Small Scale Experimental Machine: differenze tra le versioni
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L'importanza storica del SSEM è notevole in quanto è il primo computer elettronico [[computer a programma memorizzato|a programma memorizzato]] della storia<ref name=first>{{cita web|url=http://www.computer50.org/mark1/new.baby.html |titolo=The Manchester Small Scale Experimental Machine -- "The Baby"| lingua=en |anno=1999}} Pagina dedicata al Baby.</ref> e il primo computer della storia basato sull'[[architettura di von Neumann]]. Questi due primati fanno del SSEM il progenitore dei moderni computer programmabili a loro più simile.<ref>La maggior parte dei moderni computer programmabili sono computer a programma memorizzato basati sull'architettura di von Neumann.</ref>
Progettato e costruito nel [[1948]] alla [[Victoria University of Manchester]] ([[Manchester]], [[Regno Unito]]) da [[Frederic C. Williams]], [[Tom Kilburn]] e [[Geoff Tootill]], il SSEM entrò in funzione il
Come indica la presenza della parola "experimental"<ref>"Experimental" in italiano significa "sperimentale".</ref> nel nome del computer, il SSEM è stato il banco di prova per un altro computer: il [[Manchester Mark 1]]. In particolare nel SSEM è stata sperimentata con successo, per la prima volta, una nuova tipologia di [[Memoria (informatica)|memoria]]: il [[tubo di Williams]], il primo disposito al mondo di memoria [[RAM]].
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==Formato del set di istruzioni==
{| class="wikitable"
|+ Parola da 32 bit
|-
| bit 0-12
indirizzo di memoria
|| bit 13-15
codice istruzione
|| bit 16-31
non utilizzati
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|lingua=en |mese=aprile| anno=1999}} Storia del Manchester Mark 1.</ref>, la prima azienda costruttrice di computer [[geneneral purpose]] disponibili in commercio.
Questa tecnologia venne sviluppata congiuntamente da [[Freddie Williams]] e [[Tom Kilburn]] a cavallo tra il 1946 e il 1947; il principio che sta dietro al funzionamento di queste memorie è l'[[emissione secondaria]], la persistenza di una carica generata da un segnale emesso dal tubo a raggi su di una estremità del tubo stesso; l'area in questione rimane caricata negativamente per un certo periodo di tempo dopo la fine del [[raggio catodico]] e può essere letta come [[differenza di potenziale]] elettrostatico mediante una piastra metallica esterna.
Ogni lettura di una particolare area del tubo causa la sua cancellazione; quindi per mantenere l'informazione in memoria ogni lettura deve essere seguita da una scrittura.
La carica in sé ha una durata limitata nel tempo (circa 0,2 secondi) e l'idea di Williams e Kilburn fu quella di rigenerarla per mezzo di successive letture e riscritture, la stessa tecnica che oggi è utilizzata nelle [[DRAM]].
Le memorie costruite per mezzo di questi tubi permettevano tempi di accesso costanti e la mancanza di parti in movimento le rendeva particolarmente veloci per l'epoca; la capacità di immagazzinamento variava dai 500 ai 1000 bit di informazione.<ref>{{cita web |url=http://www.computer50.org/kgill/williams/williams.html |titolo=The Williams-Kilburn tube
|lingua=en |mese=novembre| anno=1998}} I tubi di Williams-Kilburn.</ref>
I primi test su questa tecnologia furono effettuati sui tubi più commercialmente diffusi nel 1946, i CV1131 di 300 mm di diametro, il Baby fu costruito però con una versione più piccola; i CV1097 di 150 mm di diametro.<ref>Lavington 1998, pp. 12–13.</ref>
==Il primo programma==
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| ||iniziale||corrente||finale
|-
|18||0|| ||
|-
|19||-a||-a||
|-
|20||b1||bn o b(n+1)||b(N+1)
|-
|21||-3|| ||
|-
|22||-b1||-bn o -b(n+1)||-b(N+1)
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|23||1|| ||
|-
|24||-r n||r N||
|-
|25||16|| ||
|}
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==Bibliografia==
*Marcello Morelli, ''Dalle calcolatrici ai computer degli anni Cinquanta: i protagonisti e le macchine della storia dell'informatica'', Bologna, Franco Angeli, 2001. pp. 238-240. ISBN 884642879X.
*Simon Lavington, ''A History of Manchester Computers'', 2<sup>a</sup> ed. Swindon, The British Computer Society, 1998. ISBN 0902505018.
==Voci correlate==
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