Panzer III: differenze tra le versioni

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m Tolti br che avevo rimesso, fatta Ausf. M
m Sistemazioni
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Il '''Panzer III''', abbreviazione del nome completo '''Panzerkampfwagen III''', il cui numero d'identificazione dell'[[Heer (Wehrmacht)|esercito tedesco]] era '''Sd.Kfz. 141''', è stato un [[carro armato medio]] della [[seconda guerra mondiale]].
 
Fu progettato alla luce delle esperienze raccolte con l'impiego dei [[Panzer I]] e [[Panzer II|II]] e, secondo i piani dello [[Stato maggiore generale tedesco]], divenne per alcuni anni il principale carro armato delle [[Panzer-Division]] creato espressamente come mezzo anticarro per contrastare i veicoli blindati avversari, ruolo che ricoprì con successo dal [[1940]] al [[1942]]. Il Panzer III, migliorato nel corso del tempo con il potenziamento dell'armamento principale ed il rafforzamento della corazzatura, costituì nella prima parte della seconda guerra mondiale il nucleo centrale e il punto di forza delle Panzer-Division tedesche che estesero il dominio del [[Terzo Reich]] su gran parte dell'[[Europa]]. La versione J, dotata di un cannone di 50mm50 mm/60 calibri, fu in grado di contrastare anche carri nemici più potenti, dimostrando che nel combattimento tra carri era fondamentale disporre di un armamento ad alta velocità iniziale.
 
Tuttavia a partire dal [[1943]] il Panzer III fu progressivamente superato dall'introduzione di carri nemici più corazzati e dotati di armamento pesante; la [[Wehrmacht]] preferì quindi ritirarlo dalla prima linee nella seconda parte della guerra ed impiegare nuovi carri più potenti per contrastare la crescente superiorità numerica e tecnica del nemico.
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=====Ausführung D=====
Il Panzer III Ausf. D (''3b/ZW'', poi cambiato con il numero identificativo [[Lista dei numeri Sd.Kfz.|Sd.Kfz.]] 141) fu l'ultimo modello sperimentale con il quale si cercò di venire a capo di tutte le noie tecniche e avviare così il mezzo alla produzione di massa. Furono riprese le sospensioni dell'Ausf. C le cui balestre della prima e ultima coppia di ruote vennero inclinate, ottenendo così un incremento di supporto per il carro: anche questo treno di rotolamento fu poco apprezzato.<ref name="www.historyofwar.org"/> Il modello D presentava inoltre la riprogettazione delle prese d'[[aria]] dello scafo posteriore, ora coperte da portelli, piccole modifiche alla trasmissione, alla ruota motrice e a quella di rinvio. La cupola del capocarro fu sostituita con un modello più funzionale, corazzato con 30&nbsp;mm d'acciaio e dotato di cinque portellini scorrevoli: essa rimarrà in utilizzo fino alla versione F del Panzer III. Infine, la protezione dello scafo fu portata da 14,5 a 30&nbsp;mm e quella della torretta da 10 a 17&nbsp;mm.<ref name="Miglia 1974-11-12">{{Cita|Miglia 1974|pp. 11-12 vol. 1}}</ref> A causa di questi interventi il peso aumentò di 3,7 tonnellate: la velocità del carro rimase invariata ma l'accelerazione diminuì.<ref name="Miglia 1974-12">{{Cita|Miglia 1974|p. 12 vol. 1}}</ref> La serie D fu prodotta da egnnaiogennaio a giugno 1938 in 30<ref name="www.historyofwar.org"/>-55 unità, dellema qualisolo trentadue lotti da 15 veicoli ciascuno furono armate;armati. comeCome tutti i modelli precedenti venne ritirata nel febbraio del [[1940]], ma a loro differenza partecipò con qualche esemplare alla [[campagna di Norvegia]].<ref name="www.achtungpanzer.com"/>
 
