MOSE: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 15:
Il Mose non è un'opera isolata, ma rientra nel Piano Generale di Interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, nel quadro della Legge Speciale per Venezia<ref name= notacontesto1> La Legislazione Speciale per Venezia è costituita dalla legge n. 171/73, che dichiara la salvaguardia di Venezia e della sua laguna problema di preminente interesse nazionale, a cui seguono la legge n. 798/84 e la n. 139/92: un sistema normativo che definisce gli obiettivi generali degli interventi, le procedure più opportune per realizzarli e le competenze dei diversi soggetti attuatori.</ref> definita a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966.
Alla salvaguardia di Venezia e della laguna concorrono lo Stato italiano, che opera per la difesa dei centri urbani dalle acque alte, per la protezione dei territori costieri dalle mareggiate e per il riequilibrio ambientale dell’ecosistema, la [[Regione del Veneto]] per il disinquinamento e le Amministrazioni Comunali ([[Comune di Venezia]], [[Comune di Chioggia]], etc ) per lo sviluppo socio-economico e per il restauro del patrimonio architettonico ed edilizio.
Il complesso delle attività sono dirette, coordinate e controllate dal cosiddetto Comitatone<ref name= notacontesto2> È il Comitato interministeriale cui sono stati affidati l’indirizzo, il coordinamento e il controllo dell'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, istituito dalla legge 798/84.</ref> presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e in cui sono presenti gli enti e le istituzioni preposte a livello nazionale e locale.
Gli interventi realizzati dello Stato hanno riguardato il ripristino di habitat caratteristici quali barene e bassi fondali (oltre 1.500 ettari ricostruiti e protetti), la messa in sicurezza di discariche e canali dell’area industriale di [[Porto Marghera]] (5 siti inquinati e 45 km di rive e sponde impermeabilizzate) e la difesa dalle mareggiate (46 km di spiagge rinforzate e naturalizzate): rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell'ambiente, che lo [[Stato italiano]] abbia mai attuato e in questo quadro, il Mose per la difesa dalle acque alte, insieme agli interventi di difesa degli abitati lagunari che hanno riguardato più di 100 km di rive e sponde, rappresenta l’ultimo e il più importante tassello per la salvaguardia del territorio lagunare.
 
Riga 97:
|}
</center>
 
== Cronologia del progetto ==
A seguito dell'alluvione del 4 novembre 1966, durante la quale Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati lagunari vengono sommersi da una marea di 194 cm, la prima Legge Speciale per Venezia dichiara il problema della salvaguardia della città "di preminente interesse nazionale" <ref name= nota13 > Legge n. 171/1973, che indica obiettivi e criteri degli interventi da attuare in laguna e definisce i soggetti istituzionali e le relative competenze: lo Stato per la salvaguardia fisica e il riequilibrio ambientale del bacino lagunare; la Regione per il disinquinamento delle acque; i Comuni di Venezia e Chioggia per lo sviluppo economico e sociale, il restauro e il risanamento conservativo delle strutture urbane. </ref> dando inizio a un lungo iter legislativo e tecnico per garantire a Venezia e alla laguna un efficace sistema di difesa dal mare.
 
A questo scopo, lo Stato attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici indice nel 1975 un appalto concorso ma la procedura si conclude senza che si possa scegliere un progetto da realizzare fra quelli presentati, in quanto nessuna ipotesi d’intervento soddisfa all’insieme delle problematiche in campo: il Ministero dispone pertanto l’acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vengono affidati a un gruppo di esperti al fine di elaborare un progetto per la conservazione dell’equilibrio idraulico della laguna e la difesa di Venezia dalle acque alte, il "Progettone” del 1981.
 
Qualche anno dopo, un’altra Legge Speciale (798/1984) sottolinea la necessità di affrontare in maniera unitaria gli interventi di salvaguardia, istituisce il Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo di questi interventi (il cosiddetto "Comitatone") e ne affida la progettazione e l’esecuzione ad un unico soggetto, il Consorzio Venezia Nuova, cui viene riconosciuto di possedere le capacità competenze necessarie per gestire il complesso delle attività di salvaguardia.
 
