Angiolo Gracci: differenze tra le versioni

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Durante la seconda guerra mondiale fu ufficiale della [[Guardia di Finanza]]. Dopo l’[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]] partecipa alla [[resistenza italiana|guerra di liberazione antifascista]] e all'indomani della [[battaglia di Pian d'Albero]] diventa Comandante della [[22ª bis Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigaglia"|Brigata "Vittorio Sinigaglia"]], col nome di battaglia ''Gracco'', con cui partecipa alla liberazione di [[Firenze]] nel 1944, dando un importante contributo<ref>[http://books.google.it/books?id=vVi0Xfm-ZBwC&pg=PA250&dq=%22Angiolo+Gracci%22&hl=it&ei=y_7dS6quNdH7_Abs6bz7Bg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=9&ved=0CFYQ6AEwCA#v=onepage&q=%22Angiolo%20Gracci%22&f=false books.google.it]</ref>. Per i suoi meriti fu decorato con la [[medaglia d’argento al valor militare]].
 
Nell’immediato dopoguerra ricopre incarichi nel [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e nell’[[ANPI]] e riprende servizio nella Guardia di finanza<ref name="Angiolo Gracci">[http://www.anpi.it/uomini/gracci_angiolo.htm Angiolo Gracci]</ref>. Appena terminata la guerra, nel 1945 scrive ''Brigata Sinigaglia'' (2ª ed. 1975, 3ª ed. 1995), che fu il primo libro sulla lotta armata di liberazione italiana ad uscire in Italia alla fine della guerra; la prima edizione fu curata dal Ministero dell'Italia occupata e le sue 10.000 copie andarono ben presto esaurite. L'ultima edizione è a cura delle edizioni Laboratorio Politico<ref name="Angiolo Gracci"/>.
 
DimessosiNel dal[[1949]] PCIsi nel[[laurea]] 1966in [[Giurisprudenza]]. Punito e trasferito più volte per le sue posizioni politiche, è costretto a cuilasciare aveval'uniforme aderitonel dal1956. Lavora a Roma alla [[Lega Nazionale delle 1944Cooperative e l'annoMutue|Lega seguentenazionale delle Cooperative]]. Riorganizza successivamente il servizio di assistenza legale alla Camera del Lavoro di Firenze. Dimessosi dal PCI nel 1966 e allontanato dall'ANPI l'anno seguente, è tra i fondatori nello stesso anno del [[Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista)]] fino a capeggiare, insieme a [[Walter Peruzzi]], la frazione della 'linea rossa' dello stesso partito scissosi nel 1968<ref>Cfr R. Niccolai, 1998</ref>. Nel 1967, aveva promosso il Fronte di liberazione antimperialista per allontanare dall'Italia la vasta rete di basi USA e [[NATO]].
Appena terminata la guerra, nel 1945 scrive ''Brigata Sinigaglia'' (2ª ed. 1975, 3ª ed. 1995), che fu il primo libro sulla lotta armata di liberazione italiana ad uscire in Italia alla fine della guerra; la prima edizione fu curata dal Ministero dell'Italia occupata e le sue 10.000 copie andarono ben presto esaurite. L'ultima edizione è a cura delle edizioni Laboratorio Politico<ref name="Angiolo Gracci"/>.
 
Negli anni successivi svolge un’intensa attività, in veste di avvocato difensore, nei processi ai militanti della sinistra di classe e antagonista colpiti dalla repressione. Nel 1974, assieme ad altri partigiani: (Sartori, Migale, Campanelli e Calamida), fonda il Movimento antifascista-antimperialista ‘La Resistenza continua’,<ref>Philip Cooke, ''La Resistenza continua'' - ''Un movimento sociale degli anni Settanta'', [[Il Ponte]], nr.4/04: [http://www.lavoropolitico.it/cookegracci.htm saggio on line]</ref>, di cui dirige l'omonimo periodico; 'Il Partito-Linea rossa'<ref>[http://www.lavoropolitico.it Lavoropolitico.it]</ref> riprende la testata da lui animata dal 1968 al 1973. Meridionalista convinto (in senso gramsciano), nel 1978 fu attivo protagonista delle aspre lotte nella [[Piana del Sele]].
Nel 1949 si laurea in [[Giurisprudenza]]. Punito e trasferito più volte per le sue posizioni politiche, è costretto a lasciare l'uniforme nel 1956. Lavora a Roma alla [[Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue|Lega nazionale delle Cooperative]]. Riorganizza successivamente il servizio di assistenza legale alla Camera del Lavoro di Firenze.
 
