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'''Lucio Settimio Geta''' ([[Roma]] [[7 marzo]] [[189]]-[[dicembre]] [[211]]), figlio di [[Settimio Severo]] e [[Giulia Domna]] e fratello di [[Caracalla]], fu un [[imperatori romani|co-imperatore]] [[Impero romano|romano]] dal [[209]] al [[211]], prima col padre e poi col fratello.
==La figura storica==
[[Image:Severan dynasty - tondo.jpg|thumb|200px|Tondo severiano]]▼
[[Image:Caracalla et Geta.jpg|right|thumb|225px|Caracalla e Geta, di [[Lawrence Alma-Tadema]] ([[1907]]).]]▼
Geta fu il figlio più giovane di Settimio Severo dalla seconda moglie Giulia Domna e nacque a Roma, quando suo padre era solo un [[proconsole|governatore]] [[provincia romana|provinciale]] al servizio dell'imperatore [[Commodo]].
Dipinto nel tondo della famiglia dei [[Severi]], insieme a Settimio Severo, Giulia Domna e Caracalla, la sua faccia fu cancellata a causa della ''[[damnatio memoriae]]'' ordinata da suo fratello Caracalla, che lo aveva fatto assassinare.
Geta fu sempre posto in secondo piano rispetto a suo fratello maggiore Caracalla. Forse per questo, le relazioni tra i due furono difficili sin dall'[[infanzia]]. I conflitti erano costanti e spesso richiedevano la mediazione della madre. Per placare il figlio più giovane, Settimio Severo diede a Geta il titolo di [[Cesare]] nel [[198]]. Durante la campagna contro i [[britanni]] dell'inizio [[III secolo]], la propaganda imperiale publicizzava una famiglia felice che divideva le responsibilità del potere. Caracalla fu vicecomandante dell'[[esercito romano|esercito]], Giulia Domna il consigliere di fiducia e Geta aveva compiti [[amministrazione|amministrativi]] e [[burocrazia|burocratici]]. La verità era che l'antipatia e la rivalità tra i due fratelli era ben lontana dall'essere risolta.
▲[[Image:Severan dynasty - tondo.jpg|thumb|200px|Tondo severiano]]
Quando Settimio Severo morì nel [[211]] a [[York]] (odierna [[Inghilterra]] del nord), Caracalla e Geta furono proclamati insieme imperatori e ritornarono a [[Roma antica|Roma]], ma l'anno seguente Caracalla fece uccidere suo fratello da dei sicari, mentre Geta cercava scampo tra le braccia della madre Giulia Domna.
▲[[Image:Caracalla et Geta.jpg|right|thumb|225px|Caracalla e Geta, di [[Lawrence Alma-Tadema]] ([[1907]]).]]
Dopo l'assassinio di Geta, Caracalla infangò la sua memoria ed ordinò che il suo nome fosse rimosso da tutte le [[epigrafia|iscrizioni]] (''[[damnatio memoriae]]''). A quel punto come unico imperatore ebbe l'opportunità di sbarazzarsi dei suoi nemici [[politica|politici]]: le [[fonte (storia)|fonti]] riferiscono che in questo periodo furono uccise o [[proscrizione|proscritte]] circa 20.000 persone.
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