Procurator Augusti: differenze tra le versioni

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'''''Procurator Augusti''''' era il [[Titolo (onomastica)|titolo]] assegnato in [[età imperiale romana]] ad [[Agente (diritto)|agenti]] che operavano su [[mandato]] dell'[[Imperatore romano|imperatore]] in diverse branche dell'[[amministrazione]].
 
==Storia==
{{Vedi anche|governatore provinciale romano}}
===Precedenti d'epoca repubblicana===
Esso riprende il titolo assegnato al beneficiario della {{Chiarire|''[[procuratio]]''}} in [[repubblica romana|età repubblicana]]. La sfera di [[Competenza (diritto)|competenza]] del ''procurator'' repubblicano era il [[diritto privato]], nel quale il ''procurator'' compariva nella figura di [[mandatario giudiziario]] (vedi ad esempio il {{Chiarire|''[[procurator omnium bonorum]]''}}). All'infuori dell'ambito strettamente privato, [[Cicerone]] precisa che la ''procuratio'' {{Chiarire|''id ad privatum officium, non ad statum rei publicae pertinet''}};<ref>[[Cicerone]], ''Ad Familiares'', XI, 28.</ref> in realtà, la lotta fra le diverse ''[[Factio|factiones]]'' (le antisignane dei [[partito politico|partiti politici]]) portò già negli ultimi decenni della repubblica all'emergere di agenti [[plenipotenziario|plenipotenziari]] dei diversi ''imperatores'', spesso designati con l'appellativo di ''procurator'' .
 
===Principato===
{{Vedi anche|Età augustea|riforma augustea dell'esercito romano|Procurator pro legato}}
 
Fra la tarda repubblica e il primo impero non pare rilevabile in questo senso nessuna frattura: il ''[[Imperatore romano|princeps]]'' si comporta esattamente come un qualsiasi ''privatus'', affidando tutta l'[[amministrazione finanziaria]] di sua competenza a [[Schiavo|schiavi]], [[Liberto|liberti]], [[Cavalieri (Equites)|cavalieri]], insigniti del titolo di ''procurator Augusti''. Quest'ultimi si occupavano nelle {{Chiarire|''[[provinciae Caesaris]]''|Sono le [[Provincia imperiale]]?}} di tutta l'amministrazione finanziaria (da una parte [[riscossione tributaria]] e [[spesa pubblica]], ovvero mantenimento dell'esercito, infrastrutture, cancelleria etc., nonché la gestione finanziaria del [[demanio imperiale]] compreso nella provincia), mentre nelle {{Chiarire|[[province del popolo]]|Sono le [[Provincia senatoria]]?}} della sola {{Chiarire|''[[Res Caesaris]]''}}. Queste figure sono indicate come procuratori finanziari.
 
A partire dal [[Principato (storia romana)|principato]] di [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]], tutte le {{Chiarire|[[Provincia equestre|province equestri]]|Forse anche qui le province imperiali?}} di nuova costituzione divennero ''procurationes'' e, tranne l'[[Egitto (provincia romana)|Egitto]], il titolo dei [[Governatore provinciale romano|governatori]] non fu più quello di ''[[Prefetto (storia romana)|praefectus]]'', ma di ''[[procurator]]''. Solo in {{Cn|[[Sardegna e Corsica|Sardegna]] è attestata la titolatura di ''praefectus'' sino al principato di [[Nerone]], quando al titolo di [[prefetto (storia romana)|prefetto]] si affiancò quello di ''procurator'' (''procurator et praefectus provinciae Sardiniae'')}}<!-- in realtà la provincia era Sardegna e Corsica -->. Questi governatori detenevano i medesimi poteri dei [[Legatus|legati]] e dei [[Proconsole|proconsoli]] con due importanti eccezioni: a differenza di legati e proconsoliessi, i procuratori possedevano la massima autorità in ambito finanziario e tributario, ma non possedevano l'[[imperium]] militiae]], cioè la facoltà di comandare truppe cittadine, le [[Legione romana|legioni]]; qualora ciò fosse avvenuto, i ''procuratores'' avrebbero visto potenziare il loro [[ufficio (diritto)|ufficio]], grazie alla concessione del titolo di [[procurator pro legato]]. L'insieme dei procuratori-governatori è detto procuratori presidiali.
 
Con l'avanzare dell'età imperiale, a partire dalla fine del [[I secolo]], il titolo di ''procurator'' venne assegnato anche ad [[Incarico palatino|incarichi palatini]], con sede a [[Roma antica|Roma]], responsabili di uffici destinati al controllo centrale di determinate [[Entrata (economia)|entrate]] dell'Impero: è il caso, ad esempio, del [[procurator XX hereditatium]]. Fra il [[II secolo|II]] e il [[III secolo]] sia in ambito urbano che provinciale si aggiunsero poi sempre più procuratele (nell'ordine di alcune decine) destinate a controllare i diversi ambiti della macchina amministrativa romana.
 
In età Giulio-Claudia, i procuratori furono dapprima scelti fra [[liberti]] o [[Equites|cavalieri]], poi, solitamente fra quest'ultimi. Le procuratele si dividevano in tre categorie di [[ Rango (società)|rango]], connesse all'importanza della procuratela e quindi a valori crescenti dello [[stipendio]] percepito, a cadenza annuale, dal titolare dell'ufficio: LX (sessagenario; 60.000 [[Sesterzio|sesterzi]] annui), C (centenario; 100.000 sesterzi annui); CC (ducenario; 200.000 sesterzi annui). Lo stipendio venne introdotto già da [[Augusto]], ma probabilmente solo dall'età di [[Claudio]] le varie procuratele andarono a distinguersi in modo chiaro.
 
Nei primi decenni dell'impero, spesso compariva dopo il titolo di ''procurator'' il nome completo dell'imperatore (es. ''procurator Tiberii Caesaris Augusti)''; a cominciare dal principato di [[Claudio]], si va tuttavia diffondendo una titolatura più semplice, in ''procurator Augusti'', senza ulteriori precisazioni, in riferimento alla posizione sovrapersonale del principe. La funzione procuratoria assumeva perciò un carattere sempre più pubblico smettendo parallelamente la natura di istituto privato.