OTO/Ansaldo 381/50: differenze tra le versioni
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La cadenza di tiro era piuttosto ridotta, di un colpo ogni 45 secondi,<ref name="Campbell">{{cita|John Campbell - Naval Weapons of World War Two|pp. 320-321}}</ref> e ciascun pezzo in compartimento della torre separato dall'adiacente per mezzo di una paratia corazzata. I cannoni avevano un'anima ricambiabile a freddo che doveva essere necessariamente cambiata con una frequenza eccessiva: il totale stimato di colpi sparabili senza un degrado inaccettabile delle qualità balistiche era in media di circa 140 e in ogni caso la vita utile dell'anima del cannone non superava i 220 colpi, con una durata della [[canna (armi)|canna]] che era circa la metà dei cannoni di altre [[Marina militare|marine]].
La dispersione di tiro era molto elevata dovuta sicuramente all'alta velocità iniziale dei proiettili (problema di cui soffrivano molti dei cannoni italiani, specialmente i cannoni da 152 mm e 203 mm più datati, dovuto anche
Altri inconvenienti erano anche una ridotta riserva di munizioni e il fatto che le torri avevano talvolta problemi ai meccanismi di brandeggio che in alcuni casi ne limitavano l'efficacia.
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