Torre della Zecca: differenze tra le versioni

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[[Immagine:9766 - Firenze - L'Arno - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Oct-2007.jpg|thumb|300px|La Torre della Zecca, vista dall'opposto lungarno]]
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La '''Torre della Zecca''' chiudeva le [[mura di Firenze]] verso l'[[Arno]] a est, per questo si può parlare di "torre terminale". Oggi si trova isolata in mezzo a uno svincolo stradale dei [[Viali di Circonvallazione (Firenze)|Viali di Circonvallazione]] in testa all'omonimo [[Lungarno della Zecca Vecchia]].
|[[Immagine:9766 - Firenze - L'Arno - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Oct-2007.jpg|thumb|300px|La Torre della Zecca, vista dall'opposto lungarno]]
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La '''Torre della Zecca''' chiudeva le [[mura di Firenze]] verso l'[[Arno]] a est, per questo si può parlare di "torre terminale". Oggi si trova isolata in mezzo a uno svincolo stradale dei [[Viali di Circonvallazione (Firenze)|Viali di Circonvallazione]] in testa[[piazza Piave]], vicino all'omonimo [[Lungarno della Zecca Vecchia]].
==Storia e architettura==
Il nome deriverebbe dal fatto che al suo interno ospitò l'Officina della Zecca, dove venivano coniati i [[fiorini]] della [[Repubblica fiorentina]], grazie a magli azionati dalla forza dell'acqua. La Zecca anticamente è stata anche nei pressi di [[Palazzo Vecchio]], dove veniva utilizzata l'acqua del torrente Scheraggio che correva lungo l'attuale Via della Ninna (vedi [[chiesa di San Pier Scheraggio]]).
 
==Storia==
Prima della demolizione ottocentesca dell'ultima cerchia di mura (quella del [[1282]]-[[1333]]), la torre sorgeva in mezzo ai resti di una fortezza smantellata, inoltre in questa zona erano presenti numerose gore con mulini e altri edifici.
[[File:View of Ancient Florence by Fabio Borbottoni 1820-1902 (35).jpg|La torre prima della demolizione delle mura|thumb|left|250px]]
La torre fu eretta a protezione del mai eseguito ponte Reale (progettato negli anni precedenti alla disastrosa alluvione [[1333]] e così intitolato in onore di [[Roberto d'Angiò]]) e a difesa della parte della [[mura di Firenze|cerchia di mura]] che insisteva in questo tratto, a costituirne il termine sull'Arno.
 
Nel [[1532]], scapitozzata, fu incorporata su progetto di [[Antonio da Sangallo il Giovane]], a fungere da bastione, nella fortezza Vecchia o "baluardo di Mongibello", a sua volta collegata a gore, mulini e ad altri edifici che formavano in questa zona un tipico agglomerato. Tale progetto era stato voluto da [[Alessandro de' Medici (duca)|Alessandro de' Medici]] per migliorare le difese della città dopo il rischioso episodio dell'[[assedio di Firenze]].
Anticamente nella vicinanze si trovava l'apertura vera e propria delle mura, la secondaria Porta della Giustizia, così chiamata perché vi passavano i destinati alla condanna a morte, verso il luogo dei [[patibolo|patiboli]], situato fuori dalle mura vicino alla Torre della Zecca.
 
IlProprio nomeper deriverebbela dalpresenza fattodi cheopifici alcon suomagli internoazionati ad acqua, la fabbrica ospitò per un certo periodo l'Officinaofficina della Zecca fiorentina, , dove venivano coniati i [[fiorini]] della [[Repubblica fiorentina]], grazieda acui maglila azionatidenominazione dalla forza dell'acquacorrente. La ZeccaPiù anticamente èla statazecca ancheera stata nei pressi di [[Palazzo Vecchio]], dove veniva utilizzata l'acqua del torrente Scheraggio che correva lungo l'attuale Via[[via della Ninna (vedi [[chiesa di San Pier Scheraggio]]).
Oggi la torre si presenta semplice e massiccia, con alcune piccole [[feritoia|feritoie]] e senza [[merlatura]]. All'ultimo piano esiste una terrazza dalla quale si gode un bel panorama. Per raggiungerla si devono salire alcune strettissime scale in pietra, per questo non è accessibile al pubblico. All'interno della torre esistono più stanze un tempo usate dai soldati di guardia, con soffitti voltati.
 
