpg|thumb|250px|La ''[[Visione di Sant'Eustachio]]'' (1436-1438), [[National Gallery (Londra)|National Gallery]], [[Londra]]]]
Tra il [[1433]] e il [[1438]] l'artista è documentato a [[Verona]] nell'anagrafe e in varie annotazioni di pagamento. Qui viveva in contrada San Paolo con la madre vedova e con una figlia di nome Camilla (mentre non si ha nessuna notizia di una moglie né di un suo matrimonio)<ref name="C83"/>. A questi anni sono in genere datati gli affreschi con ''[[San Giorgio e la principessa (Pisanello)|San Giorgio e la principessa]]'' nella chiesa veronese di [[chiesa di Sant'Anastasia (Verona)|Sant'Anastasia]], ai quali è oggi in larga parte legata la fama dell'artista<ref name="C83"/>. Gli affreschi sono variamente datati al [[1433]]-[[1434]] o al [[1437]]-[[1438]]<ref>{{Cita|Zuffi}}</ref>.
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===Terzo soggiorno a Mantova===
[[Immagine:Pisanello 016.jpg|thumb|200px|right|''[[Ritratto di principessa estense]]'' ([[Ginevra d'Este]], 1435-1449), [[Museo del Louvre]], [[Parigi]]]]
Nella seconda metà del [[1438]] esplose una [[peste|pestilenza]] a [[Verona]] e molti cittadini, essendo in atto una guerra tra [[Filippo Maria Visconti]] e la [[Repubblica di Venezia]], si rifugiarono nell'alleata [[Mantova]]. [[Gianfrancesco Gonzaga]], già capitano delle truppe veneziane, passò però improvvisamente ai milanesi ([[4 luglio]]) e lasciò che i suoi soldati compissero scorribande nella campagna veronese. Il governo di Venezia ordinò al podestà di Verona di richiamare in patria tutti gli emigrati, ma da tale ordine pare si sottrasse Pisanello, che era documentato ancora a Mantova il [[12 maggio]] [[1439]]. Nel frattempo a Verona faceva testamento e moriva la madre di Pisanello, a fine del [[1438]]<ref name="C84"/>.
Tra il [[17 novembre|17]] e il [[20 novembre]] [[1439]] i rapporti tra Mantova a Venezia si aggravarono maggiormente, quando il Gonzaga per conto dei [[Visconti]] attaccò sotto la guida di [[Niccolò Piccinino]] proprio la città di [[Verona]], una delle roccaforti della Serenissima, che venne saccheggiata e brevemente occupata<ref name="C84"/>. Pisanello, che per compiacere il proprio protettore si trovò a militare nelle file nemiche alla sua città natale, celebrò l'impresa con le medaglie [[Medaglia di Gianfrancesco I Gonzaga|di Gianfrancesco Gonzaga]] e [[Medaglia di Niccolò Piccinino|del Piccinino]] (1439-1440)<ref name="C84"/>, inimicandosi i Veneziani che successivamente, nel [[1441]], lo accusarono di tradimento.
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===Il confino a Ferrara===
[[File:Pisanello 014.jpg|thumb|200px|''[[Madonna tra i santi Antonio Abate e Giorgio]]'' ([[1445]] circa), [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]]]
Il [[21 novembre]] [[1442]] Pisanello ottenne l'autorizzazione per recarsi a Ferrara per curare i propri interessi, col tassativo divieto di toccare il territorio veronese o mantovano<ref name="C84"/>. Il [[27 giugno]] [[1443]] l'artista ottenne dal governo veneziano un prolungamento del suo soggiorno, probabilmente per compiacere gli [[Este]]. Nel frattempo i rapporti con la Serenissima dovettero essere migliorati, poiché si trova nominato come "''Pisano pictori fideli nostro"''<ref name="C84"/>.
Durante il soggiorno a Ferrara, bloccato dal tassativo divieto del governo veneziano, Pisanello non poté recarsi a Mantova, nonostante l'interesse dei [[Gonzaga]] nei suoi confronti, testimoniato da numerose lettere ([[3 marzo]], [[11 settembre]] e [[10 novembre]] [[1143]], [[11 marzo]] [[1444]]). In queste lettere si cita per la prima volta l'intenzione dell'artista di recarsi a [[Napoli]] da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]] e si parla di una tavola dell<nowiki>'</nowiki>''Eterno'', non nota altrimenti<ref name="C84"/>.
