Utente:Trabalza2/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 148:
Sant’[[Antonio da Padova]] è vestito con il tradizionale saio bruno dell’[[ordine francescano]]. Nel dipinto è rappresentato con un giglio bianco, simbolo di purezza, e un cuore per dimostrare l’amore divino per [[Gesù]], nella mano destra. Nella mano sinistra ha un libro con sopra il Bambin Gesù rappresentato con in mano un globo, simbolo di salvatore del mondo.
 
===Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto===
[[File:Adorazione dei Magi - Corrado Giaquinto.JPG|thumb|400px|Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto]]
E' un'opera realizzata ad olio su tela di dimensioni 152 x 113 cm. Ritenuto in passato di scuola veneta, il dipinto fu pubblicatopoi comeattribuito autografoa del[[Corrado Giaquinto nel 1976]]. Appartiene quasi certamente alla maturità del maestro, che forse lo realizzò intorno al 1750, alla vigilia della partenza per la Spagna.
Si ignora la provenienza della tela, probabilmente realizzata per qualche nobiluomo o prelato di Bevagna (e non per una chiesa o per il Palazzo Comunale).
Prima del restauro del 1970, il quadro era in pessime condizioni di lettura: era sporco e appannato e dubbia era la sua attribuzione. Il restauro ha restituito all’opera la luminosità originaria e ha tolto ogni dubbio sull’artista che l’ha eseguita: Corrado Giaquinto, considerato tra i più grandi pittori del Rococò internazionale dopo Tiepolo ( tra i due artisti non corse mai buon sangue ).
L’attribuzione non è stata semplice: il dipinto era fortemente mal ridottomalridotto e si pensò a lungo che si trattasse di una copia ( tanto più che esiste un’altra versione pressoché identica a questa di Bevagna e autografa, a Northfolk in Virginia. Il soggetto raffigurato piacque talmente tanto al pubblico che G.Giaquinto lo replicò più volte ).
Non si hanno notizie del dipinto prima che esso entrasse a far parte della collezione civica. Sembrerebbe quasi senza storia: si ignora la sua provenienza ( collezione privata bevanate o piccola cappella gentilizia? ). Le dimensioni della tela, comunque, la vorrebbero più proveniente dall’altare di una piccola cappella.
Tutti i personaggi che vi figurano, dalla Madonna col Bambino ai tre Magi a San Giuseppe al guerriero, corrispondono ai tipi cari all’artista.
Nel dipinto, a destra, si vedono i Re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassare, inginocchiati nell’atto di adorazione adi Gesù Bambino, che è in braccio a Maria, seduta a sinistra su una scalinata.
I Magi sono riconoscibili dagli abiti sontuosi, dalle corone e dai doni che offrono, deposti in terra, oro, incenso e mirra. Si possono dedurre i diversi continenti di provenienza dei tre dai loro tratti somatici, tipici dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa.
Ai piedi di Maria, in un cesto, sono raffigurate due colombe bianche, simbolo della sua purezza. Alle sue spalle c’è San Giuseppe, in piedi con le braccia aperte, in segno di stupore per la singolarità e la grandezza dell’evento.
Sullo sfondo, nella penombra, si intravedono altri personaggi che assistono alla scena, tra cui un soldato e un anziano, indicante gli angeli in cielo.
CaratteristicheVi delsi Giaquintoriconoscono sonole lacaratteristiche cromiastilistiche raffinatadel eGiaquinto: brillante,un immersaraffinato ine un’atmosferabrillante doratauso chedei rende sfumaticolori, i contorni sfumati, la predilezionemaestria pere glil'attenzione ori,nel lerappresentare setegli eoggetti id'oro, broccatile resistoffe conin raraseta e cristallina accuratezzabroccato, nonchéed anche la sapientestudiata composizione:, i personaggi appaionoinfatti sono disposti lungo una diagonale digradante verso destra.
 
L’immagine fu replicata più volte dal Giaquinto: una versione autografamolto identicasimile nel soggetto e nelle dimensioni, si trova in Virginia, mentre un’altra, su rame di dimensioni ridotte, si trova in una collezione privata a Londra.
Quest’opera non è una prova di grande impegno da parte di G. E’ di modeste dimensioni e pertanto non dà all’artista la possibilità di sfogare tutta la sua abilità di grande pittore decorativo.
G. è infatti un pittore di grandi pale d’altare e di grandi decorazioni. Si afferma soprattutto come grande decoratore internazionale.