Strage di piazza della Loggia: differenze tra le versioni
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== Le indagini e l'iter giudiziario ==
=== La prima istruttoria ===
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La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel [[1979]] di alcuni esponenti dell'[[estrema destra]] bresciana. Uno di essi, [[Ermanno Buzzi]], in carcere in attesa d'appello, fu strangolato il [[13 aprile]] [[1981]] da [[Pierluigi Concutelli]] e [[Mario Tuti]]. Nel giudizio di secondo grado, nel [[1982]], la condanne del giudizio di primo grado vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel [[1985]] dalla [[Corte di Cassazione]].
=== La seconda indagine ===
Un secondo filone di indagine, sorto nel [[1984]] a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, mise sotto accusa altri rappresentanti della destra eversiva e si protrasse fino alla fine degli anni
=== I sospetti di coinvolgimento dei servizi segreti ===
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Gli oscuri intralci di provenienza istituzionale manifestatisi anche durante il secondo troncone d'indagine verranno definiti dal giudice istruttore Zorzi quale ulteriore ''"riprova, se mai ve ne fosse bisogno, dell'esistenza e costante operatività di una rete di protezione (l'[[Ufficio Affari Riservati]], ndr) pronta a scattare in qualunque momento e in qualunque luogo"''.<ref name="BluNotte" />
Durante il processo emerge un documento del [[Sismi]], datato [[20 febbraio]] [[1989]] ed indirizzato al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ed al Capo della Polizia, in cui si parla di intercettazioni telefoniche nei confronti di Margherita Ragnoli, co-segretaria dell'
=== La terza istruttoria ===
[[File:Brescia Piazza Loggia By Stefano Bolognini.JPG|thumb|right|200px|Piazza della Loggia]]
Riguardo alla terza istruttoria, il [[19 maggio]] [[2005]] la [[Corte di Cassazione]] ha confermato la richiesta di arresto per [[Delfo Zorzi]] (oggi cittadino [[
Il [[15 maggio]] [[2008]] sono stati [[Rinvio a giudizio|rinviati a giudizio]] i sei imputati principali: [[Delfo Zorzi]], Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, [[Pino Rauti]], [[Francesco Delfino]], Giovanni Maifredi.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/strage-loggia/strage-loggia/strage-loggia.html Brescia, sei rinvii a giudizio per la strage di piazza della Loggia - ''Repubblica.it'', 15 maggio 2008]</ref> I primi tre erano all'epoca militanti di spicco di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], gruppo neofascista fondato nel [[1956]] da [[Pino Rauti]] e più volte oggetto di indagini, pur senza successive risultanze processuali, in merito all'organizzazione ed al compimento di attentati e stragi. Ordine Nuovo fu sciolto nel [[1973]] per disposizione del ministro dell'Interno [[Paolo Emilio Taviani]] con l'accusa di ricostituzione del Partito Fascista. [[Francesco Delfino]] fu invece ex generale dei carabinieri, all'epoca responsabile - con il grado di capitano - del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Brescia, e Giovanni Maifredi, ai tempi collaboratore del ministro degli Interni [[Paolo Emilio Taviani]].<ref>[http://www.senzasoste.it/per-non-dimenticare/piazza-della-loggia-i-nomi-della-strage.html Piazza della Loggia: I nomi della strage - ''Senza Soste.it'']</ref>
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