Faida dei boschi: differenze tra le versioni

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Le origini della faida sono però più risalenti. Correva l’anno [[1963]] quando, in una festa paesana, una lite degenerò e dalle parole si passò ai coltelli. I duellanti non erano due persone comuni ma due capobastone: Bruno Vallelunga, il capo dei ''viperari'', e Salvatore Emanuele, il capo degli Emanuele (''strazzi''). Nello scontro il Vallelunga ebbe la meglio e sfregiò il volto al suo rivale, che tuttavia 14 anni dopo uccise in un agguato il capo dei ''viperari''. La risposta dei Vallelunga fu rapida: il 28 marzo 1978 Salvatore Emanuele venne ucciso nei pressi della sua abitazione. Per l’omicidio fu condannato Cosimo Vallelunga, il nipote del defunto Bruno<ref><nowiki> Calabria ora, Un destino nel nome e l’ascesa tra i boschi bagnati dal sangue, 26 maggio 2011, p. 9. </nowiki></ref>.
 
Lo scoppio della faida avvenne a seguito dell’omicidio di Cosimo Vallelunga, avvenuto il [[17 agosto]] [[1988]]<ref> http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/01/clan-insanguinano-la-calabria.html </ref>. Anche qui la vendetta dei ''viperari'' non si fece attendere a lungo: nelle settimane successive cadrà Bruno Emanuele, capo degli Emanuele di Mongiana. Lo scontro fu oltremodo cruento: in meno di due anni vi furono più di venti omicidi. Da una parte caddero Felice Turrà, personaggio di primissimo piano nel clan Vallelunga-Turrà, e i coniugi Salvatore Turrà e Carmela Chiera. Dall’altra caddero Fausto Ciconte e Pasquale Nardo, i ''boss'' delle rispettive famiglie<ref>{{cita news|url= http://www.soveratoweb.com/modules.php?name=News&file=print&sid=9303 |titolo= Una scia di 33 anni di sangue, coinvolte tante "famiglie" |pubblicazione=Soverato Web}}</ref>. Con l’omicidio di Pasquale Nardo e la contestuale eliminazione di tutti i capi dello schieramento contrario, i Vallelunga sancirono la loro vittoria.
Tutto ciò è stato rivelato dal pentito Pasquale Turrà, che ha accusato i suoi stessi fratelli di decine di omicidi e che fu ucciso e decapitato barbaramente nel [[1998]] in frazione [[Elce della Vecchia]] di [[Guardavalle]]<ref>{{cita news|url= http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/09/Gli_tolgono_protezione_pentito_viene_co_0_9807094413.shtml |titolo= Gli tolgono la protezione: pentito viene assassinato dalle cosche calabresi |pubblicazione=corriere.it}}</ref>.
 
==Nuova Faida dei boschi==
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*L'[[8 agosto]] [[2012]] vengono arrestate dai Carabinieri 16 persone del sodalizio Leuzzi-Ruga-Vallelonga di Monasterace, [[Stilo]], [[Riace]] e [[Stignano]] e della Locale di [[Caulonia]] accusati di associazione mafiosa, di cui alcuni accusati di omicidio nei confronti di Damiano Vallelunga e tentato omicidio ai danni di Enzo Cavallaro, azioni intraprese nella cosiddetta ''Nuova Faida dei boschi''<ref>{{cita news|url=http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=138163%3Andrangheta-faida-dei-boschi-16-arresti&catid=40%3Areggio&Itemid=86 |titolo='Ndrangheta, ''Faida dei boschi'': 16 arresti |pubblicazione=Strill.it}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/ultimora/cronaca/-ndrangheta-blitz-contro-cosche-del-reggino-16-arresti/news-dettaglio/4207597 |titolo='ndrangheta: blitz contro cosche del reggino, 16 arresti |pubblicazione=Repubblica.it}}</ref>.
 
*Il [[18 febbraio]] [[2013]] a Vallefiorita vengono barbaramente trucidati Giuseppe Bruno (capo dell'omonimo clan), fratello del boss Giovanni, ucciso nel [[2010]], e sua moglie Caterina Raimondi, completamente sfigurata dai colpi di [[Kalašnikov]]<ref>{{cita news|url=http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/711078/-Ndrangheta-duplice-omicidio-a-Valle.html |titolo='Ndrangheta duplice omicidio a Vallefiorita. Uccisi marito e moglie a colpi di kalashnikov|pubblicazione=Il quotidiano della Calabria.it}}</ref>.
*Il [[21 febbraio]] [[2013]] l'imprenditore Francesco Chiodo rimane vittima di un agguato nei pressi di una cava di sua proprietà a [[Montauro]]. Era stato coinvolto nell'operazione Showdown con l'accusa di una sua vicinanza alla cosca Sia-Procopio-Tripodi.
 
*Il [[21 febbraio]] [[2013]] l'imprenditore Francesco Chiodo rimane vittima di un agguato nei pressi di una cava di sua proprietà a [[Montauro]]. Era stato coinvolto nell'operazione Showdown con l'accusa di una sua vicinanza alla cosca Sia-Procopio-Tripodi<ref>{{cita news|url=http://crotone24news.wordpress.com/tag/francesco-chiodo/ |titolo=Agguato a Montauro, ucciso imprenditore coinvolto in operazione contro la ndrangheta |pubblicazione=Crotone24news}}</ref>.
 
== Bibliografia ==