Semipelagianesimo: differenze tra le versioni
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Il '''semipelagianesimo''' è una teoria la cui formulazione risale a [[Giovanni Cassiano]] di [[Marsiglia]] (circa [[360]]‑[[435]]), [[Vincenzo di Lerino]] (morto prima del [[450]]) e ad altri monaci del Sud della [[Francia]]. Secondo essi, gli esseri umani, ai fini della loro [[soteriologia|salvezza]] devono fare da sé stessi il primo passo verso Dio, cioè senza l'aiuto della grazia divina, la quale subentra solo in un secondo tempo.
Pur ammettendo che la grazia sia indispensabile alla salvezza (
Il semi‑pelagianesimo viene formalmente condannato nel secondo [[Concilio di Orange]] del [[529]], ma fiorente nell'epoca dell'umanesimo e rinascimento, rimane a tutt'oggi la posizione prevalente nel mondo cristiano, in cui si tende ad accettare che l'essere umano, ai fini della salvezza, si avvalga della propria volontà autonoma e delle proprie risorse, eventualmente stimolate e comunque integrate dalla grazia di Dio.
In polemica sia contro il [[Pelagianesimo]]
L'[[Arminianesimo]] si distingue sia dal Semipelagianesimo che dal [[Calvinismo]] classico, e si può considerare in un certo senso una formulazione "intermedia" fra le due dottrine: con il Semipelagianesimo ha in comune l'enfasi sulla responsabilità umana di "collaborare" con la Grazia di Dio; l'Arminianesimo si allinea al contrario al [[Calvinismo]] quando ribadisce che è Dio di Sua iniziativa e nella Sua totale Sovranità a muovere il primo passo verso l'uomo, per offrirgli la Sua Grazia.
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