Dopo esser stato riammesso nell'ANPI, nel [[2000]] ricevette un rimprovero, da parte della sezione fiorentina dell'organizzazione partigiana per aver denunciato, durante una manifestazione per l'anniversario della liberazione di Firenze, la responsabilità di NATO e [[CIA]] nelle stragi impunite italiane<ref>[http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap22.htm Partigiani incazzati e tante altre storie]</ref>. Ha concluso la sua militanza politica in [[Rifondazione Comunista]], dedicandosi con particolare energia alla causa del rimpatrio di [[Silvia Baraldini]] dalle carceri USA e di comitati per la difesa della Costituzione. Tra i suoi scritti politici si annovera il saggio ''La rivoluzione negata'', ispirato dal bicentenario 1799-1999. [[Piero Calamandrei]] lo considera una "figura carismatica"<ref>[http://books.google.it/books?id=HCEnAQAAIAAJ&q=%22Angiolo+Gracci%22&dq=%22Angiolo+Gracci%22&lr=&cd=4 Calamandrei in books.google.it]</ref>.
Dimessosi dal PCI nel 1966, a cui aveva aderito dal 1944 e l'anno seguente allontanato dall'ANPI, è tra i fondatori nello stesso anno del [[Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista)]] fino a capeggiare, insieme a [[Walter Peruzzi]], la frazione della 'linea rossa' dello stesso partito scissosi nel 1968<ref>Cfr R. Niccolai, 1998</ref>. Nel 1967, aveva promosso il Fronte di liberazione antimperialista per allontanare dall'Italia la vasta rete di basi USA e [[NATO]].
 
Negli anni successivi svolge un’intensa attività, in veste di avvocato difensore, nei processi ai militanti della sinistra di classe e antagonista colpiti dalla repressione.
 
Nel 1974, assieme ad altri partigiani: Sartori, Migale, Campanelli e Calamida, fonda il Movimento antifascista-antimperialista ‘La Resistenza continua’,<ref>Philip Cooke, ''La Resistenza continua'' - ''Un movimento sociale degli anni Settanta'', [[Il Ponte]], nr.4/04: [http://www.lavoropolitico.it/cookegracci.htm saggio on line]</ref>, di cui dirige l'omonimo periodico; 'Il Partito-Linea rossa'<ref>[http://www.lavoropolitico.it Lavoropolitico.it]</ref> riprende la testata da lui animata dal 1968 al 1973. Meridionalista convinto (in senso gramsciano), nel 1978 fu attivo protagonista delle aspre lotte nella [[Piana del Sele]].
 
Dopo esser stato riammesso nell'ANPI, nel 2000 ricevette un rimprovero, da parte dell'ANPI fiorentina per aver denunciato, durante una manifestazione per l'anniversario della liberazione di Firenze, la responsabilità di NATO e CIA nelle stragi impunite italiane<ref>[http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap22.htm Partigiani incazzati e tante altre storie]</ref>.
 
Ha concluso la sua militanza politica in [[Rifondazione Comunista]], dedicandosi con particolare energia alla causa del rimpatrio di [[Silvia Baraldini]] dalle carceri USA e di comitati per la difesa della Costituzione.
 
Tra i suoi scritti politici si annovera il saggio ''La rivoluzione negata'', ispirato dal bicentenario 1799-1999. [[Piero Calamandrei]] lo considera una "figura carismatica"<ref>[http://books.google.it/books?id=HCEnAQAAIAAJ&q=%22Angiolo+Gracci%22&dq=%22Angiolo+Gracci%22&lr=&cd=4 Calamandrei in books.google.it]</ref>.
 
== Decorazioni ==