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'''Pietro Saraceno''' ([[Pisa]], [[1940]] - [[
== Biografia ==
Figlio del magistrato Pasquale Saraceno, ucciso nel 1944 all'ingresso del Palazzo della Corte d'appello di Firenze da un franco tiratore fascista
Pietro Saraceno si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Fu assistente di storia del diritto italiano presso lo stesso ateneo e presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università d Roma. Successivamente professore incaricato di storia del diritto italiano moderno e contemporaneo nella Facoltà di scienze politiche dell'Università d Padova e di sociologia e storia delle istituzioni nella Scuola di perfezionamento nelle scienze morali e sociali dell'Universtà di Roma. Fu quindi assistente ordinario presso la cattedra di storia dell'amministrazione dello Stato italiano nella Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'Università di Roma e successivamente professore associato.<br />
E' stato allievo di [[Paolo Ungari]] e [[Carlo Ghisalberti]]. Tra gli studiosi a lui più vicini si possono citare Gian Carlo Jocteau, Steven C. Hughes, [[Guido Melis]], [[Guido Neppi Modona]], [[Nicola Tranfaglia]].
E' stato socio fondatore e membro del Comitato direttivo della Società per gli studi di storia delle istituzioni.<br />
Pietro Saraceno era sposato con Luisa Gioia Giorgieri, figlia del generale [[Licio Giorgieri]] deceduta il 13 maggio 1994.<br />
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== La biblioteca e l'archivio ==
Pietro Saraceno nel corso dei suoi studi costruì una biblioteca di dimensioni ragguardevoli ed un archivio informatizzato di dati biografici sui magistrati italiani. <br />
La biblioteca era frutto di un preciso progetto e di una raccolta sistematica di libri sulla storia della magistratura come ceto professionale e come parte della classe dirigente italiana.
Una descrizione della biblioteca fu data dallo stesso Pietro Saraceno al momento dell'Istituzione dell'Istituto intitolato alla memoria della moglie Luisa Giorgeri Saraceno<ref>Un nuovo centro studi con foresteria a Roma [senza firma], "Le Carte e la storia", 2 (1996), n. 1, p. 141-142: "La biblioteca è attualmente composta da circa 6000 monografie e da circa 1000 opuscoli ed estratti, quasi completamente inseriti in un catalogo elettronico che comprende anche lo spoglio dei volumi compositi, come atti di congressi e raccolte di saggi, e nel quale son stati fino [sic] schedati quasi 3500 titoli". Alle monografie si aggiungevano le principali riviste storiche italiane, riviste di giurisprudenza e di dottrina anche molto risalenti nel tempo, la raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia e della Repubblica fino al 1958, le raccolte di alcuni stati preunitari, numerosi dizionari biografici e molti numeri di annuari come l'Almanacco italiano, il Palmaverde, ecc.</ref>. <br />
Per esplicito desiderio di Pietro Saraceno, alla sua morte, l'intera biblioteca è stata donata al John D. Calandra Italian American Institute (25 West 43rd st. Suite 1000 New York, New York, 10036) che fa parte del Queens College della City University of New York. Il responsabile dell'Istituto all'epoca della donazione era il prof. Philip Cannistraro. Tra il 15 novembre e il 31 dicembre 2004 alcuni volumi della Pietro and Luisa Saraceno collection sono stati esposti in una [http://www.italianamericanmuseum.org/exhibitions/SaracenoCollection.htm mostra] presso l'Italian American Museum di New York.
Nel Progetto di ricerca di interesse nazionale del 2006 denominato "Magistratura e politica nello Stato moderno e contemporaneo. Origini e sviluppi storici del conflitto tra potere politico e potere giurisdizionale" coordinato dal prof. Guido Melis, uno degli obiettivi era "il completamento, l'integrazione (sulla base dei fascicoli personali) e la messa in linea della banca dati informatizzata iniziata dal prof. Pietro Saraceno relativa alle carriere dei magistrati italiani dopo l'unità e sino al 1970".
== Lo studio della magistratura attraverso i magistrati ==
Un elemento che ha rafforzato enormemente questo approccio è la disponibilità di un particolare fondo archivistico, quello dei fascicoli personali dei magistrati, versato in più riprese dal MGG all'ACS e che egli giudico': "quasi certamente il più grosso complesso di carte relative ad un corpo di funzionari pubblici conservato in Italia"[9]. Si può' dire che questo fondo archivistico fu il fondo di Pietro Saraceno. Pietro era convinto che quel fondo avrebbe consentito di costruire la "biografia collettiva" della magistratura che era nei suoi intendimenti ed anche il reale funzionamento di un settore importante dell'amministrazione pubblica e cioè il MGG. Da quel fondo potevano essere estratti i dati che posti in serie avrebbero consentito di evidenziare il susseguirsi delle diverse generazioni di magistrati e da quel fondo potevano emergere le carriere delle figure più rappresentative e più emblematiche della magistratura italiana.
== Bibliografia ==
* Guido Melis, In ricordo di Pietro Saraceno, "Le carte e la storia", 4 (1998), n. 2, p. 271-273
* Guido Neppi Modona, In ricordo di Pietro Saraceno, storico della magistratura italiana, "Le carte e la storia", 6 (2000), n. 1, p. 65-69
* Fernando Venturini, [http://www.fventurini.it/Saraceno.htm Pietro Saraceno bibliografo e studioso delle fonti], «Le carte e la storia», 6 (2000), n. 1, p. 70-76
== Note ==
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