Utente:Antonioptg/Sandbox/Guerra sovietico polacca: differenze tra le versioni

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Preannunciata da alcuni scontri di frontiera all'inizio del 1919 ([[Battaglia di Bereza Kartuska (1919)|battaglia di Bereza Kartuska]] - febbraio 1919), anche se una frontiera certa non esisteva, la guerra iniziò con l'avanzata dell'esercito polacco verso Vilnius (occupata in aprile), da cui fu espulso il governo sovietico della [[RSS Lituano-Bielorussa]], e verso Minsk (conquistata l'8 agosto), e precipitò nella primavera successiva con il dilagare dell'esercito polacco, fiancheggiato dalle truppe ucraine dell'atamano Simon Petljura, in Ucraina e la conquista, l'8 maggio 1920, della città di Kiev,<ref>{{cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/514051/Russo-Polish-War|titolo=Russo-Polish War|opera=britannica.com|lingua=en|editore=Encyclopedia Britannica|accesso=23 gennaio 2013}}</ref> che in tal modo cambiava padrone per la quindicesima volta in tre anni.<ref name="feltri" />
 
L'Armata Rossa, già impegnata su almeno quindici fronti contemporaneamente (le armate bianche di [[Nikolaj Nikolaevič Judenič|Judenič]] davanti [[San Pietroburgo|Pietrogrado]], di [[Aleksandr Vasil'evič Kolčak|Kolčak]] in [[Siberia]] e di [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]] sul Volga; le truppe britanniche ad [[Arcangelo]], Murmansk e nel Caucaso; quelle francesi a Odessa; quelle statunitensi e [[giappone]]si a [[Vladivostok]]), praticamente si ritirò senza combattere.
A fronteggiare i polacchi vi c'erano la 12ª e la 14ª armata, entrambe surclassate numericamente; a ciò si aggiungevano l'ammutinamento di due brigate galiziane, una delle quali passò interamente dalla parte dei polacchi, e le incursioni delle bande di Mackno nelle retrovie sovietiche che causarono la distruzione di ponti e riserve di rifornimenti nonché l'interruzione del sistema di trasporti e comunicazioni. Roger p.46

Tatticamente l'operazione fu un successo per i polacchi, ma strategicamente fu un fallimento: l'esercito polacco estese il proprio fronte e disperse le proprie forze, senza riuscire a conseguire l'obiettivo primario che si era prefisso Piłsudski: annientare l'Armata Rossa.<ref>{{cita|Worrell|p. 245}}.</ref> Piłsudski sperava anche che l'arrivo delle truppe polacche avrebbe indotto la popolazione ucraina a sollevarsi contro i bolscevichi, ma non vi fu alcuna sollevazione: se i sovietici avevano il sostegno di almeno una parte della popolazione, viceversa i polacchi erano generalmente malvisti. Nel dicembre del 1919 e poi nel gennaio del 1920, [[Lenin]], [[Consiglio dei commissari del popolo della R.S.F.S. Russa|Presidente del Consiglio dei Commissari del popolo della Russia bolscevica]], avanzò proposte di pace al governo polacco offrendo condizioni molto vantaggiose, ma tali proposte furono rigettate.
 
=== La controffensiva dell'Armata Rossa ===
[[File:М.Н. Тухачевский.jpg|thumb|upright|Il generale Michail Tuchačevskij, comandante del Fronte nord-occidentale sovietico.]]
 
