Tito Zaniboni: differenze tra le versioni

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===Alto commissario "per l'epurazione nazionale dal fascismo"===
Scarcerato l'[[8 settembre]] [[1943]], fu chiamato da [[Pietro Badoglio|Badoglio]] a far parte del governo, ma rifiutò. Verso la metà di febbraio del [[1944]] Badoglio gli affidò l'incarico di alto commissario "per l'epurazione nazionale dal fascismo".
Nel primo caso la scelta di Zaniboni, uno dei più noti esponenti dell'antifascismo, destò perplessità. Infatti Badoglio lo riteneva un personaggio facilmente manovrabile<ref name=autogenerato2 /> e con la sua nomina ottenne il risultato di spiazzare il fronte [[antifascista]]<ref>{{cita|Hans Woller, ''I conti col fascismo'', Il Mulino, 1997, pag:|p. 142}}</ref>. ottenendo l'[[Governo Badoglio I|adesione al suo governo]] dell'uomo che aveva attentato alla vita di Mussolini. Ciononostante il [[Partito Socialista]] il [[12 febbraio]] [[1944]] ribadì l'indisponibilità ad entrare nel Governo Badoglio dichiarando incompatibili con il partito chi come Zaniboni aveva accettato incarichi nel nuovo Governo e ne "''avrebbe portato ineluttabile conseguenza la sua uscita dal Partito impegnato nella lotta contro la monarchia e il governo Badoglio''"<ref>{{cita|Hans Woller, ''I conti col fascismo'', Il Mulino, 1997, pag:|pp. 142-143}}</ref>. Inoltre la nomina di Zaniboni fu inoltre mal recepita nel paese, [[Benedetto Croce]], ad esempio, lo riteneva "un ingenuo, uno troppo buono".
 
Il [[23 febbraio]] [[1944]] Zaniboni ottenne ufficialmente la nomina<ref>{{cita|Hans Woller, ''I conti col fascismo'', Il Mulino, 1997, pag:|p. 179}}</ref>. ma i poteri assegnatigli furono molto limitati e mancava anche una legge che ne disciplinasse l'attività<ref>{{cita|Hans Woller, ''I conti col fascismo'', Il Mulino, 1997, pag:|p. 143}}</ref>. pertanto il mandato affidatogli non produsse risultati nell'ambito dell'azione di Governo. In un incontro svoltosi verso metà aprile [[Benedetto Croce]] e Badoglio discussero della possibilità di arrivare ad una sostituzione di Zaniboni da destinarsi ad altro incarico più alla sua portata<ref>{{cita|Hans Woller, ''I conti col fascismo'', Il Mulino, 1997, pag:|p. 144}}</ref>. A metà maggio quando molte cominciavano ad essere le voci critiche Zaniboni rassegnò le dimissioni.
 
===Alto commissario "per i profughi e i reduci"===