Utente:Truthful eye/Sandbox5: differenze tra le versioni

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Anche se è stato suggerito che l'intensità di allenamento dovrebbe essere basata sulla velocità (mph) o il carico di lavoro che corrisponde alla soglia anaerobica, un ricercatore che ha approfondito il tema, Arthur Weltman, riconosce che sono necessarie ulteriori ricerche per identificare l'intensità minima o l'intensità ottimale per migliorare o innalzare la soglia anaerobica<ref name="Weltman" />. Ciò nonostante, è ben noto che a seguito di un allenamento di ''endurance'', la soglia anaerobica avverrà ad una percentuale maggiore in relazione al massimo consumo di ossigeno di un individuo (VO2max) che prima dell'allenamento stesso. Questo adattamento fisiologico all'esericizio permette ad un individuo di mantenere maggiori velocità di esecuzione ad intensità o ad andamento costante, mantenendo un equilibrio tra la produzione e la rimozione del lattato. L'allenamento di ''endurance'' influenza sia il tasso di produzione di lattato che la capacità di rimozione del lattato.
 
La riduzione della produzione di lattato, alla stessa intensità, a seguito di un esercizio di ''endurance'', può essere attribuito all'aumento della dimensione e del numero dei mitocondri (densità mitocondriale), e degli enzimi mitocondriali <ref name="Holloszy">Holloszy JO, Coyle EF. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6373687 Adaptations of skeletal muscle to endurance exercise and their metabolic consequences]''. J Appl Physiol. 1984 Apr;56(4):831-8.</ref><ref>Honig et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1548995 O2 transport and its interaction with metabolism; a systems view of aerobic capacity]''. Med Sci Sports Exerc. 1992 Jan;24(1):47-53.</ref>. IlA seguito di un allenamento di ''endurance'', sono stati riportati un aumento delle dimensioni e del numero mitocondri del 50-100%<ref name="Holloszy" />, e il risultato combinato di questi adattamenti all'allenamento è una maggiore capacità di produrre energia attraverso la respirazione mitocondriale (cioè il sistema aerobico), riducendo così la quantità di produzione di lattato ad un determinato carico di lavoro o ad una determinata intensità.
 
Inoltre, l'esercizio di ''endurance'' sembra causare un aumento nell'utilizzo lattato da parte dei muscoli, portando ad una maggiore capacità di rimozione del lattato dalla circolazione<ref>Gladden LB. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10776895 Muscle as a consumer of lactate]''. Med Sci Sports Exerc. 2000 Apr;32(4):764-71.</ref>. Di conseguenza, nonostante l'aumento del tasso di produzione del lattato che si verifica ad alti livelli di intensità, i livelli di lattato nel sangue saranno più bassi. Va notato che l'esercizio di ''endurance'' può anche migliorare la densità capillare intorno ai muscoli, specialmente nei muscoli a contrazione lenta. Questo adattamento migliora il flusso di sangue da e verso i muscoli in attività, che migliorerà lo smaltimento del lattato e dell'acidosi<ref name="Robergs" />.
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===Conclusioni===
In conclusione, la soglia anaerobica risulta come il fattore più importante nel determinare il successo nelle attività cardiovascolari o di ''endurance'', e l'obiettivo principale dei programmi di allenamento di questa tipologia, dovrebbe essere il miglioramento di tale parametro. Ciò può essere ottenuto prima concentrandosi sullo sviluppo del volume di allenamento, e poi sull'incorporazione di allenamenti sotto forma di ''steady state'' (in prossimità della soglia anaerobica) di HIIT (al di sopra della soglia anaerobica). Infine, bisogna considerare che la corretta intensità di allenamento è essenziale per il successo di qualsiasi programma cardiovascolare. L'utilizzo della percentuale relativa di frequenza cardiaca di riserva (FCRis di Karvonen) e la scala di percezione dello sforzo (Scala RPE) si sono dimostrati dei validi metodi per monitorare l'intensità di allenamento durante l'esercizio.
 
== Note ==
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