Di conseguenza, Lev Trotsky ordinò una grande controffensiva dando,e il 7comandante maggioin 1920capo dell'Armata Rossa, ilgenerale comandoS.S.Kamenev delriorganizzò le forze su due fronti: il fronte-occidentale (a nord) e il fronte-sud-occidentale al(a sud). Il 7 maggio 1920, l'allora appena ventisettenne generale [[Michail Nikolaevič Tuchačevskij|Tuchačevskij]], allorafu appenaposto ventisettenne,al checomando dopodel unafronte rapidanord-occidentale preparazione,e ildelle sue quattro armate (15ª maggioarmata, lanciò unaarmata, prima16ª offensivaarmata impadronendosie del nodoarmata). ferroviarioTuchačevskij, combinando due divisioni di Molochevski.cavalleria Questae azioneuna segnòbrigata l'iniziodi fanteria, creò nel III Corpo di duecavalleria grandi(Kavkor) offensiveuna lanciatepropria contemporaneamentearmata controa ilcavallo. Il fronte-sudoccidentale, nordforte (bielorusso)delle 12ª e quello14ª sudarmate (ucraino)di dellofanteria schieramentoe polacco.<refdella name="WorrellPrima armata di cavalleria, p.fu 26">{{cita|Worrellposto invece al comando del generale [[Aleksandr Il'ič Egorov|p.Aleksandr 26}}Egorov]].</ref> Roger 46
 
Tuchačevskij, dopo una rapida preparazione, il 15 maggio, lanciò una prima offensiva impadronendosi del nodo ferroviario di Molochevski. Successivamente, un attacco di supporto contro l'ala destra del fronte bielorusso dello schieramento polacco fu seguito dall'attacco principale condotto dalla 15ª armata contro l'ala sinistra, per ricacciare i polacchi verso le paludi del Pripyat, mentre la 16ª armata attraversava la [[Beresina|Berezina]] per tagliare la strada ai rinforzi polacchi e dividere il fronte.<ref name="Worrell, p. 26"/><br>
Initial efforts at breaching the Polish lines using the shock effect of mass cavalry attacks, a tactic that had frequently worked against White forces, proved unsuccessful against the relatively disciplined Polish forces.32 Finally, on June 5, using a combined arms approach that applied infantry assaults and artillery superiority at a weak point in the Polish
Queste azioni segnarono l'inizio di due grandi offensive lanciate contemporaneamente contro il fronte nord (bielorusso) e quello sud (ucraino) dello schieramento polacco.<ref name="Worrell, p. 26">{{cita|Worrell|p. 26}}.</ref>
 
Initial efforts at breaching the Polish lines using the shock effect of mass cavalry attacks, a tactic that had frequently worked against White forces, proved unsuccessful against the relatively disciplined Polish forces.32 Finally, on June 5, using a combined arms approach that applied infantry assaults and artillery superiority at a weak point in the Polish
lines, the Soviets were eventually able to penetrate through the enemy positions. This created a gapthrough which exploitation forces poured, all seeking to cut off the Polish lines of retreat. The Cavalry Army quickly rushed through the breach and surged towards Poland; unfortunately, they were the only Red Army force capable of such rapid movement. The infantry formations struggled to move quickly enough to keep up with their cavalry and the retreating Poles. Because
of the Soviets' lack of a mobile reserve and few forward stockpiles capable of supporting deep operations, thei sovietici fallirono nel tentativo di accerchiare e distruggere i polacchi che poterono così ritirarsi in relativo ordine preservando forze che, per quanto provate, altrimenti sarebbero state distrutte .(Kimbal p. 10)
Poles were able to conduct an orderly retreat back to their own borders and preserve forces that would otherwise have been cut off and destroyed.(Kimbal p. 10)
 
