Roy Jenkins: differenze tra le versioni

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Dopo la sconfitta elettorale del 1970 Jenkins venne nominato [[Governo ombra|Cancelliere dello scacchiere ombra]] e poco dopo vice leader del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]]. Tuttavia nell'aprile 1972 Jenkins di dimise da entrambi gli incarichi, in polemica con la linea del partito sull'ingresso del [[Regno Unito]] nelle [[Comunità europee]]. Nel 1971 Jenkins aveva guidato i 69 parlamentari laburisti che avevano sostenuto la scelta del governo conservatore di procedere verso l'ingresso nelle Comunità europee, mentre la linea del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]] prevedeva la richiesta di un referendum sull'argomento. Jenkins venne anche criticato all'interno del suo partito per il suo stile di vita ritenuto sostenuto e mondano.
 
Nel maggio 1973 Jenkins tornò a fare parte del [[governo ombra]] come segretario degli interni ombra. Dopo la vittoria dei [[Partito Laburista (Regno Unito)|laburisti]] alle [[Elezioni generali britanniche del febbraio 1974|elezioni generali del 1974]], venne nominato nuovamente segretario degli inteniinterni, incarico che ricoprì fino al 1976. In questo periodo Jenkins promosse la controversa legge per la prevenzione del terrorismo, che estendeva il limite temporale per la [[Misure_cautelari_personali_coercitive#Custodia_cautelare_in_carcere|custodia cautelare]] dei sospettati e che provocò dissensi con l'ala sinistra del partito.
 
Nel marzo 1976 Jenkins si candidò alla leadership del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]], ma venne sconfitto da [[James Callaghan]] e superato nelle preferenze anche da [[Michael Foot]].