Eragon (personaggio): differenze tra le versioni

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Nel terzo libro, il Cavaliere instaura un buon rapporto d'amicizia con l'amata Arya.
 
Eragon scopre da Glaedr che suo padre non è Morzan, bensì Brom. In oltre il vecchio drago gli parla degli Eldunarì, delle pietre che racchiudono l'essenza di un drago. Ogni drago ne ha uno e ogni drago può separarsi da esso. Gli Eldunarì sono una magnifica fonte di energia e pare sia proprio guestoquesto il segreto dell'invincibilità di Galbatorix: se si possiede un Eldunarì, si può sfruttarne la magia e pare che il tiranno ne abbia in abbondanza. Glaedr decide di affidare il suo Eldunarì ad Eragon e Saphira, ed in seguito alla morte di Oromis e del suo compagno, l'anima del drago rimane a fianco dei due per poterli aiutare.
 
Alla fine del volume Eragon si ricorda la profezia fattagli dal gatto mannaro Solembum nel primo libro, grazie alla quale viene in possesso di una nuova spada che chiama [[Brisingr (spada)|Brisingr]]. Ogni volta che ne pronuncia il nome la spada prende fuoco (nell'[[antica lingua]] ''Brisingr'' significa ''fuoco'').