La controffensiva sovietica colse di sorpresa i polacchi: Piłsudski fu costretto a utilizzare le sue riserve e a indebolire il fronte meridionale per proteggere Varsavia; con una serie di contrattacchi l'esercito polacco riuscì a ristabilire la situazione a nord, ma a sud fu costretto a ritirarsi: il 13 giugno Kiev venne liberata.<ref>{{cita|Von Witich|pp. 43-47}}.</ref> Nelle settimane che seguirono Tuchačevskij riorganizzò le proprie forze e ricevette rinforzi che portarono a circa 200&nbsp;000 gli uomini a sua disposizione, mentre, nonostante i rinforzi, le truppe polacche arrivarono a non più di 120&nbsp;000 uomini a causa delle continue diserzioni di massa.<ref>{{cita|Von Witich|pp. 40-41}}.</ref><br/>
Nevertheless, retreat is still a demoralizing position, and the Polish forces found themselves in a race to reestablish new defenses while the Red forces used their success to motivate their soldiers and spur them on to what they perceived as impending victory. By July 10, the Soviets had advanced their forward positions to the prewar borders of Poland, and had launched fresh offensives by the newly constituted 3rd Cavalry Corps, whose mission was to attempt to turn the Polish flanks
and disrupt the interior lines of communication. Again, the lack of any type of mobile reserve hindered the
amount of success such deep operations could expect, and the Poles were able to preserve the bulk of their
combat power even as they successively gave up key strategic positions. By August 12, the Red Army stood
on the banks of the Vistula River. (Kimbal p.11)
 
L'offensiva del fronte-sudoccidentale per la riconquista dell'Ucraina, iniziò il 26 maggio. Egorov affidò alla mobilità e alla forza dirompente della Prima armata di cavalleria del generale [[Semën Michajlovič Budënnyj|Budënnyj]] e del commissario politico Voroshilov, la famosa ''Konarmiia'', il compito di sfondare le linee polacche. All'epoca dell'invasione polacca, la Konarmiia si trovava nel Caucaso settentrionale (nel Kuban), dove aveva combattuto contro l'esercito del generale [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]]. Partita dalla città di [[Majkop]] si riorganizzò a [[Uman']], in Ucraina, che raggiunse dopo una marcia di trasferimento di 1200 chilometri, quasi tutti coperti al galoppo in trenta giorni al prezzo di cinquanta cavalli azzoppati o morti al giorno. Roger p. 46
The infantry-centric organization of the Red Army was wholly unsuitable for the rapid war of movement, exploitation, and pursuit that was waged during the Polish Campaign. The restrictive terrain on which the campaign was waged meant that mobility would be at a premium, as units struggled to capture and hold the vital mobility corridors that allowed access to the Polish interior. Since masses of men could not march across the terrain in waves, the Polish defenders were able to concentrate their defenses on these critical avenues of approach and force the Red Army to come to them. The Red Cavalry might well blow a hole in the enemy lines and be positioned to strike deep into the Polish rear, but no other forces had sufficient mobility to follow them and secure their lines of communication. Without this type of mobile reserve, any deep penetration by the Red Army would quickly turn into a force surrounded by hostile troops and cut off from any type of relief. Although the exploits of the Cavalry Army and other mobile units were highly publicized, these units were very much in the minority. In fact, only seven major cavalry units were committed to the fight, and the majority of them were assigned kimbal p. 17
<ref name="babel"> Cfr. {{cita|Babel'|p. 7, nota 1}} (lo scrittore Isaak Babel' partecipò alla guerra aggregandosi alla sesta divisione della Prima armata di cavalleria con il nome di battaglia di Kirill Ljutov - "Cirillo il crudele" - in qualità di corrispondente dell'Agenzia telegrafica russa e come redattore del giornale ''Il cavalleggere rosso'', organo ufficiale della stessa Prima armata)</ref><ref name="Worrell, p. 26"/>
under the aegis of the Cavalry Army.4 Because of their limited mobility and inability to exploit a major breach, Red forces inevitably surrendered the initiative back to the Polish defenders. Soviet forces also had to contend with threats from the air for the first time since World War I. The Polish air squadrons, although small in number, gave their armed forces a decisive advantage in both observation capabilities and in limited attack roles. These units, operating from fixed bases and supply trains, contained a large number of veteran pilots and foreign volunteers who flew hundreds of sorties in support of the Polish Army. Having never had to face an opponent with air capabilities, the Soviets had no dedicated anti-aircraft artillery, nor did they have an effective air arm of their own. The best that most Red Army units could provide for aerial observation was balloon observers moored to stationary artillery positions, which became easy targets for fires from both the ground and Polish aircraft and were usually destroyed within hours of going aloft. kimball p. 18
 
