Pierre Gaviniès: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlio del [[liutaio]] [[François Gaviniès]] e di Marie Laporte, nel [[1734]] si trasferisce con la famiglia da [[Bordeaux]] a [[Parigi]]<ref name="deumm">{{cita|DEUMM||deumm}}</ref>. Non si hanno notizie chiare sulla sua prima formazione musicale, presumibilmente
Non si anno notizie dell'attività di Gaviniès successiva all'esecuzione della Primavera, e si pensa che fosse impiegato presso la corte del Duca d'Orleans.
Si esibì spesso nei Concert Spirituel dal 1748 in poi, sia in veste di solista che come camerista, e ne assumerà la direzione tra il [[1773]] e il [[1777]]<ref name="quarterly">{{cita pubblicazione|titolo=The Quarterly musical magazine and review|volume=7|nome=Richard Mackenzie|cognome=Bacon|editore=Baldwin, Craddock, and Joy|anno=1825}}</ref>. In tali concerti
Tra il [[1753]] ed il [[1759]] (ritorno ai Concert Spirituel) si ha un altro buco biografico. Si sa solo che Gaviniès è stato in prigione per un anno, a causa di una relazione con una giovane dama di corte<ref name="quarterly" /><ref name="grove" />. Proprio durante la detenzione ha composto una romanza, che è stata successivamente pubblicata in diverse edizioni ottenendo grande fama.
L'inizio degli anni sessanta del Settecento rappresentano probabilmente il culmine della sua carriera, con la messa in scena di ''Le prétendu'' ([[6 novembre]] [[1760]]), [[intermezzo]] in tre atti rappresentato all'Opera Italiana, e la pubblicazione di molte sue opere, tra le quali tre raccolte di sonate per violino e [[basso continuo]], una raccolta per due violini, sei [[Concerto (composizione musicale)|concerti]] e diverse sinfonie eseguite ai Concert Spirituel, dove guidava l'orchestra
Gaviniès si è esibito in pubblico più raramente dopo il [[1765]], forse per
Al termine dell'incarico è rimasto a Parigi ma si è esibito raramente, mantenendosi grazie ad una rendita di 1 500 [[livre]] fornitagli da una facoltosa benefattrice.
Nel [[1795]]
Minato negli ultimi anni di vita da problemi fisici, non ha però perso la sua tecnica e ha continuato a suonare fino alla morte, nel [[1800]]. Nonostante le sue condizioni economiche fossero modeste, ha ricevuto un funerale solenne, al quale hanno partecipato allievi e amici, tra i quali [[François-Joseph Gossec]], [[Etienne-Nicolas Méhul]] e [[Luigi Cherubini]].
Gaviniès non si è mai sposato, ma aveva diverse amiche e ammiratrici; era amico di [[Jean-Jacques Rousseau]] e di altri scrittori francesi dell'epoca. Era una persona generosa, accettava allievi non facoltosi e dava talvolta lezioni gratuite o addirittura offriva loro sostegno economico, nonostante non fosse particolarmente ricco. Alla morte, il suo patrimonio era costituito principalmente da manoscritti inediti e dai suoi strumenti musicali<ref name="grove" />.▼
▲Gaviniès non si è mai sposato, ma aveva diverse amiche e ammiratrici; era amico di [[Jean-Jacques Rousseau]] e di altri scrittori francesi dell'epoca. Era una persona generosa, accettava allievi non facoltosi e talvolta dava
Tra i suoi allievi spiccano [[Louis-Henry Paisible]] (uno dei massimi violinisti francesi alla fine del XVIII secolo), l'abate [[Alexandre-Auguste Robineau]], [[Nicolas Capron]], [[Jean-Jéròme Imbault]], [[Antoine Laurent Baudron]], [[Jacques Lermière]], [[Marie-Alexandre Guénin]], [[Simon Leduc]].
