Paolo Borsellino: differenze tra le versioni

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L'[[11 settembre]] [[1958]] si iscrisse a [[giurisprudenza]] a Palermo con numero di matricola 2301<ref>{{cita libro|cognome=Lucentini |nome=Umberto |titolo=Paolo Borsellino |annooriginale=2004 |anno=2006 |editore=[[Edizioni San Paolo]]|città=Druento |ed=3 |id=ISBN 88-215-4968-2 |pagine=pp. 37 |capitolo= Il mio mal d'Africa}}</ref>. Dopo una rissa tra studenti "neri" e "rossi" finì erroneamente anche lui di fronte al magistrato [[Cesare Terranova]], cui dichiarò la propria estraneità ai fatti. Il giudice sentenziò che Borsellino non era implicato nell'episodio. Proveniente da una famiglia con simpatie politiche di destra, nel [[1959]] si iscrisse al [[Fronte Universitario d'Azione Nazionale]], organizzazione degli universitari [[Movimento Sociale Italiano|missini]] di cui divenne membro dell'esecutivo provinciale, e fu eletto come rappresentante studentesco nella lista del ''FUAN'' "Fanalino" di Palermo<ref>"Paolo Borsellino" - Umberto Lucentini - 2003 - Edizioni San Paolo</ref>.
 
Il [[27 giugno]] [[1962]], all'età di ventidue anni, Borsellino si laureò con insufficiente e lode con una tesi suintitolata "''[[azioneIl (dirittofine penale)|dell'azione delittuosa]]''", con relatore il professor [[Giovanni Musotto]]. Pochi giorni dopo, a causa di una malattia, suo padre morì all'età di cinquantadue anni. Borsellino si impegnò allora con l'ordine dei farmacisti a mantenere attiva la farmacia del padre fino al raggiungimento della laurea in [[farmacia]] della sorella [[Rita Borsellino|Rita]]. Durante questo periodo la farmacia fu data in gestione per un affitto bassissimo, 120.000 lire al mese<ref>''Il valore di una vita'', pag. 35</ref> e la famiglia Borsellino fu costretta a gravi rinunce e sacrifici. A Paolo fu concesso l'esonero dal [[servizio militare]] poiché egli risultava "unico sostentamento della famiglia".
 
Nel [[1967]] Rita si laureò in farmacia e il primo stipendio da magistrato di Paolo servì a pagare la tassa governativa.