====Modelli prodotti in serie====
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=====Ausführung M=====
Ultima versione del Panzer III a montare il [[5 cm KwK 39 L/60]] mentre si cercavano ancora soluzioni per migliorare l'armamento del mezzo, l'Ausf. M fu prodotto dall'autunno [[1942]] al [[febbraio]] [[1943]] in 1.150 esemplari.<ref name="Miglia 1974-61"/> Le innovazioni furono mirate soprattutto a migliorare l'operatività del carro sul fronte orientale, sebbene sia stato utilizzato anche in [[Tunisia]] e in [[Sicilia]]. Il motore fu dotato di un manicotto attraverso cui poteva essere fatta circolare l'acqua di raffreddamento del carro già in moto, permettendo quindi l'avviamento del motore anche a - 30 °C.<ref name="Miglia 1974-61"/> Furono incrementate anche leLe capacità di guado furono incrementate a 1,3 tantometri chesigillando iltutte mezzole potevaaperture attraversareche zonepotevano dfar passare l'acqua, profondementre finolo ascarico 1,3venne metri:equipaggiato con una valvola di chiusura e montato in similialto casisul pianale posteriore dello scafo: quando il mezzo attraversava distese d'acqua l'aria necessaria all'equipaggio e al [[motore]] veniva fatta entrare dalla [[Torretta (cannone)|torretta]].<ref name="www.achtungpanzerhistoryofwar.comorg"/>
 
Il Panzer III M ebbe il battesimo del fuoco [[Campagna di Tunisia|in Tunisia]] con la [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10. Panzer-Division]] e continuò il servizio fino al termine della guerra<ref name="Miglia 1974-63">{{Cita|Miglia 1974|p. 63 vol. 1}}</ref> partecipando alla [[battaglia di Kursk]] e alla difesa della Sicilia [[Operazione Husky|attaccata dagli angloamericani]], spesso dotato delle Schürzen. Quasi tutti furono riconvertiti in StuG III o Ausf. N.<ref name="www.achtungpanzer.com"/>[[File:Bundesarchiv_Bild_101I-308-0799Q-30A,_Italien,_Panzer_III,_Panzersoldat.jpg|thumb|right|Un Ausf. N in Italia, nel [[1943]]; è ben visibile il cannone corto (obice secondo la nomenclatura italiana) da 75&nbsp;mm]]
 
=====Ausführung N=====
Fu l'ultima serie (Sd.Kfz. 141/2) del Panzer III, ma la prima in assoluto a montare un [[7,5 cm KwK 37 L/24]], armamento delle prime versioni del [[Panzer IV]] che si era reso disponibile in grandi quantità quando il carro fu riconvertito al [[7,5 cm KwK 40]]; per la variantelotta fu ottenuta riutilizzando un certo numero di Ausfanticarro. LLa edotazione dell'Ausf. MN non più operativi, e impose la rimozione delle piastre supplementari dal mantello. Questo nuovo armamentone comportò però un declassamento a livello tattico, perché il KwK 37 era sì utile per contrastare la fanteria, ma l'insufficiente [[velocità alla volata]] (385&nbsp;m/s) non lo rendeva in grado di perforare le corazze dei carri alleati, e tanto meno di quelli sovietici, a distanza di combattimento anche brevissima:<ref name="Miglia 1974-65">{{Cita|Miglia 1974|p. 65 vol. 1}}</ref> dunque il Panzer III N non era più un carro da combattimento, bensì un veicolo d'appoggio adatto a contenere gli attacchi di truppe appiedate, tanto che la sua denominazione fu cambiata in Sd.Kfz. 141/2. La produzione iniziòdurò nelda [[giugno]] [[1942]] all'agosto 1943 totalizzando 700 Ausf. N, tutti su [[scafo]] di vecchi modelli; in particolare ne: furono riutilizzati 447 dell'Ausf. L, 213 dell'Ausf. M e 3 dell'Ausf. J, epiù altriulteriori 37 carri furono ritirati dal fronte per esseree riequipaggiati secondo i nuovi standard:. questaQuesta diversità fece sì che gli Ausf. N basati sulla versione L potessero caricare 56 [[Granata (arma)|granate]], quellise basati sulla Mversione L e 64 proietti se derivati dalla M. A partire dal marzo [[1943]], e fino alla fine della produzione ad agosto, furono dotati delle ''Seitenschürzen''; diversie della pasta antimagnetica ''[[Zimmerit]]'' ma a causa del peso del KwK 37 non ebbero modificheuna aicorazzatura portellisupplemetare oppurespaziata. montaronoDall'ultima parte del ciclo di fabbricazione diversi ebbero la cupola dei Panzer IV Ausf. G oppure fu modificata quella già installata mediante l'aggiunta di un portellone ad anta singola.<ref name="www.achtungpanzer.com"/>

