Disturbo depressivo: differenze tra le versioni
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}}</ref> e il [[drammaturgo]] americano [[Tennessee Williams]].<ref name="Jeste04">{{Cita pubblicazione |autore=Jeste ND, Palmer BW, Jeste DV |titolo=Tennessee Williams |rivista=American Journal of Geriatric Psychiatry |volume=12 |numero=4 |pagine=370–75 |anno=2004 |id=PMID 15249274 |doi=10.1176/appi.ajgp.12.4.370}}</ref> Alcuni psicologi d'avanguardia, come ad esempio gli americani [[William James]]<ref name="James">{{Cita libro |autore=James H (Ed.) |titolo=Letters of William James (Vols. 1 and 2) |editore=Kessinger Publishing Co|città=Montana USA |pagine=147–48|id=ISBN 978-0-7661-7566-2 |anno=1920}}</ref><ref name="HistoryJames">{{Harvnb |Hergenhahn|2005| p=311}}</ref> e [[John B. Watson]],<ref name="Cohen">{{Cita libro |autore=Cohen D |titolo=J. B. Watson: The Founder of Behaviourism |editore=Routledge & Kegan Paul |città=London, UK |anno=1979 |pagine=7 |id=ISBN 0-7100-0054-5}}</ref> hanno affrontato la propria depressione.
Si è spesso dibattuto se i disturbi neurologici e i disturbi dell'umore possono essere legata alla creatività, una discussione che risale fin ai tempi di [[Aristotele]].<ref name="pmid18689294">{{Cita pubblicazione |autore=Andreasen NC |titolo=The relationship between creativity and mood disorders |rivista=Dialogues in clinical neuroscience |volume=10 |numero=2 |pagine=251–5 |anno=2008 |id=PMID 18689294}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Simonton, DK |anno=2005 |titolo=Are genius and madness related? Contemporary answers to an ancient question |rivista=Psychiatric Times |volume=22 |numero=7 |url=http://www.psychiatrictimes.com/display/article/10168/52456?pageNumber=1}}</ref> La [[letteratura britannica]] fornisce molti esempi di riflessioni sulla depressione.<ref name="Heffernan">{{Cita libro |autore=Heffernan CF |titolo=The melancholy muse: Chaucer, Shakespeare and early medicine |editore=Duquesne University Press |città=Pittsburgh, PA, USA |anno=1996 |id=ISBN 0-8207-0262-5}}</ref> Il [[filosofo]] inglese [[John Stuart Mill]] ha sperimentato un periodo di
Lo stigma sociale associato alla depressione maggiore è molto diffuso e il contatto con i servizi sanitari per la salute mentale lo riduce solo leggermente. L'opinione pubblica in materia di trattamento differisce notevolmente da quelle degli operatori sanitari. Trattamenti alternativi sono ritenuti essere più utili di quelli farmacologici, che vengono considerati poco.<ref>{{Cita libro |titolo=Unmet Need in Psychiatry:Problems, Resources, Responses |curatore=Andrews G, Henderson S ''(eds)''|anno=2000 |editore=Cambridge University Press |pagine=409|capitolo= Public knowledge of and attitudes to mental disorders: a limiting factor in the optimal use of treatment services|autore=Jorm AF, Angermeyer M, Katschnig H|id=ISBN 0-521-66229-X}}</ref> Nel Regno Unito, il ''[[Royal College of Psychiatrists]]'' e il ''[[Royal College of General Practitioners]]'' ha condotto una campagna per informre e ridurre lo stigma tra il 1992 e il 1996.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Paykel ES, Tylee A, Wright A, Priest RG, Rix S, Hart D |anno=1997 |titolo=The Defeat Depression Campaign: psychiatry in the public arena|rivista=American Journal of Psychiatry |volume=154|pagine=59–65 |id=PMID 9167546 |numero=6 Suppl}}</ref> Uno studio condotto successivamente dalla ''Ipsos MORI'' ha dimostrato un piccolo cambiamento positivo nella comprensione pubblica della depressione e sul trattamento.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Paykel ES, Hart D, Priest RG |anno=1998 |titolo=Changes in public attitudes to depression during the Defeat Depression Campaign |rivista=British Journal of Psychiatry |volume=173|pagine=519–22 |id=PMID 9926082 |doi=10.1192/bjp.173.6.519}}</ref>
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