[[File:Red army in Kiev, 1920.jpg|thumb|left|Soldati dell'Armata Rossa a Kiev nell'estate del 1920.]]
A nord, un attacco di supporto contro l'ala destra del fronte bielorusso dello schieramento polacco fu seguito dall'attacco principale condotto dalla 15ª armata contro l'ala sinistra, per ricacciare i polacchi verso le paludi del Pripyat, mentre la 16ª armata attraversava la [[Beresina|Berezina]] per tagliare la strada ai rinforzi polacchi e dividere il fronte.<ref name="Worrell, p. 26"/> A sud, la famosa [[Prima armata di cavalleria russa|Prima armata di cavalleria]] del generale [[Semën Michajlovič Budënnyj|Budënnyj]],<ref name="babel">La Prima armata di cavalleria si trovava allora nel Caucaso settentrionale, dove aveva combattuto contro l'esercito del generale [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]]. Partita dalla città di [[Majkop]], dopo una marcia di trasferimento di mille chilometri, si riorganizzò a [[Uman']], in Ucraina. Cfr. {{cita|Babel'|p. 7, nota 1}} (lo scrittore Isaak Babel' partecipò alla guerra aggregandosi alla sesta divisione della Prima armata di cavalleria con il nome di battaglia di Kirill Ljutov - "Cirillo il crudele" - in qualità di corrispondente dell'Agenzia telegrafica russa e come redattore del giornale ''Il cavalleggere rosso'', organo ufficiale della stessa Prima armata)</ref> attaccava invece l'ala destra del fronte sud (ucraino).<ref name="Worrell, p. 26"/>
 
Dopo dieci giorni di attacchi la Prima armata riuscì finalmente a irrompere attraverso lo schieramento polacco incominciando un'avanzata ininterrotta di dieci settimane. Il successo dell'avanzata fu determinato in gran parte dall'abilità della Konarmiia di trovare continuamente punti deboli nello schieramento polacco e penetrare rapidamente attraverso di essi nelle retrovie o aggirare i polacchi sui fianchi nel terreno aperto della pianura ucraina. Tutti i contrattacchi polacchi furono facilmente respinti utilizzando la tattica di tenere nel centro dello schieramento e contemporaneamente lanciare la cavalleria sulle ali, aggirando gli avversari e obbligandoli a ritirarsi. Roger p. 46
La controffensiva sovietica colse di sorpresa i polacchi: Piłsudski fu costretto a utilizzare le sue riserve e a indebolire il fronte meridionale per proteggere Varsavia; con una serie di contrattacchi l'esercito polacco riuscì a ristabilire la situazione a nord, ma a sud fu costretto a ritirarsi: il 13 giugno Kiev venne liberata.<ref>{{cita|Von Witich|pp. 43-47}}.</ref> Nelle settimane che seguirono Tuchačevskij riorganizzò le proprie forze e ricevette rinforzi che portarono a circa 200&nbsp;000 gli uomini a sua disposizione, mentre, nonostante i rinforzi, le truppe polacche arrivarono a non più di 120&nbsp;000 uomini a causa delle continue diserzioni di massa.<ref>{{cita|Von Witich|pp. 40-41}}.</ref>
 
La controffensiva sovietica colse di sorpresa i polacchi: Piłsudski fu costretto a utilizzare le sue riserve e a indebolire il fronte meridionale per proteggere Varsavia; con una serie di contrattacchi l'esercito polacco riuscì a ristabilire la situazione a nord, ma a sud fu costretto a ritirarsi: il 13 giugno Kiev venne liberata e caddero, l'una dopo l'altra, [[Berdyčiv]], [[Žytomyr]] e [[Rivne|Rovno]], sede del comando del maresciallo Piłsudski. Entro la metà di giugno gran parte dell'Ucraina era liberata e per il 10 luglio i polacchi si erano ritirati sulla linea che tenevano nell'agosto 1919. Roger p. 46.<ref>{{cita|Von Witich|pp. 43-47}}.</ref>
 