Il Magistrato alle Acque - Consorzio Venezia Nuova presentano un articolato sistema di interventi per la salvaguardia di Venezia (Progetto REA Riequilibrio e Ambiente) che prevede opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna. In questo ambito dal 1988 al 1992 sono state eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, da cui il nome MOSE); nel 1989, la stesura del progetto preliminare di massima delle opere mobili, ultimato nel 1992, in seguito approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale e a ulteriori approfondimenti richiesti dal Comitatone.
 
Nel 2002 viene presentato il progetto definitivo, il Comitatone del 3 aprile 2003 da il via alla sua realizzazione e nello stesso anno vengono aperti i cantieri alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.
 
 
Le fasi di elaborazione del progetto e l’iter di approvazione sono riportate in dettaglio in http://www.salve.it/it/soluzioni/acque/f_avanzamento.htm da cui è possibile consultare i principali documenti procedurali.
 
 
 
== Come funziona ==
Riga 246 ⟶ 262:
 
 
== Cronologia del progetto ==
Il progetto nacque negli [[Anni 1970|anni settanta]] a causa dell'urgenza di garantire a Venezia e agli altri centri abitati della laguna un efficace sistema di difesa dal mare in seguito all'alluvione del [[4 novembre]] [[1966]]. Quel giorno la marea, sospinta da un forte vento di scirocco, raggiunse quota 194 cm sullo zero mareografico, la più alta mai documentata della storia veneziana. L'evento di marea iniziò nella notte del 3 novembre: l'acqua che al mattino, seguendo il normale flusso e riflusso della marea, avrebbe dovuto ritirarsi, continuò a salire per tutta la giornata del 4 novembre sino ad allagare l’intera città. Alla sera il vento si placò e l'acqua cominciò a defluire. Contemporaneamente, una violenta mareggiata devastò le spiagge e sfondò in più punti la muraglia a difesa del litorale, costringendo all'evacuazione del lido di [[Pellestrina]]. In seguito, lo Stato italiano, con la prima Legge Speciale del [[1973]], dichiarò il problema di Venezia "di preminente interesse nazionale".
 
Nei primi anni settanta, il [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] promosse un primo concorso di idee e successivamente il [[Ministero dei Lavori Pubblici]] bandì un appalto concorso acquisendo, nel [[1980]], i progetti presentati. Le sei soluzioni proposte furono affidate alla valutazione di un collegio di sette ingegneri idraulici, ai quali venne anche chiesta l'elaborazione di un progetto di fattibilità. Il cosiddetto "Progettone", presentato nel [[1981]], prevedeva degli sbarramenti fissi alle bocche di porto abbinati a opere di difesa mobili. Sul progetto si aprì un lungo dibattito che coinvolse le istituzioni, il mondo scientifico, politico e culturale, i mezzi d'informazione e la popolazione.
 
A definire le strategie e i criteri da adottare per l'opera di salvaguardia fu la seconda Legge Speciale per Venezia del [[1984]], che istituiva un Comitato di indirizzo, controllo e coordinamento (il "Comitatone", presieduto dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]([[Benedetto Craxi]]) e composto dalle istituzioni competenti a livello nazionale e locale) e conferiva al Ministero dei Lavori Pubblici l'autorizzazione a procedere a una concessione da accordarsi in forma unitaria e trattativa privata. L'esigenza, espressa nel 1982 anche da un documento del Consiglio Comunale di Venezia, era quella di accelerare i tempi ma, soprattutto, di affrontare in modo unitario e organico l'insieme degli interventi di salvaguardia in una realtà complessa e delicata come quella del bacino lagunare, affidando l'opera a un unico soggetto qualificato dal punto di vista imprenditoriale e tecnico-scientifico. La progettazione e l'esecuzione degli interventi per la salvaguardia fisica della città furono quindi affidate dal [[Magistrato alle Acque]] al Consorzio Venezia Nuova, un ''pool'' di una cinquantina di imprese che si era costituito nel 1982.
 
