Silvio Ferrari (scrittore): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m smistamento lavoro sporco |
wikifico |
||
Riga 22:
}}
==Biografia==
Alla fine della [[Seconda Guerra Mondiale]], bambino, lascia la Dalmazia con la madre,
zaratina, e dopo un breve soggiorno nel campo profughi di Trieste, va a Camogli, città natale del padre.
Riga 28 ⟶ 29:
Per alcuni anni è attivo in politica: tra il 1975 e il 1995 è stato assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia e poi del Comune di Genova, infine assessore alla Cultura del capoluogo ligure.
Negli [[Anni 1970|anni Settanta]] inizia a dedicarsi professionalmente di traduzione dalle tre lingue di ceppo slavo-meridionale che si parlano nell'allora Jugoslavia: [[lingua croata|croato]], [[lingua serba|serbo]], [[lingua bosniaca|bosniaco]].
Pubblica i propri lavori con varie case editrici, quali: [[Studio Tesi]], [[Hefti]], [[Costa & Nolan]], [[Garzanti]], [[Einaudi]], [[Feltrinelli]], [[Diabasis]], [[Zandonai]], [[Anabasi]].
Tenuto conto che sino ai primi anni Ottanta gli unici autori del Novecento della ex Jugoslavia, tradotti in italiano erano [[Ivo Andrić]] (croato-serbo di Bosnia), Meša Selimović (bosgnacco) e Mojmir Bulatović (montenegrino), non è azzardato affermare che è appena grazie all'opera di Silvio Ferrari che le lettere italiane scoprono la narrativa, la poesia e il teatro croati, bosniaci e serbi.▼
==Opere==
Ferrari affronta traduzioni in diversi campi letterari, spaziando tra narrativa, teatro, poesia e saggistica.
Tra gli autori tradotti
* Il croato [[Miroslav Krleža]] (Il dio Marte croato, Il ritorno di Filip Latinovicz, Sull'orlo della ragione, I signori Glembav; Bellezza, arte a tendenza politica, Michelangelo Buonarroti, Le Ballate di Petrica Kerempuh);
* il croato [[Antun Šoljan]] (La breve gita);
* il croato [[Ivo Brešan]] (La rappresentazione di Amleto a Mrduša Donja);
* il croato [[Predrag Matvejević]] (Breviario Mediterraneo, Mondo ex, Il Pane);
* il bosniaco [[Abdulah Sidran]] (La bara di Sarajevo, Poesie per Sarajevo);
* il bosniaco [[Izet Sarajlić]] (Ultimo tango a Sarajevo);
* il serbo [[Aleksandar Gatalica]] (Secolo);
* il serbo-croato [[Mirko Kovač]] (La vita di Malvina Tripković);
* l'albanese kosovaro [[David Albahari]] (La morte di Ruben Rubenović).
▲Tenuto conto che sino ai primi anni Ottanta gli unici autori del Novecento della ex Jugoslavia, tradotti in italiano erano Ivo Andrić (croato-serbo di Bosnia), Meša Selimović (bosgnacco) e Mojmir Bulatović (montenegrino), non è azzardato affermare che è appena grazie all'opera di Silvio Ferrari che le lettere italiane scoprono la narrativa, la poesia e il teatro croati, bosniaci e serbi.
Ferrari è anche autore di racconti: nel 1998 è uscito “La morte del Preside”, nel 2000 “Sette croati dell'Isola Lunga” e nel 2003 “Fra Genova e Zara”.
| |||