Albert Ellis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
JarektBot (discussione | contributi)
Bot: importazione dei codici di {{Controllo di autorità}} da de:Albert Ellis; vedi Progetto:Coordinamento/Bibliografia e fonti.
clean up, replaced: → (2), anni Sessanta → anni sessanta, anni Settanta → anni settanta, typos fixed: in se → in sé using AWB
Riga 14:
}}
 
Fondatore della [[REBT|Rational Emotive Behavior Therapy]], è considerato il precursore delle terapia razionale emotiva e [[terapia cognitivo-comportamentale]]. È stato valutato, dalle Associazioni di Psicologi statunitense e canadese in una stima del [[1982]], come uno dei tre più influenti psicoterapeuti del XX secolo (primo [[Carl Rogers]]; terzo [[Sigmund Freud]]).<ref name="nytimes.com">[http://www.nytimes.com/2006/12/10/nyregion/10ellis.html?_r=2&oref=slogin&oref=slogin#articleBodyLink ''New York Times'', Anthony Ramirez (10-12-2006) "Despite Illness and Lawsuits, a Famed Psychotherapist Is Temporarily Back in Session"]</ref> Ha fondato a New York il [[Albert Ellis Institute]] (AEI).<ref>[http://www.rebt.org Albert Ellis Institute | REBT Workshops | CBT Workshops<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> di cui è stato presidente e poi presidente emerito.
 
== Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
Nacque a Pittsburgh, [[Pennsylvania]], da famiglia ebrea, e fu il maggiore di tre figli. Nella sua autobiografia descrisse il padre, uomo d'affari spesso assente da casa per viaggi di lavoro, come incapace di mostrare affetto ai propri figli; e la madre come una donna assorta in se stessa, affetta da disturbo bipolare, e anch'essa emotivamente distante. Cagionevole di salute, soffrì numerosi malanni durante l'intera infanzia.
 
Fu un accanito lettore fin da bambino, e questa sua passione si accentuò dall'età di 16 anni<ref>cfr. ''How to control your anxiety'', 1998, Citadel Press, p. 5</ref> quando cominciò ad accostarsi alla filosofia, che continuò poi a studiare per tutta la vita. Si interessò soprattutto della filosofia della felicità umana, divenendo un profondo conoscitore di autori occidentali ([[Epicuro]], [[Epitteto]], [[Marco Aurelio]], [[Baruch Spinoza|Spinoza]], [[Immanuel Kant|Kant]], [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]], [[Henry David Thoreau|Thoreau]], [[Bertrand Russel]]), come pure delle filosofie orientali ([[Confucianesimo]] e [[Buddhismo]] in particolare). Si interessò altresì alla [[Psicoanalisi]], al [[Comportamentismo]] di [[John Watson (psicologo)|John Watson]] e alle sue tecniche di decondizionamento, che applicò su sé stesso già all'età di 19 anni.
Riga 62:
Fondò il suo proprio istituto, '''Institute for Rational Living''', nel [[1959]], come organizzazione no-profit. L'Istituto divenne poi il '''Institute for Rational Emotive Therapy''', e recentemente il '''Albert Ellis Institute'''. Nel [[1964]], utilizzando fondi personali, acquistò un edificio di sei piani sulla 65ª strada di Manhattan come nuova sede del suo istituto.<ref>[http://g.co/maps/a7nd7 65 East 65th Street, NY, NY , US - Google Maps<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Fino agli anni Sessantasessanta Ellis fu, assieme ad [[Aaron T.Beck]], l'unico esponente di spicco nell'area della [[Psicoterapia cognitiva|terapia cognitiva]], ma negli anni Settantasettanta cominciò a suscitare sempre maggior interesse in molti esponenti della [[terapia comportamentale]] quali [[Albert Bandura]], [[Arnold Lazarus]], [[Cesare De Silvestri]], [[Donald Meichenbaum]] e [[Michael Mahoney]], [[Carola Schimmelpfennig]] facilitando quel movimento bidirezionale che portò ad un progressivo accostamento della prospettiva cognitivista e di quella comportamentista, fino alla nascita della [[Psicoterapia cognitivo-comportamentale]], di cui Ellis viene considerato il precursore.
 
=== Gli ultimi anni ===
Riga 80:
 
== Incarichi e riconoscimenti ==
In oltre 60 anni di carriera assunse numerosi incarichi presso istituzioni pubbliche, università, associazioni di psicologia, counselling, sessuologia. Ricevette numerosi riconoscimenti da associazioni di psicologi e counsellors<ref>cfr. ''A guide to rational living'', 1997, p. 281</ref>.
 
Nel [[1971]] fu nominato ''Umanista dell'anno'' dalla American Humanist Association.