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Per quanto si riferisce al profilo sottomarino dello Stretto, esso può essere paragonato ad un monte, il cui culmine è la “sella” (lungo la congiungente [[Ganzirri]]-[[Punta Pezzo]]), i cui opposti versanti hanno pendenze decisamente differenti. Nel Mar [[Tirreno]], infatti, il fondo marino degrada lentamente fino a raggiungere i 1.000 m nell’area di [[Milazzo]] e, per trovare la batimetrica dei 2.000 m, si deve oltrepassare l’Isola di [[Stromboli]]. Nella parte meridionale (Mare [[Ionio]]), invece, il pendio è molto ripido ed a pochi chilometri dalla "sella" è possibile registrare la profondità di 500 m tra le città di [[Messina]] e [[Reggio Calabria]], oltrepassare ampiamente i 1200 m poco più a Sud (Punta Pellaro), per raggiungere i 2.000 m al centro della congiungente ideale [[Capo Taormina]] - Capo delle Armi.
[[Image:Batimetry_Messina.jpg|right|thumb|Fig. 2: Batimetria dello Stretto di Messina. (Figura sviluppata con software Ocean Data View. Schlitzer, R., http://www.awi-bremerhaven.de/GEO/ODV, 2004)]]
La minore ampiezza (di poco superiore a 3 [[m|km]]) si riscontra lungo la congiungente Ganzirri-Punta Pezzo cui corrisponde a livello del fondo una “sella” sottomarina
Caratteristica del settore settentrionale dello Stretto è l’ampia Valle di [[Scilla]], con una parte più profonda e ripida (circa 200 m). La valle comincia poi ad appiattirsi e ad essere meno acclive verso il Mar Tirreno dove prende il nome di Bacino di [[Palmi]]. Le pareti laterali della valle, profonde e scoscese, si elevano bruscamente conferendo alla sezione trasversale una forma ad “U”. Un’ampia ed irregolare depressione, meno incisa (Valle di Messina), avente anch’essa sezione ad “U”, si riscontra nella parte meridionale. A profondità superiori ai 500 m, la Valle di Messina si stringe divenendo più profonda e dando origine
==Le correnti==
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