Liuto: differenze tra le versioni

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Le prime composizioni per liuto apparvero in [[Italia]], agli inizi del [[Anni 1500|'500]] ad opera di [[Francesco Spinacino]], [[Joan Ambrosio Dalza]] e di [[Franciscus Bossinensis]] e soprattutto [[Francesco da Milano]]. Si tratta per lo più di trascrizioni di opere [[polifonia|polifoniche]] vocali, ma anche danze in suites, [[frottola|frottole]] per una sola voce solita e ricercari.<br>
Sempre in quel periodo vanno ricordati [[Alberto da Ripa]], o da Mantova (noto in [[Francia]] come Albert de Rippe), [[Pietropaolo Borrono]], [[Giovanni Maria da Crema]], [[Giulio Cesare Barbetta]], [[Vincenzo Galilei]], [[Giacomo Gorzanis]].<br>
Il 600 in Italia vede il declino della popolarità del liuto, che vedevanta comunque una porduzioneproduzione di alta qualità da parte di diversi autori tra cui [[Giovanni Girolamo Kapsberger]].
In Francia, la cosiddetta età d'oro del liuto copre i primi 30 anni del '600, quando in Italia e Spagna la popolarità del liuto era stata eclissata dall'avvento degli strumenti a tastiera come il clavicembalo o da strumenti a corda più semplici come la chitarra barocca. I principali autori di questo periodo in franciaFrancia sono [[Denis Gaultier]], [[Ennemond Gaultier]], [[René Mesangeau]], [[Jacques Gallot]], [[Charles Mouton]], [[Robert de Visée]].
In inghilterraInghilterra il liuto acquista una grande popolarità e vede la composizione di musiche di alto livello ad opera di [[John Dowland]] e [[William Byrd]].
La stessa popolarità il liuto la godette anche in Francia, Inghilterra e soprattutto in [[Germania]] dove si ebbe la produzione di una vasta letteratura anche dopo che lo strumento era caduto in disuso nel resto dell'Europa con la produzione di [[Sylvius Leopold Weiss]], e che colse l'interesse di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] che compose due ''suites'' e trascrisse altre composizioni.