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In confronto ai suoi contemporanei, la vita di Joseph-Nicolas-Pancrace Royer resta ancora per certi versi misteriosa. Nato a [[Torino]] da un capitano di artiglieria, intendente delle fontane e dei giardini della corte dei Savoia, Royer in un primo tempo si accosta alla musica per semplice divertimento; quando suo padre muore senza lasciargli alcuna eredità, vi si dedica tuttavia con ardore facendosi conoscere come clavicembalista e organista. La tradizione vuole quindi che abbia lavorato con Marc-Roger Normand detto ''Couprin'' o ''Coprino'' (1663-1734), primo cugino di [[François Couperin]], organista e [[maestro di cappella]] a Torino. Nel 1725 si trova a Parigi, dove è [[naturalizzazione|naturalizzato]] e inizia a lavorare come insegnante di clavicembalo. Il suo passaggio, come molti suoi colleghi, al [[Théâtre national de l'Opéra-Comique]] è attestato, nello stesso anno, in alcune pièce di [[Charles Alexis Piron]]: alla Foire Saint-Laurent sono infatti rappresentate ''Le fâcheux veuvage'' e ''Crédit est mort'', una tipo di opera buffa con un solo personaggio, contenenti numerose "chanson" orecchiabili di carattere popolare. Il cronista Jean-Benjamin de Laborde ci informa successivamente sulla carriera di Royer menzionando un suo impiego all'[[Opéra National de Paris|Opéra]], dove sarebbe rimasto dal 1730 al 1733. Questo coincide con la prima grande opera lirica di Royer, ''Pyrrus'', andato in scena il 19 ottobre 1730 e che il [[Mercure de France]] recensisce nelle sue colonne: "Quest'opera [...] fa onore al poeta e al musicista per i bei pezzi che vi si trovano".
 
"Essendo Sua Maestà soddisfatta dei talenti e della capacità del sig. Royer", il 15 novembre 1754 il giovane compositore ottiene l'onorificenza della carica di ''Maestro di musica dei figli di Francia'' che condividerà con [[Jean-Baptiste Matho]] (1663-1746). Il 20 marzo dell'anno successivo ottiene la conservazione della della carica di ''Cantore della musica della camera del re'', cui Matho aveva rinunciato. La morte di questi lascia quindi Royer unico detentore del posto di insegnante di clavicembalo dei bambini reali e gli permette di ottenere un privilegio di edizione, il 3 febbraio 1735, per eventuali "pezzi per organo, clavicembalo, sonate e altre opere di musica strumentale di sua composizione". Pochi anni dopo, il 5 settembre 1739, è con l'ormai famoso balletto eroico ''Zaïde, reine de Grenade'', la cui "musica ha fatto molto piacere" (secondo il [[Mercure de France]]), che Royer torna sulle scene, presto seguito, il 23 marzo 1743, da un'opera simile, ''Le Pouvoir de l’Amour''. I successi conquistati da allora dal compositore non potevano senza alcun dubbio lasciare indifferenti i suoi illustri contemporanei anche se Charles Burney (1726-1814), nel suo ''Voyage musical dans l’Europe des Lumières'', commenta molto severamente, venerdì 15 giugno 1770, una rappresentazione di ''Zaïde'', a quindici anni dalla morte del compositore:
 
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