Dopo quattro anni di indagini, studi, analisi di numerosi sistemi di dighe mobili ed elaborazioni, nel [[1989]] il Consorzio Venezia Nuova presentò un'articolata proposta di interventi per la salvaguardia di Venezia, il Progetto REA (Riequilibrio E Ambiente), comprendente anche il "Progetto preliminare di massima sulle opere alle bocche di porto", che segna l'atto di nascita del MOSE. Dopo la sperimentazione del prototipo e alcune modifiche, nel [[1994]] il nuovo progetto di massima delle opere mobili passò al giudizio del [[Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici]]. L'organismo, esaminati anche altri progetti di difesa dalle acque alte, approvava il sistema MOSE.
 
Nel [[1997]], il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova presentarono lo studio di [[impatto ambientale]] (SIA), valutato positivamente nel [[1998]] da un collegio di cinque saggi internazionali nominato dal Presidente del Consiglio [[Romano Prodi]]; nello stesso anno, il progetto di barriere mobili subì un parere negativo da parte della Commissione di Valutazione Ambientale del Ministero dell'Ambiente. Il MOSE, su richiesta del "Comitatone", venne quindi sottoposto a ulteriori approfondimenti. Nel [[2001]] il [[Consiglio dei ministri]], presieduto dal Presidente del Consiglio [[Giuliano Amato]], conclusa la procedura di [[valutazione di impatto ambientale]], diede il via alla progettazione esecutiva dell'opera definendo alcune prescrizioni progettuali. Nel [[2002]] il Consorzio Venezia Nuova presentò il progetto definitivo che recepiva le richieste del [[Ministero del Trasporti]] e dell'Autorità Portuale, ovvero scogliere curvilinee davanti alle bocche di porto e conca di navigazione per grandi navi alla bocca di Malamocco. Nel 2002, il [[Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica|CIPE]] finanziò la prima tranche dell'opera per il triennio 2002-2004, pari a 453 milioni di euro. Il Consorzio ha affidato la direzione dei lavori a un'associazione fra la [[Società Lotti]] e la società d'ingegneria veneziana Thetis.
 
Nel [[2003]], dopo l'approvazione da parte del "Comitatone", con la [[posa della prima pietra]] da parte del Presidente del Consiglio [[Silvio Berlusconi]] vennero aperti i primi cantieri del MOSE.
 
Finora, i lavori che si svolgono contemporaneamente alle tre bocche di porto hanno superato il 65 percento dell'opera e gli importi sinora assegnati ammontano a 3&nbsp;244 milioni di euro su un costo complessivo del sistema MOSE pari a 4&nbsp;678 milioni di euro.
 
Il [[18 dicembre]] [[2008]], il [[Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica|CIPE]] ha approvato il finanziamento della sesta tranche da 800 milioni di euro al progetto che comporterà l'avvio della costruzione degli alloggiamenti delle paratoie (i cassoni). Un'ulteriore tranche di 230 milioni di euro è stata assegnata dal CIPE il 18 novembre 2010. Altri 106 milioni di euro di finanziamento per l'opera sono stati deliberati dal CIPE il 5 maggio 2011. Il Comitatone per la tutela di Venezia, riunito a Roma il 21 luglio 2011 e presieduto dal sottosegretario Gianni Letta, ha assicurato ulteriori finanziamenti per portare a termine il MOSE: 630 milioni di euro entro il 31 dicembre 2011, 470 milioni di euro entro il 2012 e 450 milioni di euro entro il 2013. Queste risorse serviranno per avviare la produzione delle paratoie e finanziare gli ultimi cassoni di alloggiamento e gli scavi.
 
 
Se i finanziamenti continueranno a essere regolari, i lavori di costruzione del MOSE saranno conclusi nel [[2014]].<ref>http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-12-05/venezia-chiede-aiuto-dighe-063938.shtml?uuid=AYNFVKpC Iniziati nel 2003 i lavori termineranno nel 2014.</ref>
 
 
 
== Critiche ==