Per metà agosto, il fronte sud-occidentale sovietico era riuscito a penetrare a fondo nell'Ucraina occidentale, ma le tre armate di Egorov si erano di molto allontanate l'una dall'altra nella vastità della pianura ucraina perdendo coesione e avendo sofferto perdite significative: la 12ª armata si era avvicinata alle posizioni del fronte nord-occidentale di Tuchačevskij, ma si era impantanata nel terreno paludoso a nord; la Konarmiia, dopo aver oltrepassato il fiume [[Zbruč]], stava muovendo in direzione di [[Leopoli]] e la 14ª armata si era diretta ancora più a sud in direzione della [[Bessarabia]] occupata dalla Romania. Roger p. 47 <ref>{{cita|Bruce Lincoln|pp. 365-366}}.</ref>
 
{{quote|Le truppe arruolate sotto la Bandiera rossa sono ora pronte a combattere fino alla morte le forze dell'Aquila bianca; vendicare il disonore di Kiev e affogare il governo criminale di Piłsudski nel sangue dell'esercito polacco annientato. Il destino della rivoluzione mondiale sarà deciso sul fronte occidentale. La via della conflagrazione mondiale passa sui corpi dei soldati polacchi.<br />Avanti a Vilnius, Minsk e Varsavia!|Tuchačevskij, ordine del 2 luglio 1920}}
 
[[File:Red army in Kiev, 1920.jpg|thumb|left|Soldati dell'Armata Rossa a Kiev nell'estate del 1920.]]
[[File:Prima armata cavallo.png|thumb|left|Soldati bolscevichi della Prima armata di cavalleria attraversano un villaggio.]]
 
Il 4 luglio lTuchačevskij, dopo un'Armataestesa Rossapreparazione iniziòmateriale unae ideologica delle truppe, diede l'avvio alla seconda grande controffensiva contro l'interoil fronte avversario: dopo una pesante preparazione di artiglieria, all'alba Tuchačevskij lanciò all'attacco le sue quattro armate contro la 1ª e la 4ª armata polacca, lungo l'asse della ferrovia Smolensk-Brėst-Litovsk. Al tramonto i polacchi si erano dovuti ritirare per 25 km subendo pesanti perdite sotto la continua minaccia di essere aggirati e accerchiati dalla cavalleria sovietica.<ref name=worrell27>{{cita|Worrell|p. 27}}.</ref> Piłsudski scrisse che l'avanzata dell'Armata Rossa dava «l'impressione di qualcosa di inarrestabile, una grande e mostruosa nube che nessun ostacolo può fermare... gli uomini tremavano e il cuore dei soldati cominciava a cedere».<ref>{{cita|Fuller|p. 346}}.</ref> Il 7 luglio i polacchi incominciarono a ritirarsi sull'intero fronte. L'11Per il 10 luglio, i sovietici avevano raggiunto le frontiere precedenti l'Armatainvasione Rossapolacca e entròiniziarono a Minsklanciare econtinui attacchi con il 14neocostituito luglioIII oltrepassòCorpo Vilnius:di incavalleria, trentala giornicui l'esercitomissione era di aggirare lo schieramento polacco fue, attaccando le retrovie, costrettodistruggere adle arretrarelinee di 300comunicazione km.avversarie, Ilma la agostomancanza Tuchačevskijdi eramobili forze di riserva in grado di penetrare in profondità lo schieramento nemico non permise a BrėstTuchačevskij e,di doposfruttare unain velocepieno marciail successo di queste operazioni, ilmentre 6i agostopolacchi giunsepoterono aconservare 50la kmcompattezza dadelle Varsaviaproprie forze anche se avevano dovuto ritirarsi rinunciando a posizioni strategiche.<ref name=worrell27/>(Kimbal p.11)
 
