Giorgio Gaber: differenze tra le versioni
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|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|immagine = Giorgio Gaber
|didascalia = Giorgio Gaber
|etichetta = [[Dischi Ricordi]], [[Ri-Fi]], [[Vedette]], [[Carosello (casa discografica)|Carosello]]
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====Stagione 1991-92====
[[File:Giorgio Gaber live.jpg|thumb|left|200px|Gaber durante un concerto]]
Gaber mette in scena uno spettacolo antologico, intitolato «Il teatro canzone», che ripercorre tutta la storia dei vent'anni precedenti. L'unico inedito è il monologo ''Qualcuno era comunista'', lucida analisi di quello che il comunismo aveva significato per tante persone, in termini di speranze ma anche di illusioni, e di quello che la fine di quell'esperienza ha voluto dire per molti: {{quote|[Qualcuno era comunista] perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché era solo una forza, un sogno, un volo, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.|Giorgio Gaber e Sandro Luporini, ''Qualcuno era comunista''}}
Alla fine dello spettacolo Gaber non disdegna, negli immancabili bis, di ripescare alcune canzoni degli anni sessanta, come ''Barbera e champagne'' (accompagnata nel ritornello dai cori del pubblico) e ''Non arrossire''.
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