Il [[15 agosto]] [[1445]] un mandato della corte estense registra il pagamento di cinquanta ducati d'oro per una tavola, forse la ''[[Madonna tra i santi Antonio Abate e Giorgio]]'' oggi alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]], sua unica opera su tavola firmata ("''Pisanus''"). Oltre alle sei medaglie per Lionello, Pisanello coniò in questo periodo anche le due per [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] e [[Medaglia di Novello Malatesta|quella di Novello Malatesta]] (1445), signore di [[Cesena]]<ref name="C84"/>.
L'[[8 gennaio]] [[1447]] Pisanello era ancora a Ferrara, dove ricevette un pagamento di venticinque [[fiorini]] d'oro<ref name="C84"/>. Il [[26 gennaio]] delegò il cognato Bartolomeo della Levanta a rappresentarlo a Verona alla stipulazione del contratto matrimoniale della figlia diciannovenne Camilla con Jacopo de Tourtoijs di [[Martinengo]], bergamasco residente a [[Brescia]]. Le nozze furono celebrate a Verona l'[[8 giugno]] [[1448]] e nell'atto della dote, che comprendeva un terreno, Pisanello venne citato come residente a Ferrara in contrada Santa Maria in Vado<ref name="C84"/>.
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==Lo spazio pittorico per Pisanello==
[[File:Pisanello, torneo-battaglia di liuverzep 01.1.jpg|thumb|300px|''[[Torneo-battaglia di Louvezerp]]'', [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo Ducale]], [[Mantova]]]]
Pisanello, sebbene influenzato dall'[[umanesimo]] e dagli artisti del Rinascimento, rimase sempre ancorato a una visione tardogotica, soprattutto in pittura. La spazialità, come si vede bene nelle ''[[torneo-battaglia di Louvezerp|Scene di torneo]]'' del [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo Ducale di Mantova]], è composta per semplici accostamenti di figure, con una dilatazione in tutte le direzioni, senza alcun centro focale e senza limite, anzi la pittura attraversava anche gli spigoli per annullare illusionisticamente la parete. Ogni frammento viene analizzato e riprodotto con un'attenzione analitica, ma manca un criterio unificatore, creando così un effetto a "[[caleidoscopio]]"<ref>{{Cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 14}}.</ref>.
==Medaglie==
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Le medaglie di Pisanello, ammiratissime fin dalla sua epoca, erano tirate in numeri molto esigui di copie: ad esempio [[Leonello d'Este]] in una lettera del [[1448]] fa capire che della [[medaglia di Pier Candido Decembrio]] sono stati eseguiti solo due esemplari, uno per l'interessato e uno trattenuto dal duca di Ferrara<ref>AA.VV., ''Medaglie italiane del Rinascimento'', Museo Nazionale del Bargello, Firenze 1983, p. 4.</ref>.
Le medaglie, di solito coniate in varie decine di copie da far circolare nelle altre corti e nel territorio, sono conservate nelle più prestigiose raccolte del mondo: al [[Musée des monnaies, médailles et antiques|Cabinet des Médailles]] di [[Parigi]], al medagliere del [[Museo nazionale del Bargello]] di [[Firenze]], alla [[National Gallery of Art]] di [[Washington]], al [[Victoria and Albert Museum]] di [[Londra]], ecc.