Il mezzo, noto anche come ''Sturmpanzer III'', oltre a servire nei reggimenti Panzer, costituì speciali reparti di 10 unità per fungereproteggere dadalla scortafanteria aii 9 [[Panzer VI Tiger|Tiger]] che componevano gli ''schwere Panzer-Abteilungen'', i battaglioni di carri pesanti preposti alla distruzione delle forze corazzate avversarie, per proteggerli dalla fanteria.<ref name="www.achtungpanzer.com"/>
 
Pare siano stati fatti studi e progetti per una ipotetica Ausf. O, ma non vi sono prove dell'esistenza di una simile versione del Panzer III.<ref name="www.achtungpanzer.com"/>
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====Polonia e Norvegia====
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e all'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca della Polonia]] erano disponibili solo 98 Panzer III di tutti i tipi prodotti fino al 1º settembre [[1939]]: il loro impatto non fu dunque decisivo e non sempre erano presenti nei reggimenti corazzati, dotati per lo più di [[Panzer I]] e [[Panzer II|II]]. Qualche Panzer III della versione D partecipò poi alla campagna scandinava come parte del ''Panzer Abteilung zbVz b V 40'' (Distaccamento Panzer per impieghi speciali 40), dove rimase fino alla resa inquadrato nella ''Panzerbrigade "Norwegen"''.<ref>La sigla "zbV" sta per ''zur besonderen Verwendung''</ref><ref name="www.historyofwar.org"/><ref name="www.achtungpanzer.com"/>
 
====Francia====
Al momento dell'attacco generale alle forze degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] in Francia, l'esercito tedesco disponeva di 349 Panzer III e tra i 30 e 40 Panzerbefehlwagen (carri armati di comando) ricavati da Panzer III e assegnati ai comandanti tattici delle formazioni corazzate per guidare direttamente dal campo di battaglia i reparti<ref>{{Cita|Perrett99|p. 22}}</ref>. All'inizio del [[Fall Gelb]] le [[Panzer-Division]] apparivano inferiori numericamente e tecnicamente alle forze corazzate anglo-francesi, equipaggiati con una maggiore quantità di mezzi medi e pesanti. Negli scontri diretti tra carri armati i tedeschi potevano in pratica disporre solo dei 349 Panzer III equipaggiati del cannone anticarro da 37 &nbsp;mm, che erano più efficaci del carri medi di origine ceca, mentre gli altri mezzi leggeri non erano in grado di affrontare la battaglia contro i carri alleati<ref>{{Cita|Perrett99|p. 23}}</ref>.
 
Nonostante la limitatezza numerica e l'apparente inferiorità tecnica, il Panzer III ottenne rilevanti successi durante la [[campagna di Francia]]; gli equipaggi dei panzer tedeschi, addestrati ed esperti delle nuove tattiche combinate tra carri armati, cannoni anticarro e aerei in picchiata, furono in grado di sfruttare i vantaggi del Panzer III, in particolare il moderno sistema di comunicazioni radio e la dislocazione di tre uomini nella torretta con conseguente maggiore efficienza nell'impiego dei mezzi. Queste caratteristiche permisero alle Panzer-Division, equipaggiate con una importante percentuale di Panzer III, di vincere una serie di scontri manovrati contro i reparti blindati francesi durante i quali i carri armati tedeschi dimostrarono maggiore capacità di manovra, disciplina e rapidità di tiro. La [[battaglia di Hannut]] e la [[battaglia della Mosa]] furono gli scontri tra blindati più importanti della campagna e i Panzer III tedeschi ebbero facilmente la meglio sui più potenti ma inefficienti carri armati francesi<ref>{{Cita|Perrett99|pp. 23-33}}</ref>.
 
I Panzer III si trovarono a volte in difficoltà contro i carri pesanti britannici e francesi, le cui corazzature erano quasi impenetrabili frontalmente per i cannoni anticarro 37 &nbsp;mm, e subirono localmente perdite significative, ma nel complesso la campagna di Francia si concluse con un trionfo delle Panzer-Division e il Panzer III raggiunse il maggior successo della sua carriera, dimostrando sul campo la validità del progetto di "carro da battaglia principale" pianificato dai tecnici tedeschi<ref>{{Cita|Perrett99|pp. 34-35}}</ref>. Durante le operazioni in occidente le Panzer-Division persero in totale 135 Panzer III<ref name="www.achtungpanzer.com"/>.
 
====Nordafrica====