Progetto educativo: differenze tra le versioni

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ISBN 1-903494-01-X p.xxii</ref> (e famoso per l'uso del [[Diagramma di Gantt]] come importante strumento di ''project management'') e di [[Henri Fayol]] per la sua ideazione delle 5 funzioni di management (che formano la base del corpo di conoscenze associate alla gestione del programma e del progetto)<ref>Morgen Witzel (2003). ''Fifty key figures in management‎''. Routledge, 2003. ISBN 0-415-36977-0. p. 96-101.</ref><ref>Sia Gantt che Fayol erano studenti delle teorie di [[Frederick Winslow Taylor]] (conosciute come [[Taylorismo]]) il cui lavoro è considerato precursore dei moderni strumenti di ''project management'' includendo il WBS ([[work breakdown structure]]) e la ''resource allocation''.</ref> ha portato alle teorie di [http://www.russarchibald.com Russel D. Archibald]<ref>Russel, D. Archibald, ''Project management. La gestione di progetti e programmi complessi''. Edizioni Franco Angeli, (2004) ISBN 8846451791</ref><ref>''The Definitive Guide to Project Management''. Nokes, Sebastian. 2nd Ed.n. London (Financial Times / Prentice Hall): 2007. ISBN 978-0-273-71097-4</ref>.
 
Il "progetto educativo" è uno [[strumento]] di lavoro, utilizzato nel settore dell'[[educazione]] e generalmente redatto da [[Docente|personale docente]] mediante le fasi della [[progettazione educativa]] (detta anche "programmazione" o "pianificazione didattica" in italiano e ''instructional design'' in inglese). Lo strumento, partendo da [[Bisogno|bisogni]] (AIF, 1998 p.&nbsp;188)<ref>"La progettazione di un intervento parte infatti dall'analisi dei bisogni.." che normalmente sono legati a diverse tipologie di variabili.</ref> espliciti ed impliciti di un [[gruppo discente]], descrive un percorso atto a realizzare delle [[finalità]]<ref>"La finalità: è un'affermazione di principio attraverso cui la società identifica e veicola i propri valori.. In questo senso le finalità fanno capo a dei valori". Vandevelde cit in ((Titone, R. 1990, p. 31)</ref> educative mediante il raggiungimento di specifici obiettivi (Titone et al 1990 p.&nbsp;33)<ref>Definiti come "Ciò che i discenti devono essere capaci di realizzare al termine di un periodo di insegnamento/apprendimento e che non erano capaci di realizzare prima".</ref> all'interno di svariate tipologie di [[Gruppo sociale|comunità di apprendimento]]<ref>L'apprendimento cooperativo in particolare ha studiato a fondo il tema dei gruppi di apprendimento ed individua tre tipi di gruppi: "''formali'' (la cui durata va dal tempo di una lezione ad alcune settimane), ''informali'' (la cui durata va da pochi minuti al tempo di una lezione) e di ''base'' (della durata di almeno un anno)" (Johnson, David et al 1994, p. 20)</ref> o (''learning comunitiescommunities'')<ref>Psicologi delle comunità come McMillan e Chavis (1986) affermano che ci sono quattro fattori chiave che definiscono il senso della comunità: "(1) adesione, (2) influenza, (3) soddisfacimento dei bisogni individuali e (4) eventi condivisi e connessioni emotive.</ref> o ancora, secondo la definizione di [[Jean Lave]] e [[Etienne Wenger]] "comunità di pratiche" (''Communities of practice'').<ref>Habhab. S. (2008), [http://www.chris-kimble.com/CLEE/Book_1/Chapters/Chapter_11.html Workplace Learning in a Community of Practice: How do Schoolteachers Learn?] ''in'' Communities of Practice: Creating Learning Environments for Educators, C. Kimble, P. Hildreth and I. Bourdon (Eds), Information Age Publishing. Vol 1, Ch 11, pp. 213-232.</ref>
[[File:Sjccc students.jpg|thumb|Gli studenti della scuola St. Joseph di [[Mbengwi]] [[Cameroun]] alla mattina.]]