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==La battaglia==
[[File:USMA - Third Battle of Ypres.jpg|thumb|left|Disposizione generale delle truppe presso il saliente di [[Ypres]].]]
La battaglia di Passchendaele annovera un gran numero di scontri, tutti combattuti con l'obbiettivo di conquistare sempre più posizioni intorno a [[Ypres]], dove si sarebbe svolto loil scontrocombattimento finale.
===Prima fase===
====Nomina di Gough====
[[Douglas Haig]] nominò, in seguito al vittorioso combattimento a Messines, il generale [[Hubert Gough]], al posto di Plumer, che tanto bene aveva saputo gestire il precedente scontro, al comando della 2ª armata. Questo si rivelò un grave errore. Gough, giovane ufficiale di cavalleria, conosceva poco il saliente e sviluppò una strategia di attacco completamente diversa da quella elaborata in precedenza da Plumer<ref>{{Cita|Gualtieri|p. 91}}</ref>. Quest'ultima consisteva in una serie di modesti slanci di fanteria sotto copertura delle artiglierie campali, per conquistare i bassi crinali intorno a Ypres. Gough, invece, si prefisse obbiettivi alquanto distanti e irrealistici che ebbero in effetto il ritardo dell'offensiva. Questo cambiamento strategico, infatti, unito ai ritardi dovuti all'arrivo della 1ª armata francese comandata dal generale [[François Anthoine]], posticipò lo scontro di ben sette settimane. In tal modo tutto il vantaggio ottenuto con il combattimento a Messines andò perduto e, neanche a dirlo, i tedeschi colsero al volo il tempo regalato per organizzarsi, costruendo persino numerose postazioni fortificate in cemento armato. Di conseguenza anche lo sbarco a Middelkerke venne posticipato al [[24 agosto]] o, addirittura, al [[6 settembre]]<ref name="Gualtieri92">{{cita|Gualtieri|p. 92}}.</ref>.
 
====Battaglia di Pilckem: 31 luglio====
Dopo un'importante offensiva aerea, che garantì ai britannici il controllo del cielo, avvenne il primo scontro diretto. L'obbiettivo consisteva nella conquista dell'altura di Pilckem. Alle 3.50 del mattino del [[31 luglio]] nove divisioni britanniche irruppero dalle trincee. Tecnicamente la battaglia è da annoverare tra le vittorie britanniche, ma in realtà furono molti gli svantaggi. La fanteria dell'ala sinistra di Gough, supportata da quella di Anthoine, riuscì a guadagnare 3 km, occupando gran parte dell'altura, ma al contempo il centro si indebolì indietreggiando di 550 m<ref name="Gualtieri92"/>. I britannici catturarono 8.000 soldati tedeschi e 67 cannoni, il prezzo, però fu la perdita di 17 dei 19 carri armati sul campo. Dopo la recente esperienza alla Somme, i tedeschi si erano infatti attrezzati in modo tale da contrastarli: avevano a disposizione numerosi fucili anti-carro (i [[Tankgewehr M1918|Mauser calibro 13.2 "T-Gewehr"]]), in grado si perforare le blindature dei dei [[Mark I (carro armato)|Mark V]] britannici. I carri erano anche limitati in quanto a motilità: i continui bombardamenti continuavano a trasformare il terreno in un acquitrino mortale<ref name="Gualtieri92"/>. Così descrivadescrive la situazione il soldato semplice Charles Miles (10° battaglione Royal Fusiliers):
{{Quote|Era incredibile c'era fango, ovunque e l'aria puzzava di rancido, di stantio, di marcio e di morte. [...] Io ero portaordini [...] Mi capitò frequentemente di affondare nel fango e rischiare di essere risucchiato per sempre, ma non fu questa la cosa peggiore del mio lavoro: a volte, invece di sentire la melma sotto gli scarponi, mi succedeva di "galleggiare" su di essa, mentre calpestavo qualcosa di gonfio e ben più compatto. Si trattava di cadaveri, orrendamente sfigurati dalla morte per annegamento i questa palude d'inferno. Era una esperienza raccapricciante<ref>{{Cita|Gualtieri|p.93}}</ref>.}}