Mario Ballocco: differenze tra le versioni

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==La pittura==
Lo sviluppo della pittura di Ballocco si può distinguere in tre grandi fasi: la prima, ancora figurativa, arriva fino al 1947, ed è caratterizzata da una tinta fondamentalmente espressionista, in cui talora affiorano echi neocubisti; la seconda fase, quella dell’approdo a un originale astrattismo “primordiale”, è segnata da tre cicli fondamentali di opere, ossia le ''Monadi'', i ''Reticoli'' e le ''Grate'', che vanno dal 1948 al 1952; a partire dal 1952 la pittura di Ballocco evolve inizialmente verso la geometria pura e la modularità, e poi soprattutto in direzione di uno studio dei fenomeni percettivi, anche con esiti che anticipano di alcuni anni la Optical Art. In un ambito a sé stante si situano il ciclo di tempere e disegni ''Odissea dell’homo sapiens'' (1945-1952) e quello delle ''Asimmetrie cristallografiche'' (1956).
 
==Il design e la cromatologia==