Berberi: differenze tra le versioni

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=== Dalla conquista islamica al colonialismo ===
La conquista araba del Nordafrica, condotta in nome dell'islamizzazione, si svolse in varie fasi. Da principio, gli eserciti musulmani, dopo avere sottomesso l'[[Egitto]], si portarono ad est della [[Libia]], raggiungendo il sud della Tunisia e fondando la città-accampamento militare (''misr '') di [[Qayrawan]]. Da lì [[Uqba ibn Nafi|ʿUqba b. Nāfiʿ]] partì, intorno al [[685]], per la sua celebre "cavalcata" che lo portò fino alle sponde atlantiche del sud del [[Marocco]] (la tradizione vuole che fosse entrato nell'oceano a cavallo, a significare che aveva conquistato all'Islam tutte le terre fino agli estremi confini occidentali). ʿUqba trovò un forte avversario in [[Kusayla]], un capo berbero da lui catturato e pubblicamente umiliato, che riuscì a fuggire, organizzò la resistenza, lo sorprese a Tahuda, sulla via del ritorno, e lo uccise. Dopo alterne vicende, la resistenza berbera all'invasione araba fu sostenuta da Dihya, regina dei berberi della tribù Gerawa, più conosciuta con il soprannome attribuitole dagli arabi, [[Kahina]], che in arabo significa strega; condusse anch'essa un'aspra campagna e tenne a lungo in scacco gli invasori. Prevedendo la propria sconfitta essa esortò i suoi figli ad allearsi col futuro vincitore in modo da conservare comunque il potere. Di fatto, in un breve volgere di tempo, il Nordafrica fu interamente islamizzato, a tal punto che nel [[711]] le truppe islamiche che invasero la penisola iberica sotto la guida di [[Tariq ibn Ziyad|Tāriq ibn Ziyād]] erano costituite in massima parte da Nordafricani.
 
[[File:Berber Jews.jpg|thumb|left|250px|berberi ebrei nell'[[Atlante]], [[Marocco]], anno 1900.]]
 
== Geografia ==