Elvis Presley: differenze tra le versioni

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Elvis fu quindi scritturato da [[Sam Phillips]], e da quel momento in poi iniziò a collaborare stabilmente e a incidere brani per la [[Sun Records]]: i primi [[singoli]] che Elvis incise per la ''Sun'' entrarono rapidamente nella storia del [[rock]]: Elvis incise brani quali ''[[That's All Right (Mama)]]'', ''[[Blue Moon of Kentucky]]'', ''[[Good Rockin' Tonight]]'', ''[[Baby Let's Play House]]'', titoli che catapultarono istantaneamente il nome del giovane Elvis tra quelli delle stelle della [[musica]] del [[Sud]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 48</ref>
 
[[Scotty Moore]] frattanto si defilò, e il nuovo [[manager]] del [[cantante]] diventò un certo [[Bob Neal]], e che riuscì successivamente a procurare all'emergente [[cantante]] una serie di ingaggi presso alcune località, e assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "[[Blue Moon Boys]]", Elvis si produsse in quello che può essere definito il suo primo [[tour]] ufficiale: in circa tre settimane attraversò il Sud degli [[Stati Uniti]], dopo essere partito da [[New Orleans]], nella [[Louisiana]], essersi esibito in città dell' [[Alabama]], della [[Florida]], della [[Georgia]], della [[Virginia]], ed aver concluso il
 
[[Scotty Moore]] riuscì successivamente a procurare all'emergente [[cantante]] una serie di ingaggi presso alcune località, e assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "[[Blue Moon Boys]]", Elvis si produsse in quello che può essere definito il suo primo [[tour]] ufficiale: in circa tre settimane attraversò il Sud degli [[Stati Uniti]], dopo essere partito da [[New Orleans]], nella [[Louisiana]], essersi esibito in città dell' [[Alabama]], della [[Florida]], della [[Georgia]], della [[Virginia]], ed aver concluso il
ciclo di spettacoli a [[Chattanooga]], nel [[Tennessee]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 50 </ref>
 
 
[[Albert Goldman]], in alcuni paragrafi della biografia da lui scritta, e relativa al [[cantante]], ha posto più volte l' accento su quell' enorme apparato mediatico e propagandistico che aveva sempre gravitato attorno al personaggio; nell' accezione più comune, e in particolar modo per in suoi [[fan]] più convinti e irriducibili, le gesta del [[cantante]] sono sempre state ammantate di un aura mistica e leggendaria, che lo ha sempre raffigurato come il detentore di una qualche forma di potere soprannaturale, capace di raccogliere sempre e comunque consensi e successi totali di fronte a chiunque e chicchessia. In realtà ciò non risponde affatto a verità, poiché, almeno in qualche caso, per esempio agli albori della sua carriera, le contestazioni non solo non mancarono, ma furono anche di notevole entità.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981</ref>
 
Durante lo svolgimento di quel [[Tour]], il [[cantante]] , suo malgrado, si accorse ben presto che il suo [[stile]] scatenato, la sua [[mimica]] provocatoria e i gli straniesagitati manierismiancheggiamenti nei quali si produceva sui vari palcoscenici mentre si esibiva aveva un effetto pressoché nullo, se non addirittura controproducente, quando si trovava al cospetto di un pubblico composto principalmente da uomini e donne adulti, tanto che sovente in presenza di spettatori appartenenti a quest' ultima [[categoria]], fu fatto oggetto di vere e proprie violente contestazioni, che diedero poi origine a incidenti di vario genere, e a conseguenti clamorosi nonché frustranti insuccessi.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. pag. 51</ref>
 
Fortunatamente per il [[cantante]] però, ben diversi erano gli esiti delle sue [[performance]] quand' esse avvenivano al cospetto di un pubblico composto principalmente da ragazzi e ragazze giovani; in quei frangenti egli si accorse ben presto di possedere una notevole dose di [[carisma]] sulla platea quand' essa era composta principalmente da suoi coetanei: confortato e rassicurato dai notevoli e entusiasmanti riscontri che egli otteneva quando tali circostanze si verificavano, non si demoralizzò, e indirizzò tutti i suoi sforzi verso quella direzione.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 39</ref>
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In svariate occasioni il [[cantante]] dovette faticare non poco allo scopo di preservare la sua incolumità personale: talvolta non riusciva a portare a termine le sue esibizioni, poiché veniva assalito da orde di ragazzine urlanti e isteriche, che lo aggredivano con lo scopo di strappargli brandelli degli abiti che indossava in quel momento, per potersi appropriare di qualcosa che gli appartenesse, o chiedergli un autografo, o ancora semplicemente prodursi in una qualche forma di approccio sessuale con lui. In altre circostanze, egli fu fatto oggetto di vere e proprie aggressioni fisiche, perpetrate da fidanzati gelosi dell' ascendente che egli esercitava sulle loro predilette, e in molti casi la situazione degenerò. Quando si verificavano tali episodi al [[cantante]] non rimaneva altra alternativa se non quella di allontanarsi celermente dal palco sul quale si stava esibendo scortato e difeso dalle autorità locali.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 40</ref>
 
 
Tale [[tipologia]] di manifestazioni, la cui autenticità e la cui veridicità è comprovata inconfutabilmente dalla miriade di filmati amatoriali realizzati all'epoca, direttamente durante lo svolgimento degli spettacoli, finì anche per diventare una parte essenziale e imprescindibile dell'[[iconografia]] che cominciò a nascere e a svilupparsi rapidamente attorno all'emergente personaggio.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 188, 189</ref>