L'11 luglio l'Armata Rossa entrò a Minsk e il 14 luglio oltrepassò Vilnius: in trenta giorni l'esercito polacco fu costretto ad arretrare di 300 km. Alla fine di luglio l'Armata Rossa prese [[Grodno]] dopo un'accanita battaglia, ma di nuovo Tuchačevskij non riuscì ad accerchiare e distruggere le forze polacche che invece sfuggirono all'accerchiamento ritirandosi oltre la linea dei fiumi Bug e Narew. Roger p. 47 Il 1º agosto Tuchačevskij era a Brėst e il 12 agosto giunse sulle rive della Vistola a soli 50 km da Varsavia.<ref name=worrell27/>
A sud, la Prima armata di Budënnyj, insieme alla 12ª e alla 14ª armata del fronte sud-occidentale sotto il comando del generale [[Aleksandr Il'ič Egorov|Aleksandr Egorov]], dopo aver occupato Kiev proseguì l'offensiva: caddero, l'una dopo l'altra, [[Berdyčiv]], [[Žytomyr]] e [[Rivne|Rovno]], sede del comando del maresciallo Piłsudski. Entro la metà di giugno l'intera Ucraina era liberata. Dopo aver oltrepassato il fiume [[Zbruč]], le armate di Budënnyj ed Egorov proseguirono in direzione di [[Leopoli]].<ref>{{cita|Bruce Lincoln|pp. 365-366}}.</ref>
 
Parve in quel momento che i bolscevichi russi fossero sul punto di seguire l'esempio dei [[Giacobinismo|giacobini]] francesi, affidando ai loro eserciti il compito di diffondere la rivoluzione in Europa. Durante la precipitosa ritirata le truppe polacche si abbandonarono a ogni genere di violenza contro le popolazioni delle regioni attraversate, compresa l'organizzazione di ''[[pogrom]]'',<ref name=babel-1>«Zitomir, 3.6.20... Il ''pogrom'' di Zitomir, organizzato dai polacchi, e dopo, naturalmente, sono arrivati i [[cosacchi]]. Dopo la comparsa delle nostre avanguardie i polacchi sono entrati in città e ci sono rimasti per 3 giorni. Un ''pogrom'' di ebrei, hanno tagliato le barbe, e questa è un'abitudine, al mercato hanno preso 45 ebrei, li hanno portati al mattatoio, li hanno torturati, hanno tagliato loro la lingua, grida fin sulla piazza. Hanno bruciato 6 case... guardo intorno chi si è salvato dalla mitraglia, hanno infilzato con la baionetta il portinaio nelle cui braccia una madre aveva gettato il figlioletto da una finestra in fiamme, un prete ha appoggiato una scala al muro posteriore, e così si sono salvati... Komarov, 28.8.20... Voci di orrori. Vado nella cittadina. Terrore e disperazione indescrivibili. Mi raccontano. Di nascosto nella piccola casa, hanno paura che ritornino i polacchi. Qui ieri ci sono stati i cosacchi <nowiki>'</nowiki>''esaul'' Jakovlev. ''Pogrom''». Nota 86 al Diario: «...facevano parte della brigata cosacca dell<nowiki>'</nowiki>''esaul'' Jakovlev anche truppe di polacchi bianchi.» {{cita|Babel'|}}.</ref><ref name ="orlovskij-1">«Il passaggio di questa brigata nelle cittadine ebraiche fu segnato da violenti ''pogrom''. Nel villaggio di Komarov seppellimmo intere famiglie di ebrei, tutti sgozzati da questi "combattenti". Nello stesso villaggio furono violentate più di cento donne e fanciulle.», S. Orlovskij ''Il grande anno. Diario di un cavalleggere'', Mosca, 1930, cit. in: {{cita|Babel'|nota 86 al diario}}.</ref> e nuove brutalità si ebbero al passaggio delle truppe bolsceviche.<ref name=babel-2>«18.7.20... È arrivato l'ordine dal fronte sud-occidentale, quando andremo in Galizia - per la prima volta le truppe sovietiche passano il confine - comportarsi bene con la popolazione. Noi non andiamo ad occupare un paese, il paese appartiene ai lavoratori e ai contadini galiziani e soltanto a loro, noi andiamo per aiutarli a instaurare il potere sovietico. Un ordine importante e ragionevole, lo osserveranno questi predoni? No». {{cita|Babel'|}}. La sesta divisione di cavalleria, a cui era aggregato Babel', venne smobilitata il 10 ottobre 1920 nella regione di Rakitino, per ordine di Lenin, a causa dei sempre più frequenti casi di banditismo, vandalismo e saccheggi che si verificarono in essa, e la Prima armata venne posta in riserva.</ref><ref name="orlovskij-2">Sulla drammatica smobilitazione della sesta divisione di cavalleria esiste la testimonianza del segretario del Consiglio rivoluzionario militare della Prima armata di cavalleria, S. Orlovskij, che la imputa ai numerosi casi di banditismo e diserzione, nonché quella del generale Budënnyj che, in un documento ufficiale, testimonia come i crimini imputati ai cosacchi della sesta divisione fossero autentici. S. Orlovskij, ''Il grande anno. Diario di un cavalleggere'', Mosca, 1930, cit. in: {{cita|Babel'|nota 78 al diario}}.</ref>
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Paradossalmente, chi trasse meno profitto dall'esperienza della guerra fu proprio la Polonia. Poco o nulla fu fatto per ammodernare l'esercito e le teorie sul suo impiego, cosicché, nel settembre del 1939, esso si trovò ad affrontare le divisioni corazzate e meccanizzate naziste ancora con le cariche di cavalleria e la fanteria su carri ippotrainati. Inoltre, la folgorante vittoria conseguita fece nascere, nell'opinione pubblica, nella politica e nelle forze armate, la falsa convinzione che la nazione fosse in grado di tener testa da sola agli eserciti delle potenze confinanti, e ciò portò la Polonia a rifiutare recisamente ogni possibilità di accordo politico-militare con l'Unione Sovietica allorché, fra il 1934 e il 1939, Stalin cercò invano di stabilire un'alleanza con le democrazie europee in funzione anti-nazista.<ref>{{cita|Roberts|pp. 30-31}}.</ref><ref name="feltri" />
 