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| [[File:Pisanello, medaglia di sigismondo pandolfo malatesta, 2, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia di sigismondo pandolfo malatesta, 2, verso.jpg|50px]] || ''[[Seconda medaglia di Sigismondo Pandolfo Malatesta]]'' || [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] || [[1445]] || 10
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| [[File:Pisanello, medaglia di novello malatesta, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia di novello malatesta, verso.jpg|50px]] || ''[[Medaglia di Novello Malatesta]]'' || [[Domenico Malatesta|Novello Malatesta]] || [[1445]] || 8,5
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| [[File:Pisanello, medaglia di vittorino da feltre, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia di vittorino da feltre, verso.jpg|50px]] || ''[[Medaglia di Vittorino da Feltre]]'' || [[Vittorino da Feltre]] || [[1447]] circa || 6,5
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| [[File:Pisanello, medaglia di pier candido decembrio, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia di pier candido decembrio, verso.jpg|50px]] || ''[[Medaglia di Pier Candido Decembrio]]'' || [[Pier Candido Decembrio]] || [[1447]]-[[1448]] ||8
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| [[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 1 recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 1 verso.jpg|50px]] || ''[[Prima medaglia di Alfonso V di Aragona]]'' || [[Alfonso V
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| [[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 2 recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 2 verso.jpg|50px]] || ''[[Seconda medaglia di Alfonso V di Aragona]]'' || [[Alfonso V
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| [[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 3, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia d'alfonso V d'aragona, 3, verso.jpg|50px]] || ''[[Terza medaglia di Alfonso V di Aragona]]'' || [[Alfonso V
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| [[File:Pisanello, medaglia d'inigo d'avalos, recto.jpg|50px]]||[[File:Pisanello, medaglia d'inigo d'avalos, verso.jpg|50px]] || ''[[Medaglia di Inigo d'Avalos]]'' || [[Inigo d'Avalos]] || [[1449]] || 7,8
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|}
Esistono poi medaglie non firmate, di attribuzione dubbia (tre placche di [[Leon Battista Alberti]], una di Lionello d'Este col vaso estense sul retro, una di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] con la veduta del [[Castel Sismondo|castello di Rimini]] sul retro e due con autoritratto dell'artista), e alcune medaglie citate dalle fonti (come [[Vasari]], [[Paolo Giovio|Giovio]], [[Basinio]] e il [[Porcellio]]) delle quali non si conosce però nessun esemplare. Si tratta di una quarta medaglia di [[Alfonso V d'Aragona]], una di [[Giovanni Aurispa]], una di [[Basinio
==Disegni==
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I disegni di Pisanello testimoniano la versatilità e l'accuratezza con le quali l'artista studiò la natura, arrivando a vertici di verosimiglianza mai raggiunti prima. È con lui che la produzione grafica arriva alla dignità di arte autonoma: i suoi studi di figure infatti non sono sempre modelli per realizzare qualcos'altro, né solo studi preparatori, ma riproduzioni dal vero, condotte con la minuzia di un'indagine che oggi diremmo "scientifica". Per esempio negli studi destinati a definire la scena del ''[[San Giorgio e la principessa (Pisanello)|San Giorgio e la principessa]]'' (in larga parte al [[Cabinet des Dessins]] del [[Louvre]]) sono presenti animali, ritratti e specie botaniche, di una potenza espressiva che sembra voler indagare anche i sentimenti e le emozioni<ref>{{Cita|De Vecchi-Cerchiari|pp. 12-13}}.</ref>.
Negli studi e copie di sarcofagi antichi, eseguiti a Roma nel [[1431]]-[[1432]], si nota come Pisanello e i suoi seguaci fossero stati contagiati dall'interesse per l'antico, inaugurato dal
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Lista cronologica delle opere pittoriche di Pisanello. Per medaglie e disegni si vedano le rispettive sezioni e sottopagine.
*''Madonna in trono col Bambino'' (attr. incerta), 1420 circa, tempera su tavola, 96x49 cm, [[Roma]], [[Museo
*''[[Madonna della Quaglia]]'', 1420 circa, tempera su tavola, 50x33 cm, [[Verona]], [[Museo di Castelvecchio]]
*''Tentazione di sant'Eligio'' (attr. incerta), 1422 circa, affresco, 315x136 cm, [[Treviso]], [[chiesa di Santa Caterina (Treviso)|chiesa di Santa Caterina]]
*''[[Monumento a Niccolò Brenzoni]]'', 1423-1424 circa, affreschi, 850x550 cm, [[Verona]], [[Chiesa di San Fermo (Verona)|chiesa di San Fermo]]
*''[[Torneo-battaglia di Louvezerp]]'', 1424-1426 circa, affreschi frammentari e sinopia, [[Mantova]], [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo Ducale]]
