Infallibilità papale: differenze tra le versioni
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{{F|religione|febbraio 2013}}
Il [[dogma]] dell<nowiki>'</nowiki>'''infallibilità papale''' (o '''infallibilità pontificia''') afferma che il [[papa]] non può sbagliare quando parla ''[[ex cathedra]]'', ossia come dottore universale della Chiesa. Dunque il dogma vale solo quando
Tuttavia, secondo la dottrina cattolica anche il [[magistero]] ordinario della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]], esercitato esclusivamente dal papa, possiede il carisma dell'infallibilità di cui Cristo ha dotato la Chiesa perché sia sacramento universale di salvezza. Gli insegnamenti dei vescovi invece non sono coperti dall'infallibilità papale, e difatti non sono assolutamente citati all'interno della definizione dogmatica stessa.
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{{quote|Noi pertanto, aderendo fedelmente alla tradizione ricevuta fin dall’esordio della fede cristiana, a gloria di Dio nostro Salvatore, ad esaltazione della cattolica religione ed a salute dei popoli cristiani coll’approvazione del Sacro Concilio, insegniamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato, il Romano Pontefice, quando parla ''ex Cathedra'', ossia quando, esercitando l’uffizio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, per la sua suprema apostolica autorità definisce una dottrina sulla fede o sui costumi doversi tenere da tutta la Chiesa, per l’assistenza divina, a lui nel beato Pietro promessa, godere di quella infallibilità di cui il divin Redentore volle essere fornita la sua Chiesa nel definire una dottrina sulla fede o sui costumi, e pertanto tali definizioni del romano Pontefice essere per se stesse e non pel consenso della Chiesa, irreformabili. Se alcuno poi, tolgalo Iddio, osasse contraddire a questa nostra definizione, sia anatema.|[[s:Costituzione dogmatica sulla fede cattolica 18 luglio 1870 (Pio IX)/Capo IV|''Pastor Aeternus'']], 18 luglio 1870}}
Secondo tale dottrina il papa deve quindi essere considerato infallibile quando
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