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The infantry-centric organization of the Red Army was wholly unsuitable for the rapid war of movement, exploitation, and pursuit that was waged during the Polish Campaign. The restrictive terrain on which the campaign was waged meant that mobility would be at a premium, as units struggled to capture and hold the vital mobility corridors that allowed access to the Polish interior. Since masses of men could not march across the terrain in waves, the Polish defenders were able to concentrate their defenses on these critical avenues of approach and force the Red Army to come to them. The Red Cavalry might well blow a hole in the enemy lines and be positioned to strike deep into the Polish rear, but no other forces had sufficient mobility to follow them and secure their lines of communication. Without this type of mobile reserve, any deep penetration by the Red Army would quickly turn into a force surrounded by hostile troops and cut off from any type of relief. Although the exploits of the Cavalry Army and other mobile units were highly publicized, these units were very much in the minority. In fact, only seven major cavalry units were committed to the fight, and the majority of them were assigned kimbal p. 17
under the aegis of the Cavalry Army.4 Because of their limited mobility and inability to exploit a major breach, Red forces inevitably surrendered the initiative back to the Polish defenders. Soviet forces also had to contend with threats from the air for the first time since World War I. The Polish air squadrons, although small in number, gave their armed forces a decisive advantage in both observation capabilities and in limited attack roles. These units, operating from fixed bases and supply trains, contained a large number of veteran pilots and foreign volunteers who flew hundreds of sorties in support of the Polish Army. Having never had to face an opponent with air capabilities, the Soviets had no dedicated anti-aircraft artillery, nor did they have an effective air arm of their own. The best that most Red Army units could provide for aerial observation was balloon observers moored to stationary artillery positions, which became easy targets for fires from both the ground and Polish aircraft and were usually destroyed within hours of going aloft. kimball p. 18
 
==Note==