*''[[Testa di donna]]'', 1431-1432 circa, affresco frammentario staccato, 24x17 cm, [[Roma]], [[Museo
*''Ritratto di re (Carlo Magno?)'' (attribuzione contesa con [[Gentile da Fabriano]]), 1431-1432 circa, affresco frammentario staccato, [[Roma]], [[Pinacoteca
*''Ritratto maschile'' (attribuzione contesa con [[Michele
*''[[Ritratto dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo]]'' (attribuzione incerta), 1432-1433, tempera su pergamena applicata su tavola, 60x40 cm, [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]
*''[[Ritratto di principessa estense]]'', [[1435]]-[[1445]] circa, tempera su tavola, 45x30 cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
Riga 266:
*''Stemma della famiglia Pellegrini'', 1437-1438, affresco staccato trasferito su tela, 120x190 cm, [[Verona]], [[Chiesa di Santa Anastasia (Verona)|chiesa di Sant'Anastasia]], [[Cappella Pellegrini (Santa Anastasia)|Cappella Pellegrini]]
*''[[Ritratto di Lionello d'Este]]'', 1441, tempera su tavola, 28x19 cm, [[Bergamo]], [[Accademia Carrara]]
*''[[Madonna tra i santi Antonio
*''Ritratto di giovane uomo'', [[Bergamo]] (già?), collezione privata
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*[[Bono da Ferrara]], ''San Girolamo in un paesaggio'', tavola, [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]]<ref>{{cita web|url=http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/bono-da-ferrara-saint-jerome-in-a-landscape|titolo=Scheda sul ''San Girolamo in un paesaggio'' nel sito ufficiale del museo|accesso=2-8-2010}}</ref>
*Artista franco-fiammingo del XV secolo, ''Profilo di donna'', tavola, [[National Gallery of Art]] di [[Washington D.C.|Washington]]<ref>{{cita web|url=http://www.nga.gov/fcgi-bin/tinfo_f?object=25 |titolo=Scheda sul ''Profilo di donna'' nel sito ufficiale del museo|accesso=2-8-2010}}</ref>
*[[Antonio Alberti (pittore)|Antonio Alberti]] o [[Maestro di Vignola]], ''Resurrezione'', affresco, [[Ferrara]], [[oratorio dell'Annunziata|oratorio di Sant'Apollinare]]<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionedivignola.it/castello/cappella.htm|titolo=Scheda sul Maestro di Vignola|accesso=2-8-2010}}</ref>
*[[Maestro dei giochi Borromeo]], ''Scene di giochi cortesi'', affreschi, [[casa Borromeo]], [[Milano]]<ref>Attribuiti a Pisanello da [[Giuseppe Consoli]], poi riferiti ad altri o, più concordemente, a un maestro anonimo, citato in {{Cita|Sgarbi|pp. 36-37}}.</ref>
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Per un vero e proprio risveglio di studi sull'artista si dovette attendere il terz'ultimo decennio del XIX secolo, quando si iniziò a sbrogliare con un approccio filologico i vari aspetti della vita e dell'opera pisanelliana, riscoprendone gradualmente, e in maniera via via crescente, l'importanza anche come disegnatore e medaglista. Tra i numerosi storici che si occuparono dell'artista, un basilare, primo contributo scientifico venne da [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]] col commento ragionato alle ''Vite'' ([[1896]]), al quale seguì nel [[1905]] una fondamentale monografia di Hill<ref name="DA89"/>. Tra il [[1908]] e il [[1913]] Biadego mise a punto lo schema definitivo sulla cronologia della vita e dell'opera dell'artista, che fu poi ripreso e sviluppato da Dagenhart, con una determinante monografia pubblicata nel [[1940]]. Da allora in poi si sono succeduti gli importanti studi di [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Venturi]] (1940), di Thijs (1941), Brenzoni (1952), [[Luigi Coletti|Coletti]] (1953), Sindona (1961). Per l'attività di Pisanello come medaglista il testo principale che aprì la strada agli studiosi successivi fu ''Corpus of Medals of the Reanissance'' di Hill (1930), mentre per i disegni la palma va allo studio della Fossi Todorow (1966)<ref name="DA89"/>.
Col trascorrere dei decenni la saggistica sull'autore si è andata infittendo, coinvolgendo molti dei maggiori critici del XX secolo, quali [[Roberto Longhi|Longhi]], [[Edoardo Arslan|Arslan]], [[Mario Salmi|Salmi]], [[Giuseppe Fiocco|Fiocco]], [[Hugh Popham|Popham]], [[Rodolfo Pallucchini|Pallucchini]], [[Carlo Ludovico Ragghianti|Ragghianti]], [[Federico Zeri|Zeri]], [[Lionello Venturi]], [[Luigi Coletti|Coletti]], [[Miklós Boskovits|Boskovits]], ecc. Nel complesso gli studi moderni si sono orientati su due tendenze principali: una facente capo a Dagenhart e seguaci incline a raccogliere attorno al nome di Pisanello il maggior numero di dipinti e disegni, facendo leva su una presunta capacità dell'artista di assorbire novità rinascimentali; l'altra, legata innanzitutto al giudizio di [[Bernard Berenson|Berenson]], pur conclamando apertamente gli altissimi meriti di Pisanello, ne ribadisce l'esclusione dal novero degli artisti del Rinascimento, confinandolo, sebbene in una posizione preminente e conclusiva, nel mondo del [[Tardo gotico]]<ref name="DA89"/>.
==Note==
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