Figlio di due [[Ebraismo|ebrei]] [[ungheresi]], Weisz fu giocatore di livello medio-alto: giocò per la [[Nazionale di calcio dell'Ungheria|propria nazionale]], anche alle [[Giochi della VIII Olimpiade|Olimpiadi del 1924]], e come calciatore semi-professionista tra [[Ungheria]], [[Cecoslovacchia]], [[Italia]] e [[Uruguay]].
DopoCome allenatore, dopo gli apprendistati in [[Sudamerica]] e all'[[Unione Sportiva Alessandria 1912|Alessandria]], raggiunse la fama con la vittoria del [[Serie A|titolo italiano]] alla guida dell'[[Associazione Sportiva Ambrosiana|Ambrosiana]] – oggi [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] – nella stagione [[Serie A 1929-1930|1929-1930]], la prima disputata a [[Girone all'italiana|girone unico]]. Lo [[scudetto]] vinto con la squadra nerazzurra fece di Weisz, allora trentaquattrenne, il più giovane allenatore a laurearsi campione d'Italia, record tuttora imbattuto.<ref name="blog.guerinsportivo.it" >{{cita news|url=http://blog.guerinsportivo.it/blog/2013/01/15/arpad-weisz-e-la-brava-gente/|titolo=Arpad Weisz e la brava gente|pubblicazione=[[Guerin Sportivo|blog.guerinsportivo.it]]|autore=Stefano Olivari|data=15 gennaio 2013}}</ref> Nel periodo di permanenza a Milano fu lo scopritore di [[Giuseppe Meazza]].
Nel [[1930]] fu co-autore assieme adcon Aldo Molinari di un famoso (all'epoca) manuale, ''lI giuoco del calcio'', testo all'avanguardia rispetto ai [[Sistema (calcio)|dettami "inglesi"]] del tempo.<ref name="blog.guerinsportivo.it" />
Negli anni successivi allenò anche il [[Novara Calcio|Novara]] e il [[Associazione Sportiva Bari|Bari]], passando poi nel [[1935]] al [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], dovesquadra con la quale conquistò i campionati [[Serie A 1935-1936|1935-1936]] e [[Serie A 1936-1937|1936-1937]]. Sempre coiCoi rossoblu, nel 1937 vinse a [[Parigi]] anche il [[Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937|Torneo dell'Esposizione Universale]] (in un'epoca in cui le [[coppe europee]] erano ancora di là da venire), imponendosi con un secco 4-1 ai danni delsul [[Chelsea FC|Chelsea]].
In seguito alla promulgazione delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], istituite nel [[1938]] dal [[regime fascista]] al potere in Italia, Weisz dovette lasciare prima il lavoro e poi il Paese, riparando insieme alla moglie Elena (nata Ilona Rechnitzer, pure lei ebrea ungherese) e ai figli Roberto e Clara a Parigi.