Computer-on-module: differenze tra le versioni

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Un sistema SoC offre un ottima soluzione da usare in sistemi informatici con applicazioni piccole o specializzate che richiedono un consumo di energia ridotto o piccole dimensioni fisiche, come nel caso degli embedded systems. Essendo un SoC molto compatto e molto integrato, possono essere realizzate anche CPU molto complesse, anche con tecnologia multicore, su di esso.
 
Utilizzare una scheda vettore è un beneficio in molti casi, visto che può implementare interfacce I/O speciali, dispositivi di memoria, connettori o fattori di forma. Se necessario, separare la progettazione della baseboard e del SoC rende la progettazione più modulare. Una baseboard disegnata per applicazioni speciali, può comportare da sola alti costi di progettazione. Se il processore e i principali controllori I/O sono montati sul SoM, è più semplice, per esempio, fare l'upgrade della CPU a quella di generazione successiva, senza aver bisogno di ridisegnare la baseboard. Ciò diminuisce i costi e i tempi di progettazione. D'altro canto, però, ciò è possibile solo se le connessioni tra il SoM e la scheda vettore rimangono compatibili dopo l'upgrade.
 
Alcuni devices incorporano anche un Field Programmable Gate Array(FPGA). funzioni basate sull'utilizzo del FPGA possono essere aggiunte come core IP direttamente al SoM o alla baseboard. Usare core FGPA IP aggiunge modularità al progetto del SoM, in quanto le funzioni I/O possono essere adatte ad usi specifici, senza l'obbligo di un estensivo ricablaggio del circuito stampato.
 
STORIA
 
Il termine "Computer-on-Module" o "CoM" è stato coniato dal gruppo di ricerca VDC Inc. (Venture Development Corporation) (Natick, MA, USA) per descrive questa classe di computer embedded.
 
Il termine è diventato più noto dopo l'industrializzazione del formato COM Express.
 
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