Nel corso dei lavori di ingrandimento della città di Firenze progettati da Giuseppe Poggi (sono documentati per questa zona espropri condotti sulla base di perizie redatte da Felice Francolini nel [[1868]]) fu isolata e posta a traguardo dei [[viali di circonvallazione]]. Negli anni cinquanta del Novecento alcuni ambienti furono occupati da un circolo ricreativo.
Inoltre la torre presenta alcuni ambienti ricavati nei piano sotterranei, dai quali si dipana un serie di stretti corridoi fognari coperti da volte, in un reticolo molto fitto che si estende in più direzioni. Uno di questi corridoi passerebbe sotto l'Arno e permetterebbe di raggiungere l'altra sponda, ma oggi non è più praticabile in quanto allagato. Negli anni Cinquanta alcuni di questi ambienti furono usati da un circolo ricreativo, del quale resta uno spettrale bancone in pietra, i residui dell'impianto elettrico ed i servizi igienici.
 
La torre appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
 
==Descrizione==
[[File:Torre della Zecca Vecchia, lapide dantesca.JPG|Targathumb|300px|La lapide dantesca]]
All'esterno la torre si presenta semplice e massiccia, con alcune piccole [[feritoia|feritoie]] e senza coronamento merlato: ampie e ben leggibili (come altrimenti non potrebbe essere) le porzioni frutto di restauro. Sul lato che guarda alla città è la porta d'accesso con al lato un bel portabandiera in ferro di fattura novecentesca, dal lato che prospetta verso l'[[Arno]] è una targa con alcuni versi di Dante dedicati al fiume. All'ultimo piano esiste una terrazza dalla quale si gode un bel panorama. Per raggiungerla si devono salire alcune strettissime scale in pietra, per questo non è accessibile al pubblico.
 
All'interno sono presenti ambienti voltati un tempo ad uso dei soldati di guardia, e piani sotterranei dai quali si dipartono stretti corridoi fognari coperti da volte, uno dei quali (oggi allagato e quindi non più praticabile) passerebbe, secondo la letteratura, sotto il fiume consentendo di raggiungere la sponda opposta. Del circolo ricreativo resta un bancone in pietra abbandonato, i residui dell'impianto elettrico e dei servizi igienici.
 
Un targa all'esterno riporta alcuni versi danteschi che ricordano l'Arno.
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un fiumicel che nasce in Falterona, /
e cento miglia di corso nol sazia.|[[Purgatorio (Dante)|Pg]] [[Purgatorio - Canto quattordicesimo|XIV]], 16-18}}
 
==Altre immagini==
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File:View of Ancient Florence by Fabio Borbottoni 1820-1902 (35).jpg|La torre prima della demolizione delle mura
File:Torre della Zecca Vecchia 02.JPG|La torre oggi
File:Torre della Zecca Vecchia 01.JPG|La torre oggi
File:Torre della Zecca Vecchia, lapide dantesca.JPG|Targa dantesca
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==Bibliografia==
*Federico Fantozzi, ''Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni'', Firenze, Galileiana, 1843, p. 217, n. 534;
*''Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François'', Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 406-407;
*Emilio Bacciotti, ''Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi'', 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 18;
*Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), ''Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia'', Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 257;
*Walther Limburger, ''Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen'', Leipzig, F.A. Brockhaus, 1910, n. 727;
*Augusto Garneri, ''Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica'', Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 169, n. LVIII;
*Enrico Barfucci, ''Giornate fiorentine. La città, la collina, i pellegrini stranieri'', Firenze, Vallecchi, 1958, pp. 178-179;
*[[Piero Bargellini]], Ennio Guarnieri, ''Firenze delle torri'', Firenze, Bonechi, 1973, pp. 211-215;
*Touring Club Italiano, ''Firenze e dintorni'', Milano, Touring Editore, 1974, p. 362;
*Borsi-Maresca 1984, pp. 56-58;
*Touring Club Italiano, ''Firenze e provincia'', Milano, Touring Editore, 2005, p. 423.
*''Le Torri di Firenze e del suo territorio'', Lara Mercanti e Giovanni Straffi, Alinea Editrice, Firenze 2003
* Claudio Paolini, ''La Caserma Baldissera e il quartiere della Zecca Vecchia'', in ''Le caserme Tassi e Baldissera a Firenze. Opere e arredi'', a cura di Maria Sframeli, Firenze, Edizioni Polistampa, 2012, pp. 78-96.
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==Voci correlate==
*[[Viali di Circonvallazione (Firenze)|Viali di Circonvallazione]]
*[[Viale Giovine Italia]]
*[[Piazza Piave (Firenze)|Piazza Piave]]
*[[6º Battaglione Carabinieri "Toscana"]]
*[[Firenze]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*Claudio Paolini&#44; [http://www.palazzospinelli.org/architetture/risultati-via.asp?denominazione=zecca&ubicazione=piave&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=&uomini_illustri=&note_storiche= schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli] (testi concessi in [[GFDL]]).
 
 
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[[Categoria:Architetture militari di Firenze]]