Pietro Plescan: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pietro Plescan (Milano, 1929) è un pittore e incisore milanese legato al movimento del realismo esistenziale e titolare della cattedra di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera negli anni novanta.
mNessun oggetto della modifica
Riga 3:
=== Formazione ===
 
Pietro Plescan (Milano, 1929) è un pittore e incisore milanese legato al movimento del realismo esistenziale. Nonostante il nome esotico Pietro Plescan nasce a Milano, così come milanese è la sua formazione e produzione.
I primi maestri negli anni dell'adolescenza sono [[Domenico Cantatore]] e [[Luciano Minguzzi]], suoi professori al Liceo Artistico di Brera.
Nella prima metà degli anni cinquanta frequenta l' Accademia di Belle Arti di Brera con il fratello Dimitri seguendo i corsi di [[Achille Funi]], [[Mauro Reggiani]] e Benvenuto Disertori.
Riga 13:
Fino alla fine degli anni cinquanta l'artista predilige il tema del paesaggio urbano e degli interni, pur praticando costantemente il disegno dal vero in Accademia.
Il senso di abbandono e decadenza che si coglie nei disegni che ritaggono la periferia di Milano, dilaniata dagli sconvolgimenti bellici della seconda guerra mondiale, è presente anche negli interni squallidi e solitari.
A causa del carattere schivo, l'artista predilige le mostre collettive alle personali: dal 1955 partecipa al [[Premio Suzzara]](MN) dimostrando un interesse nei confronti di un'arte realista destinata ad un pubblico popolare e inzia la collaborazione quarantennale con il [[Museo della Permanente]] a Milano partecipando alle rassegne della Biennale Nazionale e Triennale dell' Incisione.
 
=== La crisi degli anni sessanta e settanta ===
Riga 27:
L' artista frequenta questo corso pomeridiano dal 1963 e fino al 2011 era possibile vederlo quotidianamente tra i banchi di Brera.
La sua produzione è amplissima e caratterizzata da una tecnica molto personale che prevede la costruzione anatomica attraverso l'intreccio di linee portanti che si infittiscono nei punti più significativi.
Questo stile ricorda quello dei disegni di [[Giacometti]] ma con un intento più realistico e legato all'anatomia dei corpi piuttosto che all'espressione.
Talvolta l'effetto “non finito” dell'artista è dettato dall'effettiva mancanza di tempo in quanto Plescan disegna solo in presenza della modella che alterna le pose alle pause e cambia posizione ad ogni nuova sessione.
I disegni degli anni sessanta non si discostano molto da quelli più recenti se non per le tecniche utilizzate: acquarelli, tempere e olii lasciano spazio alle matite colorate negli anni novanta.
Riga 47:
 
L'artista oggi è abbastanza noto nel contesto milanese ed è invitato a collaborare con importanti istituzioni artistiche milanesi tra cui il Museo della Permanente, Fondazione Corrente e Palazzo Reale.
Tra i critici che hanno scritto di lui ricordiamo [[E. Treccani]] e [[M. De Micheli]].
Il critico Z. Birolli è il primo ad individuare il legame con Giacometti in un testo del 1973 mentre E. Bellinelli è autore di una biografia dedicata all'artista nel 1975.
Plescan è descritto come un artista impegnato a difendere la sua ricerca dal mercantilismo e dalla voracità di passeggeri estimatori ma disponibile al confronto.