Soleto: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Orsini3.jpg|thumb|180px|Nascita della famiglia Orsini Del Balzo]]
[[Immagine:MuradiSoleto.jpg|thumb|180px|Una veduta di Soleto nel Settecento]]
I primi conti di Soleto di cui si conoscono il nome sono d'età sveva. Il primo fu [[Glicerio de Persona]], signore delle terre di [[Ceglie Messapica|Ceglie del Gualdo]], di [[Mottola]] e del casale di San Pietro in [[Galatina]]. In seguito alla morte di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] rimase fedele al figlio di questi, [[Corrado IV del Sacro Romano Impero|Corrado IV]], re di Sicilia contro gli [[angioini]]. Caduto anche [[Manfredi di Sicilia]], [[Carlo I d'Angiò]] lo condannò per [[fellonia]] e ne ordinò la cattura. I possedimenti che deteneva furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy<ref>Registri della Cancelleria Angioina, Napoli 1963 vol. XIV pag. 230: «Mentio Narzonis de Tucziaco mil.consanguinei et fam. f. Philippi, regni amirati, qui succedit in Motula, Cilia, Soleto, Sancto Petro in Galatina, que bona fuerunt Eligesii de Matino, proditoris nostri...».</ref>. Questi ebbe per primo, tra il [[1271]] e il [[1272]] il titolo di ''Comes Soleti''. <br>Nel [[1277]] passò al fratello Philippe finché nel [[1299]], morto l'ultimo erede della famiglia senza figli, Filippotto, Carlo I d'Angiò cedette la Contea di Soleto ad [[Orsini del Balzo|Ugo del Balzo]], venuto al suo seguito dalla [[Francia]]. Alla morte di Ugo, avvenuta nel [[1319]], gli succedette il primogenito Raimondo ([[1303]]-[[1375]]). Raimondo cinse la città di mura e acquistò i casali di [[Cutrofiano]] (che includeva il territorio dell'odierna [[Collepasso]]) e di [[Castrignano de' Greci]]. Successivamente Nicola Orsini([[1331]]-[[1399]]), conte di [[Nola]], la ereditò dallo zio Raimondo del Balzo (fratello della madre Sveva del Balzo) nel [[1375]] con la promessa di lasciarla a Raimondello e di unire i cognomi delle due famiglie Orsini-Del Balzo. [[Immagine:Soleto3.JPG|thumb|left|180px|Piantina del centro storico]] [[Raimondo Orsini Del Balzo]], conosciuto anche come Raimondello, ([[1361]] – [[17 gennaio]] [[1406]]) era il secondogenito di Nicola Orsini. Fu Conte di Soleto ([[1382]]), Duca di [[Benevento]] ([[1385]]-[[1401]]), Principe di [[Taranto]] ([[1393]]-[[1406]]), Conte di [[Lecce]] ([[1401]]-[[1406]]), Duca di [[Bari]], Gran Connestabile del [[Regno di Napoli]], [[Gonfaloniere]] della Sacra Romana Chiesa. <br> Sposò [[Maria d'Enghien]], ([[1367]]-[[9 maggio]] [[1446]]), contessa di Lecce, che dopo la morte del marito continuò ad interessarsi concretamente di Soleto, sotto gli aspetti architettonici ed artistici, urbanistici, sociali ed amministrativi. Dopo la morte di Raimondello, Maria completò l'ultimo ordine della [[Guglia di Raimondello|Guglia]], collaborò per molteplici opere d'arte come la cappella di San Leonardo e la cappella di Santa Lucia (oggi inesistenti) e commissionò diversi affreschi della [[chiesetta di Santo Stefano]]. Alla sua morte i domini vennero ereditati dal figlio primogenito [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo|Giovanni Antonio]]. Dopo che questi fu ucciso dai sicari del re [[Ferrante d'Aragona]], questi fece sue le ricchezze degli Orsini compresa la contea di Soleto. <br>Nel [[1479]] viene sottomessa a [[Lodovico di CampofregosoFregoso]] il cui stemma del castello con tre torri compare sul portale di palazzo Gervasi con le iniziali L.C.. Nel [[1485]] la contea va alla famiglia Castriota Scanderbeg. Prima a Giovanni Scanderbeg, e poi a suo figlio Ferrante. L'unica figlia naturale del Duca Ferrante, Irene, portò la contea di Soleto nella famiglia [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] grazie al matrimonio di lei con il principe Pietro Antonio Sanseverino, nel [[1539]]. I Sanseverino rimasero fino al [[1606]] ed una loro rappresentazione pittorica si trova nel quadro della Madonna del Rosario nella Chiesa Matrice di Soleto dove, probabili committenti dell'opera dopo la battaglia di Lepanto,si possono vedere in basso a destra. <br>Alla famiglia Sanseverino seguì [[Carafa (famiglia)|Giovan Vincenzo Carafa]]. Ai Carafa seguirono nel [[1613]] i Brayda ed infine, nel [[1615]], subentra la famiglia genovese degli [[Spinola]], con Giovan Battista. Nel [[1741]] Maria Teresa Spinola sposa il milanese Giovanni Battista Gallarati Scotti ed il loro figlio Carlo è l'ultimo feudatario di Soleto. Nel [[1806]] fu soppressa la feudalità ma non i titoli nobiliari ed ultimi baroni di Soleto furono i Carrozzini (titolo acquistato a metà del settecento dal re di Napoli in quanto nel Regno di Napoli il termine "Barone" non corrispondeva alla proprietà di un feudo ma era solo un titolo "onorifico").
 
=== Simboli ===