== Tecnica ==
Gaviniès era ammirato per la capacità improvvisativa e per la lettura a prima vista, la sua tecnica era eccellente<ref name="deumm" /> ed elogiata sotto praticamente tutti i punti di vista, in particolar modo per espressività (mutuata tramite [[Jean-Marie Leclair|Leclair]] dalla scuola di [[Giovanni Battista Somis]]), timbro e per la grande tecnica d'arco, che lo facevano eccellere nell'esecuzione dei passi cantabili<ref name="quarterly" />. È stato inoltre un buon didatta, capace di trasmettere con successo questa sua grande tecnica agli allievi. Il virtuosismo traspare in parte nelle sue opere, che impiegano tutta l'estensione dello strumento, enfatizzando in maniera allora insolita il registro più grave. I suoi studi coltivano
Gaviniès era famoso principalmente in virtù di esecutore, successore di [[Jean-Marie Leclair|Leclair]] al vertice della scuola violinistica francese<ref name="grove" />. Era annoverato tra i più grandi violinisti della storia, inserito da [[François Fayolle]] nel suo ''Notices sur Corelli, Tartini, Gaviniés, Pugnani et Viotti'' (Parigi, [[1810]]). La tecnica di Gaviniès è stata all'altezza della situazione in un periodo, quello coperto dalla sua carriera, carico di importanti novità, tra le quali il perfezionamento dell'[[archetto]] da parte di [[François Tourte|Tourte]], l'espressività raggiunta da musicisti quali Viotti e l'ascesa delle scuole tecniche di Kreutzer e Rode<ref name="white" />.▼
▲Gaviniès era famoso principalmente
▲Gaviniès era ammirato per la capacità improvvisativa e per la lettura a prima vista, la sua tecnica era elogiata sotto praticamente tutti i punti di vista, in particolar modo per espressività, timbro e per la grande tecnica d'arco, che lo facevano eccellere nell'esecuzione dei passi cantabili<ref name="quarterly" />. Il virtuosismo traspare in parte nelle sue opere, che impiegano tutta l'estensione dello strumento, enfatizzando in maniera allora insolita il registro più grave. I suoi studi coltivano in particolare l'agilità della mano sinistra.
== Composizioni ==
=== Studi ===
Gaviniès ha composto una raccolta di ventiquattro studi per violino, ''les Vingt-quatre matinées'', scritti probabilmente per il suo insegnamento in Conservatorio<ref name="white" /> e pubblicati nel [[1800]] o forse, secondo Fétis, nel [[1794]]. Sono esercizi di grande difficoltà tecnica e rappresentano l'apice della tecnica violinistica del XVIII secolo: più impegnativi dei capricci di [[Giuseppe Tartini|Tartini]], [[Pietro Antonio Locatelli|Locatelli]] e [[Federigo Fiorillo|Fiorillo]]<ref name="quarterly" />, saranno massima espressione del virtuosismo violinistico fino all'avvento di [[Paganini]]<ref name="grove" />. Gli studi hanno uno stile che va dall'arcaico al moderno e, a differenza di altre composizioni didattiche del periodo, propongono problemi differenti nel medesimo brano. Pur non spingendosi in un registro esageratamente acuto, contengono impegnativi salti melodici, particolarmente ampi, e difficili passi che si articolano tra la quarta e la settima posizione. I ventiquattro studi di Gaviniès, trascritti una quinta in basso, facevano parte del programma ministeriale<ref>Che prevedeva, tra le varie prove, l'esecuzione di uno studio di Gaviniès estratto seduta stante su quattro presentati dal candidato.</ref> per il compimento medio di [[viola (strumento musicale)|viola]] nei conservatori italiani, precedente alla legge di Riforma dei Conservatori di Musica n. 508/99.
=== Sonate e duetti ===
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*{{cita libro|titolo=Dizionario di musica|coautori=A. Della Corte, G.M. Gatti|editore=Paravia|anno=1956|pagine=p. 250}}
*{{cita libro|coautori=Jeffrey Cooper, Anthony Ginter|titolo=[[Grove Dictionary of Music and Musicians]]'', voce ''Gaviniés, Pierre|editore=MacMillan|città=Londra|anno=1980|cid=grove}}
*{{cita libro|titolo=Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', voce ''Gaviniès, Pierre|editore=UTET|volume=Le Biografie, vol. 3|anno=1984|città=Torino|id=ISBN 88-02-03820-1|pagine=p. 141|cid=deumm}}
*{{cita libro|nome=Constance D. T.|cognome=Pipelet|titolo=Eloge historique de Pierre Gaviniès|anno=1802}}
*{{cita libro|nome=Michael Thomas|cognome=Roeder|titolo=A History of the Concerto|anno=1994|editore=Hal Leonard Corporation|cid=roeder}}
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