Giuseppe Bellisario: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Diplomato in Pianoforte nonché in Alta Composizione, Alta Strumentazione e Direzione presso il regio Conservatorio di Palermo, insegnante di musica e teoria, è l'autore della celeberrima elegia '''"SS.Cristo alla Colonna",''' conosciuta anche per essere la colonna sonora del film di G.Tornatore ''''L'uomo delle stelle'.''' È il padrePadre del grande compositore e direttore Angelo Bellisario, giàera Direttore ed ordinario al conservatorio Verdioriginario di MilanoLicata. Originario di Licata e appartenenteAppartenente ad una famiglia agiata della borghesia licatese giovanissimo si appassionò allo studio del pianoforte e di altri strumenti. Dopo la licenza classica conseguita presso il "Regio Ginnasio Diaz" di Licata nel 1925 conseguì il prestigioso diploma di Alta composizione ed alta strumentazione. Divenne dapprima Direttore della "Filarmonica Petrella" di [[Licata]], un'orchestra di soli archi e fiati, e, nel 1929, Direttore della "Scuola musicale municipale" di [[Ispica]].
 
Nonostante esercitasse la professione di maestro-direttore della Scuola Musicale nonché quella di maestro ed insegnante del Regio Avviamento di Ispica, ebbe modo di sviluppare ed affinare proprie doti compositive fino a livelli sconosciuti per l'epoca.
Intorno al 1935-36 conobbe casualmente [[Pietro Mascagni]] in occasione di un suo soggiorno prima a [[Noto (Italia)|Noto]] e poi ad Ispica presso il Convento dei frati minori.In quella occasione il maestro Bellisario fu chiamato dal comune di Noto a dirigere il Corpo bandistico alla presenza di Mascagni. Quando, giorni dopo, Mascagni fu ad Ispica il M° Bellisario ebbe modo di frequentare l'autore della Cavalleria Rusticana ( ''....in quella settimana trascorravamo interi pomeriggi, nel viale dell'antico Convento, a passeggiare e a parlare di musica...'')che, ispirato dal bellissimo panorama che si gode dal Convento di Gesu', componeva avvalendosi del M°Bellisario che, quasi giornalmente, gli forniva fogli di carta pentagrammata.
 
Autore di diverse composizioni, il suo capolavoro, unanimemente ritenuto, è l'elegia funebre ''S.S. Cristo alla Colonna''<ref>[http://composers-classical-music.com/b/BellisarioGiuseppe.htm Dal sito www.composers-classical-music.com]</ref>, utilizzata in molti film e cortometraggi da diversi registi, tra cui [[Giuseppe Tornatore]] per la colonna sonora del film ''[[L'uomo delle stelle]]''.
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Fu anche ottimo pianista ed organista nonché promotore dei pomeriggi musicali di Ispica che si tenevano presso il palazzo dei Bruno di Belmonte, in occasione dei quali eseguiva al pianoforte con grande partecipazione le trascrizioni delle arie operistiche di fronte alla nobiltà locale.
 
Si sposò nel 1926 con la cugina Rosa Incorvaia di Licata ed ebbe ben sette figli. Amante della storia e della cultura classica romana, ad ognuno dei suoi sette figli ha dato un nome romano specifico come Valerio Cesare Giuseppe (Insegnante), Quinto Massimo Maria (dott. in pedagogia e filosofia), Sesto Franco Albano(dott. in pedagogia e filosofia, ), Settimia Angela( dott. in pedagogia), poi Eloisa (insegnante), Franca Adelaide (dott. in lettere classiche), Angelo ( Ordinario composizione e fuga, Direttore Conservatorio di Rovigo).
 
La nipote Franca Incorvaia, originaria di Licata, divenne celebre negli anni 50 per essere stata dapprima "Miss Taormina" poi Miss Italia delegata per il concorso di "Miss Mondo", rappresentando l'Italia nel 1955. Il numero 39 del 1955 della rivista "Oggi" così all'epoca commentava in prima copertina la partecipazione di una italiana al prestigioso concorso: "Franca Incorvaia rappresenterà l'Italia a Miss Mondo".
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La sua arte compositiva è strettamente influenzata dalla musica d'opera d' 800, in particolare dalle opere di Donizetti, Bellini, Rossini e Verdi. I suoi principali obiettivi in musica furono la chiarezza del fraseggio, l'evidenza delle singoli voci contrappuntistiche e l'espressività del timbro. Nelle numerose marce funebri le forme sono ispirate, per linearità e costruzione, alla tradizione drammatica operistica romantica, con slanci ed accenti drammatici di grande valenza espressiva. In diverse Elegie - così come in alcune marce sinfoniche- si possono individuare tecniche compositive singolari, sia con riferimento a ruoli essenziali ed autonomi di alcuni strumenti, sia nelle note cd. "sospese" di singoli strumenti, circostanza desueta nella tradizione strumentale bandistica del tempo.
'''CRISTO ALLA COLONNA'''
L'originalità didel capolavoro bandistico "SS. Cristo alla Colonna" è essenzialmente attribuita ad una apertura -o introduzione- composta con una tecnica raffinatissima e complessa tale da produrne un inimitabile, originalissimo ""incipit"" da cui viene introdotto il famosissimo tema principale.
Il celebre motivo principale di "'''Cristo alla Colonna'''" ha influenzato i piu grandi compositori moderni, al limite del plagio, tra i quali Nino Rota, Carlo Rustichelli, Morricone, nelle grandi colonne sonore dei film ambientati in Sicilia, prima tra tutti "Il padrino", e poi "Divorzio all'italiana", "La baronessa di Carini", "In nome della legge", "Il giorno della Civetta" .
Nella composizione titolata "A mia Madre", la sezione centrale, subito dopo il tema principale prima del trio - parte caratterizzata da un abbandono drammatico - rivela una padronanza compositiva senza pari, con effetti musicali di grande espressione. La parte appena citata è sì ispirata alla drammaturgia operistica ma è anche una delle più geniali concezioni introdotte dal Bellisario nell'arte della musica funerea per banda.