Virus della rabbia: differenze tra le versioni
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|immagine=[[File:Rabies Virus EM PHIL 1876.JPG|250px]]<br />
|didascalia= [[Microscopia elettronica]] di [[neurone]] con numerosi virioni della rabbia (piccole particelle grigio-scure a forma di bastoncello) e [[corpi del Negri]] (più grandi; inclusioni cellulari patognomoniche dell'infezione
| nome =Virus della rabbia
| dominio = [[Acytota]]
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== Storia ==
Il riconoscimento della natura [[virus (biologia)|virale]] dell'agente eziologico della rabbia è avvenuto nel [[XX secolo]], molti anni dopo la preparazione del vaccino contro la rabbia da parte di [[Louis Pasteur|Pasteur]] ([[1885]]). Nel [[1903]] [[Adelchi Negri]] ([[1876]]-[[1912]]), assistente di [[Camillo Golgi|Golgi]] a [[Università di Pavia|Pavia]], individuò la presenza delle [[corpi del Negri|inclusioni citoplasmatiche eosinofile che portano il suo nome]] nei [[neuroni]] di numerosi animali rabidi ([[coniglio]], [[cane]], eccetera): ne comprese correttamente il legame con l'agente della rabbia<ref>Adelchi Negri, 1904. «Contributo allo studio dell'eziologia della rabbia». ''Bollettino della Società medico-chirurgica di Pavia'' 2:88-115</ref>, ma ritenne erroneamente che quest'ultimo fosse di natura [[protozoi|protozoaria]] e non virale<ref>Negri A., 1903. «Beitrag zum Studium der Aetiologie der Tollwuth». ''Zeitschrift für Hygiene und Infektionskrankheiten'', Leipzig, 43: 507-528</ref>. La natura virale fu sospettata poco tempo dopo da [[Alfonso Di Vestea|Di Vestea]] ([[1854]]–[[1938]]) a [[Napoli]]<ref>Di Vestea A., 1905. «Sul trovato della filtrabilità del virus della rabbia», ''Annali di igiene sperimentale'', n. s., XV, pp. 147</ref> e da [[Paul Remlinger|Remlinger]] ([[1871]]–[[1964]]) a [[Costantinopoli]]<ref>Remlinger, P., 1903. «Isolement du virus rabique par filtration», ''CR Soc. Biol''., 55, pp. 1433</ref> i quali riuscirono a dimostrare, indipendentemente l'uno dall'altro, la filtrabilità dell'agente eziologico attraverso le candele filtranti di Berkefeld e di Chamberland. Il virus della rabbia fu infine visto al [[microscopio elettronico]] nel [[1962]] dai russi Sokolov e Vanag i quali, oltre a mostrarne la caratteristica morfologia del virus
== Caratteristiche del virus ==
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